Passa ai contenuti principali

Tutti i proverbi e modi di dire italiani



Si dice che la saggezza di un popolo sia nei proverbi o che i proverbi siano la saggezza di un popolo.
Ciò può essere vero soltanto in alcuni casi. Infatti molti proverbi provengono da osservazioni dirette di determinati fenomeni, ma non è detto che corrispondano sempre a verità.
Però è certo che i proverbi fanno parte della tradizione di un popolo e ne costituiscono una parte fondamentale della loro cultura e della loro tradizione folcloristica.
Per questo ho voluto creare questa raccolta di oltre 1400 tra proverbi e modi di dire italiani.
Ho cercato di essere il più completo possibile, ma sono aperto a voler integrare uno o più proverbi suggeriti dagli utenti nei commenti o, se si preferisce, in forma privata tramite mail o WhatsApp (per maggiori info leggere la presentazione del blog nella pagina in alto a sinistra).
La raccolta è suddivisa in tre sezioni: proverbi e modi di dire generali, proverbi modi di dire sui mesi, proverbi modi di dire sui santi e proverbi modi di dire latini. Su quest'ultima sezione ci tengo a precisare che moltissimi proverbi che oggi utilizziamo erano in origine latini (la lingua dei nostri avi). Per questo ho voluto inserire questi proverbi, ma tutti con la debita traduzione
Ho volutamente tralasciato i proverbi dialettali per due motivi:
  1. essendo in dialetto risultano comprensibili solo per quella regione o zona:
  2. esiste il loro equivalente in italiano e spesso sono stati presi dall'italiano e tradotti in dialetto per comodità di pronuncia.
Avvertenza: vista la vastità dell'argomento si consiglia di utilizzare la funzione di ricerca tramite parola chiave (la lente di ingrandimento nella pagina in alto a destra).

PROVERBI E MODI DI DIRE GENERALI
 
Chi acquista bene vende bene
L'affare è nell'acquisto
La vita dell'adulatore poco tempo sta in fiore
Bocca degli adulatori sepolcro aperto
L'adulatore ha il miele in bocca e il fiele nel cuore
Adulatori e parassiti son come i pidocchi
E' meglio un aiuto che cento consigli
Ogni aiuto è buono
A sé l'aiuto nega chi ad altri lo nega
Amare e non essere amato è tempo perso
Ama chi t'ama e rispondi a chi ti chiama
A chi s'ama si crede
Chi ama, teme
Se vuoi che uno t'ami, fai che ognor ti brami
Chi ama il ver non vede
Chi non ama non ha cuore
Chi trova un amico trova un tesoro
Al bisogno si riconosce l'amico
Gli amici si riconoscono nel momento del bisogno
L'amico certo si riconosce nell'incerto
Chi è misero mendico, provi tutti e poi l'amico
Vale più un amico che cento parenti
Un nemico è troppo, e cento amici non bastano
Chi offende l'amico non lo risparmia al fratello
Chi vuol conservare un amico, osservi tre cose: l'onori in presenza, lo lodi in assenza, l'aiuti nei bisogni
E' male amico chi a sé è nemico
I veri amici sono come le mosche bianche
L'amico non è conosciuto si quando non è perduto
Chi vuole amici assai, ne provi pochi
Dove due amici si incontrano, Dio gli fa da terzo
L'amico deve essere come il denaro
Amico di ventura, molto briga e poco dura
Amico e vino vogliono essere vecchi
Contro Amore non v'è consiglio
Chi soffre per amor, non sente pene
Il primo amore non si scorda mai
I primi amori sono i migliori
Crudeltà consuma amore
Ogni amore ha la sua spesa
Scalda più amore che mille fuochi
Non c'è amore senza amaro
Nella guerra d'amore vince chi fugge
L'amore è cieco
Se ne vanno gli amori e restano i dolori
Amor nuovo va e viene, amore vecchio si mantiene
Amore e signoria non soffron compagnia
Grande amore, grande dolore
L'amore a nessuno fa onore e a tutti fa dolore
L'amore di carnevale muore in quaresima
L'amore del soldato non dura che un'ora: dove egli va trova la sua signora
Raglio d'asino non arrivò mai in cielo
Un asino trova sempre un asino che lo ammira
Val più un asino vivo che un dottore morto
Chi asino nasce, asino muore
L'orzo non è fatto per gli asini
L'asino dov'è cascato una volta non ci casca più
L'asina col puledrino, non va dritta al mulino
L'asino quando ha mangiato la biada, tira calci al corbello
L'avaro è come il porco è buono dopo morto
L'avaro più che possiede più è mendico
L'avaro è procuratore dei suoi beni e non signore
Molti soffrono per necessità, ma l’avaro per volontà
L'avaro accumula con sudore ciò che dovrà lasciare con dolore
L'avaro è come l'asino che porta il vino e beve l'acqua
L'avaro spende più che il liberale
Dio ha dato per penitenza all'avaro che né del poco né dell'assai si contenti
L'avaro buono è l'avaro del tempo
L'importuno vince l'avaro
Chi non ha, non è
Chi poco ha, poco dà
Non si ha se non quello che si gode
Dal sapere vien l’aver
Non c'è avere che voglia sapere
Per ben parlare e assai sapere, non sei stimato senza l'avere
L'avere non è solamente di chi l'ha
Bacio di bocca spesso cuor non tocca
Quando uno è in ballo, deve ballare
Chi non vuol, ballare non vada alla festa
Si balla bene sulla sale degli altri
Mal si balla se dal cuore non viene
Gallo senza cresta è un cappone, uomo senza barba è un minchione
Donna barbuta coi sassi la saluta
Donna barbuta sempre piaciuta
Donna baffuta sempre piaciuta
Poca barba e men colore, sotto il ciel non è il peggiore
La barba non fa il filosofo
Bellezza di corpo non è eredità
Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace
Bellezza è come un fiore che nasce e presto muore
La bellezza non si mangia
Molte volte la bellezza più adorabile si unisce alla sciocchezza più insopportabile
La bellezza ha belle foglie, ma il frutto amaro
Se unita non è alla saggezza, dono assai funesto è la bellezza
Parlar bene e razzolar male
Bella testa è spesso senza cervello
Bella in vista, dentro è trista
A donna di gran bellezza dalle poca larghezza
Bellezza senza bontà è come vino svanito
La bellezza senza la grazia è un amo senza l'esca
Onestà e gentilezza sopravanza ogni bellezza
Le bestemmie fanno come le processioni
Il ben d'un anno se ne va in una bestemmia
Non metter bocca dove non ti tocca
Bocca chiusa e occhio aperto, non fece mai nessuno deserto
Una testa savia ha la bocca chiusa
In bocca chiusa non cade pera
La bocca non paga gabella
I saggi hanno la bocca nel cuore, e i matti il cuore in bocca
Piuttosto cappello in mano, che mano nella borsa
Non mostrar mai né il fondo della tua borsa né del tuo animo
Le bugie son lo scudo dei dappoco
Le bugie hanno le gambe corte
Le bugie non invecchiano
Una bugia tira l'altra
La bugia è come una valanga, più rotola più s'ingrossa
La barba non è bella se non è fatta a tempo
Burlando si dice il vero
Burla con danno, non finisce l'anno
Non v'è peggior burla che la vera
Chi tem il cane si assicura dal morso
Cane mogio e cavallo desto
Can che abbaia non morde
Cane vecchio non abbaia invano
Cane amoroso, cane velenoso
Cane non mangia cane
Chi tocca il can che giace ha qualcosa che non gli piace
I cani abbaiano a chi non conoscono
Chi va a caccia senza cani, torna a casa senza lepri
Non si possono raddrizzare le anche ai cani
Tante volte si tira il cane per fare insulto al padrone
A cattivo cane, corto legname
Il cane in chiesa fu sempre il mal venuto
Guardati da can rabbioso e uomo sospettoso
La rabbia è tra cani
Can ringhioso e non forzoso, guai sulla sua pelle
Tristo quel cane che si lascia prendere la coda in mano
Il cane rode l'osso perché non lo può inghiottire
Carestia prevista non venne mai
Carestia fa dovizia
In tempo di carestia pan vecciato
Chi ha carità, carità aspetti
Chi fa carità è ricco e non lo sa
Carità unge e peccato punge
La carità consola chi la fa
Per carnevale ogni scherzo vale
Il carnevale al sole, la Pasqua al fuoco
La casa e la moglie si godono più d'ogni altra cosa
Casa senza abitanti, nido di topi
Chi vuol la casa monda, non tenga mai colomba
Chi non cura la sua magione, non è uomo di ragione
Ognuno è re a casa sua
Tutto fai, ma la casa con due porte mai
Casa che ha il buon vicino, val più qualche fiorino
Cavallo che inciampa e non cade è buon segnale
Cavallo bianco e donna bella non è mai senza martello
Cavallo e cavalla cavalcali sulla spalla; asino e mulo, cavalacali sul culo
Uomo a cavallo, sepoltura aperta
Il cavallo tanto va tanto vale
Caval restio, fallo con Dio
Cavallo scappato, da sé si castiga
Comprar cavalli e tor moglie; serra gli occhi e raccomandati a Dio
Femmine, vino e cavallo, mercanzia di fallo
Se il cavallo è buono e bello non guardar razza o mantello
Chi non ha travagli, tenga dei cavalli
La sferza al cavallo, la cavezza all'asino
Buon cavallo e mal cavallo vuole sprone
Al cavallo, biada e strada
Né cavallo, né moglie, né vino non li lodare a nessuno
Chi sta in cervello più di un’ora è pazzo
Non perde il cervello se non chi l'ha
Con poco cervello si governa il mondo
Le chicchere non fanno farina
Le ciance riescono lance
In chiesa e in mercato ognuno è licenziato
In chiesa e in mercato non andare mai accompagnato
Vicino alla chiesa, lontan da Dio
Molti si fanno coscienza di sputare in chiesa, e poi cacano sull'altare
In chiesa per devozione, alla guerra per necessità
E' buon comprare quando altri vuol vendere
A chi compra non bastano cento occhi; a chi vende ne basta uno solo
Il comprare insegna a spendere
Non comprare da chi si fa pregare
Tristo a quel consiglio che non ha sconsiglio
Consiglio veloce, pentimento tardo
Il tempo dà consiglio
Dei secondi consigli son piene le case; e dei primi ve n'è carestia
Consiglio di due non fu mai buono
Consiglio di vecchio non rompe mai la testa
I consigli e il villano prendili alla mano Il consiglio non va lodato, ma seguito
Sotto consiglio non richiesto gatta ci cova
Ogni pazzo vuol dar consiglio
Dono di consiglio vale più che d'oro
Uomo nasuto di rado cornuto
Chi le porta è l'ultimo a saperle
Chi guarda alla moglie del compagno, cozza con le corna degli altri
Poca scienza e molta coscienza
La coscienza è come il solletico. Chi lo cura e chi no
La coscienza vale mille prove
La coscienza vale per mille accusatori e per mille testimoni
Molti fan prima la roba e poi la coscienza
Al cuor non si comanda
Il cuore è il primo che vive e l’ultimo che muore
Se occhio non mira, cuor non sospira
Quel che occhio non vede, cuore non crede
Mano fredda, cuor sincero
Il cuore non sbaglia
Il cuore ha le sue ragioni e non intende ragione
Lontan dagli occhi, lontan dal cuore
Ogni cuore ha il suo dolore
Alla vista si conosce il cuore
Chi non ha debiti è ricco
I debiti e i peccati crescono sempre
I debiti non si scordan mai
Uomo indebitato, ogni anno lapidato
Oggi creditore, domani debitore
I debiti dei poveri fanno gran fracasso
Chi ha denari da recuperare, molte gite ha da fare
I danari sono il secondo sangue
I danari stan sempre con la berretta in mano
I danari vengono al passo e se ne vanno via al galoppo
Uomo senza quattrini è un morto che cammina
Chi ha quattrini ha tutto
Chi ha quattrini non ha il cuore
I soldi non danno la felicità
Denari e santità, metà della metà
I denari cavano le voglie
I denari vanno e vengono
Il denaro è un buon servo ed un cattivo padrone
La pecunia se la sai usare è ancella: se no, è donna
Pochi denari e molto onore
Armi e denari vogliono buone mani
Il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi
Il diavolo dove non può mettere il capo, mette la cosa
Il diavolo è sottile e fila grosso
Di' una volta alla donna che è bella e il diavolo glielo ripeterà dieci volte
Tre D rovinan l’uomo: diavolo, denaro e donna
Con la fatica delle feste il diavolo ci si veste
Un mazzo di carte è il breviario del diavolo
Il diavolo non è brutto quanto si dipinge
Se il diavolo trova un vizioso, subito gli dà da fare
Il diavolo è padre della menzogna
Quando il diavolo prega, tien d'occhio una preda
Il diavolo, quando è vecchio, si fa frate
La farina del diavolo va tutta in crusca
Il diavolo presta i danari per 25 anni al più
Il diavolo può tentare, ma non precipitare
Un diavolo scaccia l'altro
La donna ne sa un punto più del diavolo
Dove si gioca, il diavolo si trastulla
Il diavolo non sta sempre in un luogo
Il diavolo non litiga mai solo
Non rammentare la croce al diavolo
Il diavolo è cattivo perché è vecchio
Della superbia dei poveri il diavolo se ne netta il sedere
Non bisogna fare il diavolo più nero di quello che non è
I mezzani sono i pidocchi del diavolo
Diavol reca e diavol porta
Il diavolo la fa e poi la palesa
Chi si è imbarcato col diavolo, ha a passare in sua compagnia
Nella cassa dell'avaro il diavolo vi giace dentro
Avere il diavolo nell'ampolla
Un demonio non fa inferno
Alla porta chiusa il diavolo volta le spalle
Quando i furbi vanno in processione, il diavolo porta la croce
Per esser ricco, bisogna avere un parente a casa del diavolo
La mano tira e il diavolo porta
Le disgrazie non si comprano al mercato
Le disgrazie sono come le tavole degli osti
Disgrazie e spie son sempre pronte
Le disgrazie non vanno mai sole
Le disgrazie sono come le ciliegie
Di dolore non si muore, ma d'allegrezza si
I gran dolori sono muti
Il piacere non ha famiglia e il dolore ha moglie e figli
Donare è onore, pregare è dolore
Non sa donare chi tarda a dare
Chi dona il dono, il donator disprezza
Quando il povero dona al ricco, il diavolo se la ride
Da chi ti dona guardati
E' buon donare la cosa che non si può vendere
Chi disse donna disse guai
Abbi donna di te minore, se vuoi essere signore
Di dolore non si muore, ma d'allegrezza si
I gran dolori sono muti
Il piacere non ha famiglia e il dolore ha moglie e figli
Donare è onore, pregare è dolore
Non sa donare chi tarda a dare
Chi dona il dono, il donator disprezza
Quando il povero dona al ricco, il diavolo se la ride
Chi donne pratica, giudizio perde
La donna ha più capricci che ricci
La donna oziosa non può essere virtuosa
Dal mare sale e dalla donna male
Donna buona vale una corona
Donna che per amor si piglia, si tenga in briglia
Donna vecchia, donna proverbiosa
Donna e buoi dei paesi tuoi
Donne, asini e noci vogliono le amni atroci
Donne e sardine sono buone piccoline
Donna prudente è una gioia eccellente
Dove la donna domina e governa, ivi sovente la pace non sverna donna specchiante, poco filante
La donna, il fuoco e il mare fanno l’uomo pericolare
La donna sa dove nasce e non sa dove muore
Le buone donne non hanno né occhi né orecchi
Le donne s'attaccano sempre al peggio
Le donne sono sante in chiesa angeli in strada, diavole in casa, civette alla finestra e gazze alla porta
Se le donne fossero d’oro, non varrebbero un quattrino
Acqua, fuomo e mala femmina cacciano la gente di casa
Donna che ha molti amici, ha molte lingue mordaci
Donna che ti stringe e le braccia al collo ti cingem poco t'ama e molto finge, e infine ti brucia e ti tinge
Donna, padella e lume gran consumo
Donna savia e bella è preziosa anche in gonnella
Donna pregata nega, trascurata prega
Dove donna domina, tutto si contamina
Donne e oche tienne poche
Donne danno, fanno gli uomini e li disfanno
Fiume, grondaia e donna parlatore mandan l'uom di casa fuora
Chi dorme non piglia pesci
Chi ha da fare non dorme
Chi ben dorme non sente le pulci
Chi dorme non pecca
Dov'entra la dote, esce la libertà
Dote di donna non arricchì mai casa
Gran dote, gran baldanza
Chi ha le buche nelle gote si marita senza dote
Le belle senza dote trovano più amanti che mariti
L'elemosina non fa impoverire
L'elemosina è fatta bene anche al Diavolo
L'elemosina mantiene la casa
L'elemosina si fa con la borsa e non con il bossolo
Chi fa l'elemosina, presta e non dona
All'uomo elemosiniero Iddio è tesoriero
Gli errori de' medici sono ricoperti dalla terra, quelli dei ricchi dai danari
Errare è umano, perseverare è diabolico
Non c'è uomo che non erri, né cavallo che non sferri
Chi tenta di scusare un errore, erra un’altra volta
Sbaglia il prete all'altare e il contadino all'aratro
Non tutte le ciambelle riescono col buco
Chi favella, erra
Contano più gli esempi che le parole
Gli esempi vivi spiegano le regole morte
I cattivi esempi fanno finire gli uommini sulla forca
I cattivi esempi si imitano facilmente, quelli buoni difficilmente
Chi non fa prima, fa dopo
Chi non fa quando può, non fa quando vuole
Cosa fatta, capo ha
E' meglio fare una cosa che desiderarla Fatta
Fa' oggi quello che devi fare domani
Val più una cosa fatta che sento da fare
Val più uno a fare che cento a comandare
Le disgrazie non si comprano al mercato
Le disgrazie sono come le tavole degli osti
Disgrazie e spie son sempre pronte
Altro è dire, altro è fare
Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare
Fattore nuovo, tre di buono
Fammi fattore, un anno, se sarò povero mio danno
Cento scrivani non guardano un fattore e cento fattori non guardano un contadino
Chi non ha fede non ne può dare
Chi perde la fede, nessuno gli crede
L'amore e la fede dall'opere si vede
Quattrini e fede, meno che non si crede
Figlie da maritare, fastidiose da governare
Figlie, vigne e giardini, guardale dai vicini
Figliuole e frittelle, quante più ne fa, più vengon belle
Tre figlie e una madre, quattro diavoli per un padre
Una figlia, una meraviglia
Con una figliola si fanno due generi
Figlio troppo accarezzato non fu mai bene allevato
Accasa il figlio quando vuoi e la figlia quando puoi
Chi disse figliuoli disse duoli
Chi ha figliuoli tutti i bocconi non sono suoi
Chi non ha figliuoli non sa che sia amore
Chi ha un figliuolo solo lo fa matto; chi ha un porco, lo fa grasso
Figli piccoli fastidi piccoli, figli grandi fastidi grandi
Chi ha figli grandi fuori li mandi
Dove vi sono figliuoli non vi è né parenti né amici
Figliuoli e lenzuoli non sono mai troppi
Figli d'un ventre non tutti d'una mente
Pan di figliuoli, pan di duoli
Figliuoli piccoli dolor di testa, fanciulli grandi dolor di cuore
Figlio senza dolore, madre senza amore
Figliuoli matti, uomini savi
Alleva i figli poveretti, se li vuoi ricchi e benedetti
Alla fortuna bisogna lasciar sempre una finestra aperta
Come la fortuna toglie così dà
Gli uomini sono la palla della fortuna
Virtù e fortuna non stanno di casa assieme
Fortuna cieca, i suoi acceca
La fortuna, il fato ed il destino non valgono un quattrino
Ci vuole un'oncia di fortuna e un diavolo che ti porti
Chi crede alla fortuna fabbrica sulla rena
La fortuna aiuta gli audaci
La fortuna aiuta i matti e i fanciulli
L'uomo ordisce e la fortuna tesse
La ruota della fortuna non è sempre una
La fortuna non vuol fare anticamera
La fortuna ha i capelli dinanzi
Fortuna i forti aiuta e i timidi rifiuta
Chi ha portato la tonaca puzza sempre di frate
Un male e un frate rade volte soli
Frate che chiede per Dio, chiede per due
Frate che fu soldato e più sperimentato
Frati osservanti risparmiano il suo e mangiano quel degli altri
I frati si uniscono senza conoscersi, stanno uniti senza amarsi e muoiono senza piangersi
Dove non è regola, non ci stan frati
Chi vuol avere sempre che fare, compri un orologio, prenda moglie o bastoni un frate
Di amico menzognero e di frate senza monastero non ti curare
Fuoco che arde in cima non ne fare stima
Fuoco di camino non fece mai nessuno meschino
Fuoco, lume e oriolo non ti fanno stare solo
Dove si fa fuoco, nasce del fumo
L'acqua, l'aria e il fuoco hanno la testa sottile
L'acqua e il fuoco sono buoni servitori, ma cattivi padroni
Rosso di fuoco dura poco
Un legno non fa fuoco, due ne fanno poco, tre lo fanno tale che ognun si può scaldare
Il gatto è la tigre di casa
Il gatto rinchiuso diventa un leone
Chi non ha il gatto mantiene i topi e chi l'ha mantiene i topi e il gatto
Tanto va la gatta al lardo chi ci lascia lo zampino
E' male giudicare le unghie ai gatti
Nessuno vuole attaccare il sonaglio alla gatta
La gatta grassa fa onore alla casa
Chi è geloso, è becco
E' meglio esser geloso che becco
Non c'è amore senza gelosia
Frenesia, gelosia ed eresia mai son sanate per alcuna via
La gelosia scopre l'amore
Gelosia tiene per impotenza, per opinione e per esperienza
Assi vince chi non gioca
Chi non vuol perdere non giochi
Chi gioca per bisogno, perde per necessità
Giocare è un avviamento a rubare
Giocare e perdere lo sanno far tutti
Si gioca per vincere
Il gioco, il letto, la donna e il fuoco, non si contentan mai di poco
Il giocatore ha il diavolo in cuore
A casa di giocatore non manca mai dolore
Guardati dall'uomo giocatore e da lite col tuo maggiore
Il buon giudice, spesso udienza, raro credenza
Chi compra un magistrato vende la giustizia
Da giudice che prende, giustizia invan si attende
E' meglio una mano dal giudice che un abbraccio dall'avvocato
I giuramenti degli uomini sono i traditori delle donne
Un giuramento distrugge l'altro
Giuramento d'amante, poco conta e meno vale
La guerra fa i ladri e la pace li impicca
La guerra nasce da due parole: “mio” e “tuo”
Guerra peste e carestia vanno sempre in compagnia
Chi vuole la pace prepari la guerra
La guerra cerca la pace
Chi va alla guerra mangia male e dorme in terra
Guerra cominciata, inferno scatenato
Chi fa buona guerra, ha buona pace
A tempo di guerra con le bugie non si governa
Tutti i gusti sono gusti
Gusto pazzo. amor guasto
A gusto guasto non è buono alcun pasto
L'importante è partecipare non vincere
Ognuno impara a sue spese
Savio è colui che impara a spese altrui
Vivendo si impara
Sbagliando si impara
Fino alla bara se ne impara
Quello che si impara a proprie spese, non lo si dimentica facilmente
Non si è mai troppo vecchi per imparare
Impara piangendo e riderai guadagnando
Presto imparato, presto dimenticato
Non si finisce mai di imparare
Chi dice male, l'indovina quasi sempre
I matti e i fanciulli indovinano
Vecchio che non indovina, non vale una sardina
Alla prima non s'indovina
Chi fosse indovino, sarebbe ricco
Chi ben congettura, ben indovina
L'inferno e i tribunali sono sempre aperti
Di buoni propositi è pieno l'inferno
Chi vuol provar le pene dell'inferno: d'estate il fabbro e l'ortolan d'inverno
Le lacrime alleggeriscono il cuore
Non tutte le lacrime vengono dal cuore
Alle lacrime di un erede, è ben matto chi ci crede
Niente si asciuga così presto come le lacrime
Lacrime di donna, fontana di malizia
Col latino, con un ronzino e con un fiorino si gira il mondo
Putto in vino e donna in latino non fecero mai buon fine
Lavoro è santità
Lavoro non ingrassò mai bue
Il lavoro nobilita l'uomo
Lavora come se avessi a campare ognora, adora come avessi a morire allora
Chi si vergogna di lavorare, abbia vergogna di mangiare
Chi non vuole lavorare, si adatti a mendicare
Chi non ha voglia di lavorare perde l'ago e il ditale
Il lavorare è un mezzo pregare
Lavoro fatto di notte non val tre pere cotte
Il lavoro sotto il tetto è sempre benedetto
Non si sa mai per chi si lavora
Chi lavora fa la gobba e chi ruba fa la robba
Sono più i casi che le leggi
Fatta la legge trovato l'inganno
Dove parlano i tamburi tacciono le leggi
Le leggi si volgono dove i regi vogliono
Le leggi son come le ragnatele
Non tutti quelli che leggono, intendono
Per leggere e non capire, tanto vale starsene a dormire
Non c'è maggior ladro di un cattivo libro
E' meglio un libro corretto che bello
Chi ha libri ha labbra
Il libro serrato non fa l'uomo letterato
La lingua è la peggior carne del mondo
La lingua sta bene dentro ai denti
Non tagliarti la gola con la lingua
Chi ha lingua in bocca può andar per tutto
Le disgrazie non si comprano al mercato
Le disgrazie sono come le tavole degli osti
Disgrazie e spie son sempre pronte
Capo senza lingua non vale una stringa
Gli uomini si legano per la lingua e i buoi per le corna
E' meglio sdrucciola con i piedi che con la lingua
Dove è manco cuore, ivi è più lingua
Lingua cheta e fatti parlanti
Lunga lingua, corta mano
La lingua unge, il dente punge
Non si può tenere la lingua a nessuno
Al litigante ci voglion tre cose: aver ragione, saperla dire e trovar chi la faccia
Tra i due litiganti il terzo gode
Chi litiga col muro si rompe la testa
Lite intrigata, mezza guadagnata
Le liti spiantano la casa
Il litigare è uno smagra e ingrassa avvocati
La lite vuol dire tre cose: piè leggero, poche parole e borsa aperta
Finché la pende, la rende
Portano le liti danni infiniti
Chi gioca al lotto, in rovina va di botto
Chi dal lotto spera soccorso, mette il pelo come un orso
La buona mamma fa la buona figlia
La madre pietosa fa la figliuola tignosa
La madre misera fa la figlia valente
La mamma è sempre la mamma
Tutto il male non vien per nuocere
Non c'è male senza bene
Il male ha chi lo comporta, ma il bene non v'è chi lo sopporta
Un male tira l'altro
Ogni male vuol dire giunta
Il male previsto è mezza sanità
Chi non sa di male, non sa di bene
Soffri il male e aspetta il bene
Il male che non ha riparo è bene tenerselo nascosto
Quando facciamo del male, il diavolo ci tenta, quando non facciamo niente, noi tentiamo lui
Chi ha buon marito, lo porta in viso
Chi ha marito, ha padrone
Chi ha male al dito, sempre lo mira, chi ha mal marito sempre sospira
Chi si marita male, non fa mai carnevale
Chi mal si marita non esce mai di fatica
Il marito vecchio è una spina, quello giovane una rosa
Meglio il marito senza amore che con la gelosia
I matrimoni sono, non come si fanno, ma come riescono
Il matrimonio non è per tutti, chi fa belli e chi fa brutti
Se il matrimonio durasse un anno, tutti si mariterebbero
Innanzi al maritare, abbi l'abitare
Chi male una volta si marita, ne risente tutta la vita
Chi si marita fra parenti, o corta vita, o lunghi stenti
Nel matrimonio un mese di miele e il resto di fiele
Auguri e figli maschi
Le ore della mattina hanno l'oro in bocca
Il mattino ha l'oro in bocca, il pomeriggio l'argento, la notte il piombo
La mattina è la madre dei mestieri e la notte dei pensieri
Il buon dì si conosce dal mattino
Il mendicante può cantare dinanzi al ladro
E' meglio mendicare che sulla forca sgambettare
E' meglio essere mendicante che ignorante
Le meraviglie nascono senza seminarle
La meraviglia dell'ignoranza è figlia
Buona cosa è la messa udire, ma meglio la casa custodire
Messa né biada non allunga la strada
Il troppo amen rovina la messa
Val più una messa in vita che cento in morte
Né alla messa né al mulino non aspettare il tuo vicino
Tutti non posson stare a messa vicino al prete
Messa corta, lunga tavola
Ognuno parla bene del suo mestiere
Ognuno patisce del suo mestiere
Tutti i mestieri danno pane
Tutti i mestieri che finiscono in ai, non vedranno Cristo mai
Per un miracolo non si va sull'altare
Il miracolo non fa il santo
Chi ha il santo ha anche il miracolo
Il santo è grande e il miracolo è piccolo
I santi vecchi non fanno più miracoli
La moglie è la chiave della casa
La moglie, lo schioppo e il cane non si prestano a nessuno
Il contento di bella moglie poco ti dà e molto ti toglie
La buona moglie fa il buon marito
Le mogli si tolgono a vita e non a prova
Moglie grassa, marito allegro: moglie magra, marito addolorato
Mostrami la moglie e ti dirò che marito ha
Moglie perfidiosa e marito pertinace non vivono mai in pace
Delle mogli è più dovizia che di polli
Doglie di moglie dura fino alla porta
All'uomo moglie, al putto verga
Chi ha moglie, ha doglie
Chi ha quattrini conta e chi ha bella moglie canta
Chi incontra buona moglie ha gran fortuna
Non dare i calzoni alla moglie
Se v'è in paese una buona moglie, ciascuno crede che sia la sua
La prima è moglie, la seconda compagnia e la terza eresia
Chi ha bella moglie non è tutta sua
Chi batte la moglie, batte tutta la casa
Moglie buoi dei paesi tuoi
Buona moglie e gamba ammalata, trattengono il marito in casa
La bella moglie ti fa far la sentinella
Tra moglie marito non mettere il dito
Uomo senza moglie, è mosca senza capo
Senza moglie a lato l'uom non è beato
A chi prende moglie ci voglion due cervelli
Chi resta in casa e manda fuori la moglie, semina roba e disonor raccoglie
La moglie fa fare giudizio
Chi ha cavallo bianco e bella moglie, non sta mai senza doglie
Tutto il mondo è paese
Il mondo è bello perché e vario
Il mondo è di chi se lo piglia
Il mondo è di chi lo sa canzonare
Il mondo sta con tre cose: fare, disfare e dare ad intendere
A tutto c'è rimedio fuorché alla morte
Il viaggio alla morte è più aspro che la morte
La morte è una cosa che non si può fare due volte
La morte non guarda in faccia nessuno
La morte guarisce tutti i mali
Morte tua, vita mia
La morte viene quando meno la si aspetta
Ogni cosa è meglio che la morte
La vita e la morte sono in mano di dio
La morte paga i debiti, e l'anima li purga
La morte non ha lunario
Il tempo passa e la morte viene, guai a chi non ha fatto il bene
Contro la morte non vale né muro né porte
Vuoi vendicarti dei tuoi nemici? Governati bene
Nemico diviso, mezzo vinto
Tutti son bravi quando il nemico fugge
Il nemico ti fa savio
Al nemico che fugge, ponti d'oro
Guardati da un nemico solo
Parla all'amico come se avesse a diventar nemico
E' più caro un no grazioso che un si dispettoso
Chi non sa dir qualche volta no, cosa buona operare non può
Un si intriga, un no districa
Dì di no, e fa di si
Bocca unta non può dir di no
Il si ed il no governano il mondo
Di notte tutti i gatti sono neri
Di note la villana è bella quanto la dama
La notte è madre di consigli
La notte è fatta per gli allocchi
E' meglio qualcosa che nulla
E' meglio tale e quale, che senza nulla stare
Col nulla si fa nulla
Tutto è fumo e vento fuorché l'oro e l'argento
L'oro non compra tutto
L'oro presente cagiona timore e assente dà dolore
Non è tutto oro quel che riluce
Al paragone si conosce l'oro
Chi butta via oro con le mani, lo cerca con i piedi
Dove l'oro parla, la lingua tace
La donna e l'orto vuole un solo padrone
L'acqua fa orto
L'orto vuole l'uomo morto
Chi ha un buon orto ha un buon porco
Chi non ha orto e non ammazza porco, tutto l'anno sta a muso torto
L'ozio è il padre di tutti i vizi
L'ozio non fa lega con la virtù
L'ozio è sempre bisognoso
Un uomo ozioso è il capezzale del diavolo
La testa dell'ozioso è la bottega del diavolo
Alla gente oziosa non mancano mai scuse
La fatica genera la scienza, come l'ozio la pazzia
Chi è ozioso è dubbioso
E' meglio un papa vivo che cento morti
Morto un papa se ne fa un altro
Chi più ne fa è fatto papa
Sa più il papa e un contadino, che il papa solo
In Paradiso non ci si va in carrozza
Non si può entrare in Paradiso a dispetto dei santi
I ricchi hanno il Paradiso in questo mondo, e nell'altro, se lo vogliono
E' meglio andare in Paradiso stracciato che all'Inferno in abito ricamato
Soli non si starebbe bene nemmeno in Paradiso
Parole non fanno fatti
Le parole sono femmine e i fatti sono maschi
Le parole non riempiono il corpo
Parola detta e sasso tirato non fu più suo
Chi ha molte parole spesso si duole
Chi non si misura non dura
Bisogna far la spesa secondo l'entrata
Chi non tien conto del poco non acquista l'assai
La paura non ha ragione
Chi ha paura, non vada alla guerra
Bene fatto per paura non val niente e poco dura
La paura scema la memoria
Le paure e le sciagure fanno sudare di gennaio
Gli spaventi sono peggiori dei mali
E' meglio aver la paura, che la paura e il danno
Con la pazienza si vince tutto
La pazienza è la virtù dei forti
La pazienza è la virtù dei santi
Chi non ha pazienza non ha niente
Chi è paziente è prudente
Con la pazienza si acquista scienza
Chi invecchia nei peccati, non si cura del Paradiso
Si dice il peccato, ma non il peccatore
Dove non è malizia, non è peccato
Il peccato del signore fa piangere il vassallo
Dei peccati dei signori fanno pazienza i poveri
Non bisogna aver paura che dei suoi peccati
Nessuno pecca sapendo di peccare
Gran peccato non può star celato
Peccato confessato è mezzo perdonato
Tutti i peccati mortali sono femmine
Nessuna persona senza difetti, nessun peccato senza rimorso
Non importa andare a Roma per la penitenza
Peccati vecchi, penitenza nuova
La penitenza corre dietro al peccato
Chi ha fatto male faccia la penitenza
Chi pecca in segreto fa la penitenza in pubblico
Pensa molto, parla poco e scrivi meno
Pensa oggi e parla domani
Mal pensa che non contropensa
Si può pensare quello che si vuole, ma non si può dire quello che si vuole
Chi troppo pensa perde la memoria; e chi non pensa perde la vittoria
Pensarci avanti per non pentirsi poi
A pensar troppo non si fa nulla
Chi non pensa prima, sospira dopo
Perdonare è da uomini, scordarsene è da bestie
Chi più intende, più perdona
Chi più intende, meno pretende
La maggior gloria del vincere è perdonare al vinto
Chi persona senza dimenticare, non perdona che per metà
Al male fatto prego e perdono
Anche i migliori hanno bisogno di perdono
Gentilezza corre la prima del perdono
Perdona a tutti, ma niente a te
Fuor del pericolo, ognuno è bravo
Gran pericolo, gran guadagno
Nei pericoli con giudizio, al rimedio col tempo
Dove non è rimedio, il pianto è vano
Il piangere è un sollievo
La fine del riso è il pianto
Lungo piacer fa piangere
Gli errori nelle guerre divengono pianti
Con poco si vive, con niente si muore
Col poco si gode e con l'assai si tribola
Il contentarsi di poco è un boccone mal conosciuto
E' meglio poco che nulla
I poveri non hanno parenti
I poveri mantengono la giustizia
C'è il povero di dio e quello del diavolo
Povero è chi ha bisogno
Il povero non guasta il galantuomo
I poveri cercano il mangiare per lo stomaco, ed i ricchi lo stomaco per il cibo
Il povero mantiene il ricco
Il bene de' poveri dura poco
Non si può dire a uno peggio che dirgli povero
A fare i poveri non si spende nulla
I poveri sono i primi alle forche e gli ultimi a tavola
Chi cade in povertà perde ogni amico
La povertà è il più leggero di tutti i mali
La povertà mantiene la carità
La povertà è fedele al servitore
La povertà fa l'uomo vile
Povertà non è un vizio
Dice più un'occhiata che una predica
La predica fa come la nebbia, lascia il tempo che trova
Chi predica al deserto, perde il sermone
Chi ben vive, ben predica
Si predica bene e si razzola male
La preghiera dovrebb'essere la chiave del giorno e la serratura della notte
Corta preghiera entra in cielo
Meglio dieci donare che cento prestare
Libri né cavalli non s'imprestan mai
Presto e bene non stanno insieme
Il ben detto è presto detto
Prete, medico e avvocato trovansi in ogni lato
Preti, frati, monache e polli non si trovan mai satolli
Tre cose belle in questo mondo: prete parato, cavaliere armato e donna ornata
Pazzo è quel prete che biasima le sue reliquie il prete dove canta vi mangia
Chi vuol avere bene un dì, faccia un buon pasto; chi una settimana, ammazzi il porco; chi un mese, prenda moglie; chi tutta la vita, si faccia prete
A popolo pazzo, prete spiritato
Denari, boschi e prati, entrate per preti e frati
Sotto il buon prezzo ci cova la frode
Chi sa celare in parte i desir suoi, compra la merce a miglior prezzo assai
Chi promette nel bosco, deve mantenere in villa
Costa poco promettere a chi non vuol mantenere
Chi molto promette poco mantiene
Promettere è una cosa e mantenere un'altra
Promettere e non mantenere è villania
La Provvidenza val più delle rendite
La Provvidenza quel che toglie rende
La prudenza non è mai troppa
Chi segue il prudente mai se ne pente
Dalla prudenza viene la pace e dalla pace viene l'abbondanza
Si può imporre la legge, ma non la prudenza
La briglia regge il cavallo, e la prudenza l'uomo
Non c'è puttana che non muoia di fame
Le puttane han più trappole che topi
La puttana e la lattuga una stagione dura
La mala femmina è come il vischio, non lo tocca uccello che non ci lasci le penne
Granfortuna passa a chi puttana lascia
Carezze di cani, cortesia di puttane e inviti d'osti non puoi far che non ti costi
Chi ha meno ragione grida più forte
La sapienza e la ragione parlano, l'ignoranza e il torto urlano
Chi ha ragione Iddio l'aiuta
Affezione accieca ragione
Quando è alta la passione è bassa la ragione
Molte cose il tempo cura che la ragione sana
Dal mal uso è vinta la ragione
Contro la forza la ragion non vale
Ricchezza poco vale a quel che l'usa male
Ricchezza e sopruso sono fratelli
Ricchezza non fa gentilezza
Le ricchezze hanno l'ali
Le ricchezze sono come il concio, ammassato puzza e sparso fertilizza il campo
La ricchezza non s'acquista senza fatica, non si possiede senza timore, non si gode senza peccato, non si lascia senza dolore
Ricchezza e scienza insieme non hanno residenza
Ha più il ricco quando impoverisce che il povero quando arricchisce
Il più ricco è il più dannoso
Da ricchi impoveriti e da poveri arricchiti, prega Dio che t'aiuti
La roba va alla roba e i pidocchi alle costure
La roba ruba l'anima
Quanto più manca la roba, tanto più cresce lo strepito
Uomo senza roba è una pecora senza lana
Gli uomini fanno la roba, non la roba gli uomini
Dove non è la roba anche i cani se ne vanno
La roba sta con chi la sa tenere
La roba che guarda in su, l'è tutta di Gesù
Poca roba Dio la loda
La buona roba non fu mai cara
La roba non è di chi la fa, ma di chi la gode
La roba si fa colle mani e si disfa con i piedi
Chi della roba non fa stima o cura, più della roba la sua vita dura
Il sapere è il bastone della vita
Chi non sa niente, non è buono a niente
Chi troppo sa, poco sa
E' bene sapere un pò di tutto
Chi acquista sapere, acquista dolere
Il non saper nulla è dolce vita
Il se e il ma sono due minchioni da Adamo in qua
Con il ma e con il se non si fa niente di ben
Se non ci fosse il se e il ma si sarebbe ricchi
Il segreti più importanti non son posto da ignoranti
Segreto confidato, segreto pubblicato
Segreto di due, segreto di dio, segreto di tre, segreto d'ognuno
Segreto confidato, non è più segreto
Servo d'altri si fa, chi dice il suo segreto a chi non lo sa
Chi vuol essere discreto, celi il suo segreto
La sorte è come uno se la fa
Chi non è savio, paziente e forte, si lamenti di sé, non della sorte
Chi confessa la sorte, nega Dio
Val più un'oncia di sorte, che cento libbre di sapere
Chi ha poco, spenda meno
Chi più spende meno spende
Mai spendere e spandere
Il guadagnare insegna a spendere
I denari non bastano, bisogna saperli spendere
Le piccole spese son quelle che vuotano la borsa
Tre cose fanno l'uomo ricco: guadagnare e non spendere, promettere e non attendere, accattare e non rendere
Se c'è la salute, c'è tutto
Finché c'è vita c'è speranza
La speranza è il pane dei miseri
La speranza è sempre l'ultima a morire
La speranza è una buona colazione, ma una cattiva cena
Speranza lunga, infermità di cuore
E' meglio avere in borsa che stare in speranza
Chi vive sperando muore penando
Chi si ammoglia non sa che ben si voglia
Chi si marita in fretta, stenta adagio
Chi piglia moglie per denari, spesso sposa liti e guai
Come uno piglia moglie, entra nel pensatoio
Chi si marita, si pone in cammino per far penitenza
Chi di lontano si va a maritare, sarà ingannato o vuole ingannare
Il maritare e l'impiccare è destinato
Pigliar moglie suona bene e poi sa male
Strada buona non fu mai lunga
La più lunga strada è la più prossima a casa
Chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quel che lascia, ma non sa quel che trova
Tutte le strade portano a Roma
Non si fa più lunga strada che quando non si sa dove si vada
Chi sa la strada può andare di trotto
Ogni campo è strada
Suocera e nuora, tempesta e gargnuola
Morte di suocera, dolor di gomito
La superbia andò a cavallo e tornò a piedi
La superbia mostra l'ignoranza
Quando la superbia sale, l'amicizia scende
Quando la superbia galoppa, la vergogna siede in groppa
Quando comincia ad innalzarsi la superbia, allora comincia ad abbassar la fortuna
Il tempo vince tutto
Il tempo è galantuomo
Il tempo consuma ogni cosa
Il tempo divora le pietre
Il tempo bene speso è un gran guadagno
Il tempo viene per chi lo sa aspettare
Con il tempo e con la paglia si maturan le nespole
Chi ha tempo, non aspetti tempo
Non c'è cosa che si vendichi più del tempo
Tempo perduto mai non si riacquista
Il troppo storpia
L'assai basta, il troppo guasta
Non lasciare il poco per l'assai, che forse l'uno e l'altro perderai
Il troppo e il poco guasta il gioco
Chi troppo vuole, nulla stringe
Chi troppo intraprende, poco finisce
Chi troppo si assottiglia, si scavezza
Chi troppo scende, con fatica rimonta
Né bello né buono fu mai troppo
A donna imbellettata voltagli le spalle
Le donne e le ciliegie son colorite per lor proprio danno
La troppa umiltà vien da superbia
L'umiltà è la corona di tutte le virtù
Senza l'umiltà tutte le virtù son vizi
All'umiltà felicità, all'orgoglio calamità
Un uom di paglia vuole una donna d'oro
Uomo ammogliato, uccello in gabbia
Uomo zelante, uomo amante
Uomo solitario, o bestia o angelo
Uomo sollecito non fu mai povero
Uomo assalito è mezzo perso
Un uomo nuoce a cento, e cento non giovano a uno
Da uom dabbene non hai che bene
Uomo avvisato, è mezzo salvato
L'usuraio ingrassa andando a spasso
L'usuraio ingrassa con sudore dei poveri
Chi è tosato dall'usuraio non mette più pelo
Nella vecchiaia, la vita pesa e la morte spaventa
Ognuno ha la vecchiaia che si prepara
La vecchiaia viene con tutti i malanni
La vecchiaia è un male desiderato da tutti, la gioventù un bene non conosciuto da nessuno
Sposare una vedova è fatica doppia
Dio ti guardi da donna due volte maritata
Quando si maritano vedove, il benedetto va tutto il giorno per casa
L'abito della vedova mostra il passato, gli occhi piangono il presente e il cuore va cercando l'avvenire
Meglio è vedova sedere, che essere maritata e male avere
Quando la vedova si rimarita, la penitenza non è finita
Chi veste il domenicale, o bene bene o male male
I vestiti il primo anno si portano per amore e il secondo per forza
Il bel vestire son tre N: nero, nuovo, netto
Dio ti salvi da un cattivo vicino e da un principiante di violino
La vicinanza è mezza parentela
Né mulo, né mulino, né fiume, né forno, né signore per vicino
Chi ha il mal vicino, ha il mal mattutino
Se brucia la casa del vicino, porta l'acqua a casa tua
I vicini le maritano, e il padre dà la dote
Cader non può, chi ha la virtù per guida
Una virtù chiama l'altra
Le radici della virtù sono amare, ma i frutti sono dolci
Chi semina virtù, fama raccoglie
La virtù poco ingombra
L'oro luce, la virtù riluce e il vizio traluce
L'oro luce e la virtù riluce
La via della virtù è difficile
Prima della virtù. Dio ha messo il sudore
La virtù sta nel difficile
Bisogna fare di necessità virtù
Il vizio è nemico della vergogna
Il vizio s'impara presto
I vizi s'imparano anche senza maestri
I vizi sono come i puzzi, chi li ha non li sente
Il lupo perde il pelo, ma non il vizio
Un vizio chiama l'altro
Vizio non punito, cresce all'infinito
Vizio rinato, vizio peggiorato
Nessun vizio senza supplizio
Chi d'un vizio si vuole astenere, preghi Dio di non l'avere
Chi vive col vizio, muore nella vita
Volere è potere
A buona volontà non manca facoltà
Volontà è vita
La volontà è tutto
Gallina che non becca ha già beccato
A cavallo donato non si guarda in bocca
Campa cavallo che l'erba cresce
Via il gatto i topi ballano
Chi di spada ferisce, di spada perisce
Chi di coltello ferisce, di coltello perisce
Mal comune mezzo gaudio
Gallina vecchia fa buon brodo
Non menar il can per l'aia
Ambasciator non porta pena
La pizza è come l'amore, è bona a tutte l'ore
Fortunato in amor, con giochi a carte
Non tutti i contadini stanno a zappar la terra
La luna tonda spunta quando il sole tramonta
Quando sta bene il corpo, l'anima non scappa
La cicuta, chi la mangia non la sputa
Beati gli ultimi... se i primi sono discreti
La buona incudine non teme il martello
Non ci fu bella scarpa che non diventò ciabatta
Mangia per vivere e non vivere per mangiare
La voglia di guarire aiuta a rifiorire
La botte dà il vin che ha
Uno semina, l'altro raccoglie
Giovane invidiato, o virtuoso o innamorato
Carne di porco, né poca né troppa
Una volta corre il cane, una volta la lepre
La buona cura scaccia la mala ventura
La cera benedetta reca pace a chi l'accetta
Quando piove o tira vento, chiudi l'uscio e resta dentro
Chi mangia il dolce, sputa l'amaro
Poeti e Santi canto brutti tutti quanti
Non chiedere all'oste se ha il vino buono
Il tressette lo inventarono quattro muti
Non mi dar consigli so sbagliare da solo
Il popolo è come il somaro, porta il vino e beve l'acqua
Dorme chi ha dolore e non dorme chi è debitore
Il male viene a cavallo e parte a piedi
Ogni calcio spinge innanzi l'altro
L'acqua fa infradicià i ponti
La mano ha cinque dita e non c'è né una uguale all'altra
Roba poca, sempre avanza
L'uccello si riconosce dal canto, l'uomo dal pianto
Né a torto né a diritto vorrei esser maledetto
Tra asino e asino non corron se non calci
Le rose vanno, le spine restano
Pranza presto e cena a buon'ora
Chi maneggia il miele si lecca le dita
La roba di campagna e' un gran fesso chi non la mangia
La soma il cavallo doma
Le giornate d'inverno dormono
Bacco, tabacco e Venere, riducono l'uomo in cenere
Chi e' al coperto quando piove, pazzo e' se si muove
La bugia ben composta a verità s'accosta
Chi tanto nega, tanto confessa
Chi fa l'arte del padre, ha la benedizione di Dio
Pane bucato e cacio serrato
Per far vita pura, conviene arte e misura
Alla terra non si ruba
E' più' facile lo sfare che il fare
Chi vuole il lavoro malfatto lo paghi anzidetto
Chi va a letto senza cena, tutta la notte si dimena
Chi pace non ha, pace non da'
In compagnia pigliò moglie un frate
Il perché cadde a mare e si perdé
La buona roba non fu mai cara
La pratica val più' della grammatica
Chi va per canzonare, rimane canzonato
L'occhio del padrone ingrassa il cavallo
L'onore e' come il vetro: ogni fiato l'appanna
Per ridurre la pancia, non basta imprecare alla bilancia
A chi lavora il tempo passa presto
Dopo il giorno di tempesta, viene la calma lesta lesta
Chi più sa, meno crede
L'amico é come il vino: se é buono, migliora con il tempo
Cuor contento il ciel l'aiuta
Il primo prossimo é se stesso
Chi non sa non dica
Chi mal pensa, mal dispensa
E' aumentato un frate: brodo lungo e seguitate
Quando piove o tira vento, se vai a caccia perdi tempo
Fa quel che devi, avvenga quel che può
Dimostra il volto quel che si ha nel cuore
Tanto è ladro chi ruba, come chi tiene il sacco
Casa fatta e viogna posta, non si sa quello che costa
Ogni uomo una pancia, ogni paese un'usanza
Gli spinaci si cuociono con l'acqua loro
Nuvole a pecorelle, acqua a catinelle
Cosa rara, cosa cara
Chi ha figli ha guai, chi non l'ha non risposa mai
Il lupo tutte le carni le mangia, ma le sue le lecca
Scherzo di mano, scherzo di villano
La lingua maligna è peggio della gramigna
Le buone parole unguono e le cattive pungono
Chi ride di Venerdì, piange di Sabato, Domenica e Lunedì
La vita è un lampo
Una mano lava l'altra e tutte e due lavano il viso
Chi non mette il punto mette la pezza
L’appetito è il miglior condito
L'appetito vien mangiando
Ne sa più il matto a casa sua, che il savio a casa d'altri
Amore e topa non si nascondono
Vanga e zappa non vogliono il digiuno
La mosca si posa sempre sul cavallo più fiacco
Chi spizzica non sta a dieta
Noia e nervi son due cose, anche troppo contagiose
Il mondo è grande: chi ride e chi piange
Gambe mie, non è vergogna di scappar quando bisogna
Meglio invidiato che compatito
La carità beato chi la fa e beato chi la riceve
Chi gode una volta non tribola sempre
Se metti troppa carne al fuoco, o la bruci o la cuoci poco
La stecca vien dal ceppo
Fa bene e scordati, fa male e pensaci
Soccorrendo sventura e dolore, apri viso, borsa e cuore
E' meglio combattere con gli anni che con i malanni
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare
Ognuno deve tirare il suo carrettone
Se non ungi la padella, sentirai come strilla
Vivi e lascia vivere
Brutto in fasce, bello in piazza
La parola è d'argento, ma il silenzio è d'oro
Chi dorme grassa mattinata, va mendicando la giornata
Taglia il fieno quando il sole scotta
Arcobaleno di sera buon tempo mena
E' meglio un testimone di veduta che dieci di sentita
Chi prima arriva macina
L'estate è la magna dei poveri
La pancia piena fa la testa vuota
La roba: uno la fa, un altro la mantiene, il terzo la sciupa
Pazienza irritata diventa furore
Una parola è poca, due son troppe
Chi fa bene per paura, niente vale e poco dura
Quello che non strozza ingrassa
Chi presto giudica, presto si pente
Chi è in alto non pensa mai di cadere
Chi non ha quattrini non abbia voglie
Il pane del sudore ha buon sapore
Quando il dolore gira, la malattia è leggera
In Italia troppe feste, troppe teste, troppe tempeste
Solo le montagne non s'incontrano
Vigna di mio padre, piantone di mio nonno
Beata quella famiglia che ha per primo una figlia
Ogni vicolo porta in piazza
Tutte le strade portano a Roma
Dai quaranta in là: mi dole di qui, mi dole di là
Ad ogni civetta piace il suo civettino
Chi vuol vivere sano e lesto, mangi poco e ceni presto
Moglie e pipa non si prestano mai a nessuno
Coi generi e compari, non vendere ne’comprare
Se vuoi vivere stando bene, prendi il mondo come viene
Quattrini e amicizia, rompono le braccia alla giustizia
Dopo il lavoro, è dolce il riposo
Se in Leone il sole va lascia il tempo come sta
Il vino al sapore, il pane all'odore
Ogni tetto ha un coppo rotto
Quando la tempesta arriva, la rondine sfiora la terra
Mare bianco scirocco in campo
Le voci del cuore non fanno rumore
Pane, formaggio e pere: pasto da cavaliere
La pianta che ha molti frutti, non li matura tutti
Casa dove non batte il sole, entra il medico tutte l'ore
Quello che deve venire nessun vecchio se lo ricorda
La donna è come l'onda, o ti sostiene o t'affonda
Mano fredda cuore caldo
Alla messa i cristiani, alla predica i luterani
Il peggio viene sempre dopo
Per far fronte ai bisogni non bastano i soldi
Chi vuol vivere e star sano, dai parenti stia lontano
I guai della pigna li sa il coperchio
Mano callosa, mano gloriosa
Quando mordon le mosche, le giornate si metton fosche
La botte piccola ha il vino buono
Il dormire fa ingrassare
Quando arde in vetta, il fuoco non ha fretta
Latte e vino, veleno fino
Gatto vecchio vuole sorcio tenerello
Col tempo e con la paglia maturano le nespole
Se il giovane muore il vecchio non campa
Pane d'un giorno, vino d'un anno, donna di venti
La corda troppo tesa si spezza
La speranza è di tutti
Non nominà il diavolo, sennò compare
Meglio una faccenda fatta, che mille cominciate
A casa dei ladri si ruba male
La gallina ingorda si strozzò
Chi e lento per mangiare è lento per faticare
Vigna nel sasso, orto nel terreno grasso
Consiglio di vecchio, aiuto di giovane
Se il villano sta nel fico, non conosce ne’parente ne’amico
Piglia casa con focolare e donna che sappia filare
A ognuno il suo mestiere e il lupo alle pecore
Del senno del poi son piene le fosse
Male non fare e paura non avere
Non si può' tenere la farina in bocca e soffiare
Ungi e sfrega e ogni dolor si dilegua
Chi acquista sapere, acquista dolere
Chi promette in debito si mette
E' meglio un buon secolare che un cattivo prete
Sacco vuoto non sta' in piedi
Scusa non richiesta, accusa manifesta
Il buon marinaio si conosce nella tempesta
Chi va a caccia senza cani, torna a casa senza lepri
La terra si ammala, ma non muore
Carne fa carne, vino fa sangue, pane mantiene
Gli occhi sono la spina del cuore
E' meglio nascere fortunati che ricchi
Amate i vicini, senza togliere i confini
Quando tuona in qualche parte piove
Una rapa non può dar sangue
L'uomo invecchia, ma il cuore e' sempre giovane
Non si fan le nozze coi fichi secchi
Dove c’è' innocenza, c’è' provvidenza
Coi figli amori e timori
Non e' detto che il ricco sia bravo, non e' detto che il bravo sia ricco
Chi rompe paga e i cocci sono suoi
Da puledro scabbioso, talvolta hai cavallo prezioso
Semina chi e' loquace, ma raccoglie chi tace
Non si insegna a nuotare ai pesci
Ventre digiuno non sente nessuno
La casa alloggia, ma non governa
Chi lavora fa la gobba, e chi ruba fa la robba
In casa dei poveri non mancano mai i tozzi
Non stuzzicare il can che dorme
Arar dal bue maggiore, vitello impara
Gobba a levante, luna calante, gobba a ponente, luna crescente
Alle tre brinate, acqua o neve aspettate
Minestra riscaldata non fu mai buona
Non c’è' miglior specchio che l'amico vecchio
Ogni era ha la sua virtù'
Gente trista nominata e vista
Uomo di vino non vale un quattrino
Chi muta paese muta fortuna
Che Iddio ci salvi dagli errori dei saggi
Se il vecchio si cura, più' di cent'anni dura
Chi pecora si fa, il lupo se la mangia
Le scope nuove scopano sempre bene
A chi e' affamato ogni cibo e' grato
I confetti non sono per gli asini
Chi sbaglia strada torni indietro
Tanto trenta che trentuno
Hai fatto trenta, fai trentuno
Dieci ne pensa il topo e cento il gatto
Volpe che dorme, vive sempre magra
La pace e' mezzo pane
Chi non sa, presto parla
Tieni l'esca all'amo se non vuoi pescare invano
Per andare avanti, bisogna voltarsi indietro
Il riso fa buon sangue
Chi non fa pazzie in gioventù, le fa in vecchiaia
Se c’è fumo, c’è fuoco
Tentar non nuoce
Il pesce si piglia quando passa
La testa non suole, se lo stomaco non vuole
I figli e i polli sporcano casa
Ne caldo ne gelo mai restò in cielo
Dove tace la legge parla il cannone
Ragazza coi buchi sulle gote si marita senza dote
A chi l'uovo a chi il guscio
Trotto d'asino poco dura
Pace, noci o fichi secchi ne mangerei ognor parecchi
Nel regno dei ciechi, un orbo è re
Al fin pensa sovente, avrai sana la mente
Il più' conosce il meno
Chi la fa l'aspetti
Rosso di sera, bel tempo si spera
Meglio un uovo oggi, che una gallina domani
Chi troppo vuole, nulla stringe
Ogni promessa e' debito
Non fare agli altri ciò' che non che sia fatto a te
Fai agli altri ciò' che vuoi che sia fatto a te
La gatta presciolosa fece i figli cechi
Dimmi con chi vai e ti dirò' chi sei
Se non vedo non credo
Provare per credere
Il giusto e' nel mezzo
L'interesse per la salute è enorme, la conoscenza della salute è mediocre, il comportamento per la salute è miserabile
Occhio che non vede cuore che non duole
Ogni lasciata è persa
La diplomazia è l'arte di dire il contrario di ciò che si pensa (G. Perrone)
Prima pensa, poi pesa, poi parla, poiché parole poco pensate, poco pesate, pesano poco
Un quarto di ciò che mangiamo ci serve per vivere, gli altri tre quarti per far vivere i medici
L'amore non è bello se con è litigarello
Il mattino ha l’oro in bocca, il pomeriggio l’argento, la sera il piombo
Ognuno raccoglie ciò che semina
Non c'è due senza tre
La pazienza è la virtù dei forti
Il peggio non si è mai visto
Il mondo è fatto a scale c'è chi scende e c'è chi sale
L'amore si conquista con altro amore
L'erba del vicino è sempre più verde
Rendere pan per focaccia
Pane al pane e vino al vino
Ad ognuno il fatto suo
Dai a Cesare quel che è di Cesare
Dio perdona io no
I dritti sono storti
I problemi non esistono: esistono solo i dati di fatto (Y. Sabbatini)
L'amore non ha età
La miglior scuola è l'esperienza
La fortuna è cieca
La lingua batte dove il dente duole
Le bugie hanno le gambe corte
Le disgrazie non vengono mai da sole
Braccio al collo e gamba al letto
Non agitar il coltello nella piaga
Non agitar il dito nella piaga
Non piangere sul latte versato
Non si finisce mai d'imparare
Non ti curar di loro, ma guarda e passa avanti (D. Alighieri)
I problemi si creano non si hanno (P. Paciaroni)
Bisogna accontentarsi, ma non bisogna accontentarsi (P. Paciaroni)
Tutti i nodi vengono al pettine

PROVERBI E MODI DI DIRE SUI MESI

Gennaio asciutto, gran dappertutto
Gennaio ortolano, tutta paglia e niente grano
Gennaio secco, villan ricco
Guardati dalla primavera di Gennaio
Chi vuole un buon agliaio lo ponga di Gennaio
La mandorla sciocca fiorisce a Gennaio quando fiocca
Gennaio mette il ghiaccio, Febbraio lo distrugge
Se l'ape gira a Gennaio, tieni da conto il granaio
Se fa caldo di Febbraio non riempi il granaio
Febbraio nevoso, estate gioioso
Per guarire la tosse ci vuole la medicina d'Agosto
Quando di Marzo la notte tuona, la vendemmia sarà buona
La neve marzolina dura dalla sera alla mattina
Marzo asciutto gran per tutto
Marzo molle, gran per le zolle
Marzo nuvoloso, Aprile piovoso
Marzo ventoso, frutteto maestoso
Aprile piovoso, anno fruttuoso
D'Aprile esce la vecchia dal covile
Se tagli un cardo in Aprile ne nascono mille
Per tutto Aprile non ti scoprire
Aprile produce il fiore e Maggio ne ha l'onore
Nel mese di Maggio compra legna e formaggio
Se di Maggio rasserena si avrà la spiega piena
Maggio asciutto e soleggiato, molto grano a buon mercato
Di maggio si taglia il foraggio
Acqua di Maggio è come la parola di un saggio
Di maggio ciliegie per assaggio
Giugno freddolino povero contadino
Giugno dà sete e caldo al contadin che miete
Se per Maggio non ha piovuto tutto Giugno è un diluvio
Luglio poltrone, porta la zucca col melone
Cattivo inverno fa cattiva estate
Luglio e agosto, né acqua, né donne, né mosto
In luglio è ricca la terra, ma povero il mare
A Luglio ogni noce fa il gheriglio
In Agosto prepara i tini per il nuovo mosto
Con l'ultima acqua d'agosto il sole è bello che riposto
Se piove d'Agosto piove olio, miele e mosto
Se Agosto non brucia e Gennaio non ghiaccia, niente bonaccia
Zappa la vigna d'Agosto se vuoi avere un buon mosto
Chi dorme d'Agosto dorme a suo costo
Chi lavora di Settembre, fa bel solco e poco rende
Di Settembre la notte col dì contende
Settembre inclemente, poco vino o niente
Strana settembrina, una la sera e una la mattina
Chi semina in Ottobre, miete in Giugno
D'Ottobre pesce non si piglia, che non sia triglia
Ottobre è bello, ma tieni pronto l'ombrello
Ottobre: vino e cantina da sera a mattina
Di Novembre vai in montagna e cogli la castagna
Se in Novembre non hai arato, tutto l'anno sarai tribolato
Se in Novembre tuona tutta l'annata sarà buona
Dicembre imbacuccato, grano assicurato
Dicembre gelato non va disprezzato
Capponi d'inverno e pollastrotti d'estate
Calda e umida l'estate, fredda e asciutta l'invernata

PROVERBI E MODI DI DIRE SUI SANTI

Chi fugge il peccato cerca Dio
Scherza coi fanti, ma lascia stare i fanti
Ad ogni santo la sua candela
La pazienza è la virtù dei santi
I santi nuovo Mettono da parte i vecchi
Chi ha buono un Dio, ha in tasca i santi
Quando Iddio non Vuole i santi non possono
Tutti i santi non fanno miracoli
Quando non danno i campi, non l'hanno i santi
A chi ben crede, Dio provvede
L'uomo propone e Dio dispone
Chi non crede in Dio, crede nel diavolo
Ama Dio e non fallire: fa del bene e lascia dire
Bisogna volere quel che dio vuole
Che Dio mi mandi male che ben mi metta
Chi crede d'ingannare Iddio, inganna se stesso
Non si muove foglia che Dio non voglia
Chi in Dio si affida, ben si fida
Vera felicità senza Dio non si dà
Dio non mangia né beve, ma giudica ciò che vede
Dio promette il perdono a chi si pente, non promette il domani a chi l'offende
Dio sa quel che fa
Non bisogna tentare Dio
Dio vede e provvede
Aiutati che Dio t'aiuta
Tutti siamo di creta e Dio è il vasaio
Chi serve dio ha buon padrone
Chi da Dio è amato, da lui è visitato
Chi chiama Dio non è contento e chiama il diavolo è disperato
Ognuno per sé e Dio per tutti
Dio manda il freddo secondo i panni
Dio non manda mai bocca che non mandi cibo
Dio solo può consolare, tutto il resto è un tribolare
Quando Dio chiude una finestra, apre una porta
A chi Dio vuol bene, la casa gli piace
Dio dice: a camparvi non mi sgomento, a contentarvi sì
Dio acconsente, ma non sempre
Dio non paga il sabato
Dove c'è pace, c'è Dio
I detti son nostri e i fatti son di Dio
Da chi mi fido mi guardi Dio, da chi non mi fido mi guarderò io
Dov'è interesse, non si fa l'uffizio di Dio
Dio perdona a chi offende, non a chi toglie e non rende
Da Dio vengon le grazie e da noi le disgrazie
Chi vuol Cristo se lo preghi
Chi sa senza Cristo non sa nulla
Il Cristo e i lantrenoni toccan sempre ai più minchioni
Quando Dio non vuole, i santi non possono
Di Pasqua Epifania il vento se ne va via
Per Sant'Antonio Abate, maschere e serenate
Per San Sebastiano, un'ora abbiamo
A Sant'Agnese, la lucertola per la siepe
Se non piove per San Feliciano, vale più il sacco che il grano
Per San Valentino la primavera sta vicino
San Giuseppe frittellaio, ogni poveretto ne fa un caldaio
Fino alla Vergine Annunziata, ogni erba fa insalata
Di Marzo o d'Aprile Pasqua non manca
A San Marco le vacche passano il varco
Che Iddio ci guardi da chi legge un libro solo
Se piove per l'Ascensione ogni cosa in perdizione
Se piove per San Barnaba l'uva bianca se ne va
Quando piove per San Vito il prodotto dell'uva va fallito
Dio ti salvi dai nasi all’insù: uno per casa e poi non più
Fra’ Modesto non fu mai priore
E' come San Tommaso: non crede se non vede
Per Sant'Anna entra l'anima nella castagna
Per San Lorenzo la noce si spacca nel mezzo
Per l'Assunta l'oliva è unta
Per San Rocco, la rondine fa fagotto
Dio li fa, poi li accoppia
Quando l'Arcangelo si bagna l'ale, pioverà fino a Natale
Per San Francesco la nespola al cesto
A Santa Teresa, allodole e tordi a distesa
Dio veglia, non dorme
Per San Simone entra l'olio nel piantone
Per tutti i Santi son necessari mantelli e guanti
Oca, castagne e vino per festeggiar San Martino
Per Santa Caterina, le bestie fuor dalla cascina
Dio manda il freddo secondo i panni
Per San Crispino la neve sullo spino
Chi vuole l'aglio grosso, per Natale lo metta a posto
Se prima di Natale fa la brina, riempi la madia di farina
Se Natale ha i moscerini, Pasqua ha i ghiacciolini
Da Natale in là, il freddo se ne va
Per gl'Innocentini son finiti tutti i quattrini

PROVERBI E MODI DI DIRE LATINI

Alea icta est: Il dado è tratto
Audacia fortuna iurat: La fortuna aiuta gli audaci
Aut Caesar aut nihil: O Cesare o niente
Beati moculi in terra caecorum: Beati quelli che hanno un occhio solo in terra di ciechi
Videant consules ne quid res publica detrimanti capiat: Provvedano i consoli affinché la repubblica non riceva alcun danno
Bella gerant alii: Gli altri facciano le guerre
Carpe diem: Cogli l'attimo
Cogito ergo sum: Penso dunque sono
Divide et impera: Dividi e impera
Deo gratias: Grazie a Dio
De gustibus non disputandum est: I gusti non si discutono
Errare humanum est: Errare è umano
Errare humanum est, perseverare diabolicum: Errare è umano, perseverare diabolico
Error communis facit ius: L'errore comune crea il diritto
Excusatio non petita accusatio manifesta: Scusa non richiesta accusa manifesta
Falar est suae quisque fortunae: Ciascuno è fabbro della propria fortuna
Frangar non flectar: Sarà spezzato, non sarà piegato
Habent sua fata libelli: I libri hanno il loro destino
Hadie mihi cras tibi: Oggi a me, domani a te
Porta, patens esto: Porta, stai aperta
Nulli claudaris honesto: Che tu non sia chiusa a nessun galantuomo
In hoc signo vinces: In questo questo segno vincerai
In medio stat virtus: La virtù sta nel mezzo
Omnis potestas a Deo: Ogni potestà deriva da Dio
Intelligenti pacua: A un intelligente poche parole
Melius abundare quam deficere: Meglio abbondare che scarseggiare
Memento mori: Ricordati che devi morire
Mens sana in corpore sano: Mente sana in corpo sano
Natura non facit saltus: La natura non fa salti
Nemo potest duobos dominis servire: Nessuno può servire due padroni
Sutor, ne ultra crepidam: Ciabattino non andar oltre il sandalo
Omne trinum est perfectum: Ogni triade è perfetta
Omnia mundo mundis: Tutto è puro per i puri
Oportetut scandalo eveniant: E' necessario che avvengano gli scandali
Ora et labora: Prega e lavora
Verbo volant, scriptae manent: La parola vola, lo scritto rimane
Parra sed apta mihi: Piccola, ma adatta a me
Post fata resurgam: Dopo i fati risorgerà
Promoveatur ut amoveatur: Sia promosso affinché sia rimosso
Pulvis es et in pulverem reberteris: Sei polvere e in povere tornerai
Qualis pater, talius filius: Quale il padre, tale il figlio
Quod scripsi scripsi: Ciò che scrissi scrissi
Ripetita iurent: Le cose ripetute giovano
Semel in anno licet insavire: Una volta all'anno è lecito folleggiare
Senectus ipsa est morbus: La vecchiaia stessa è una malattia
Solve et repete: Paga e reclama
Veni, vidi, visi: Venni, vidi, vinsi
Sulo lege libertas: Sotto la legge la libertà
Tertium non datar: Il terzo non è concesso, non viene dato
Ubi mel ibi del: Dove c'è il male, ivi c'è il fiele
Ubi satatio ibi diabilus: Dove c'è il ballo ivi c'è il diavolo
Urbi et orbis: Alla città e al mondo
Pecunia non olet: I soldi non puzzano

Commenti

Articoli pi letti

Origini del cappello dei bersaglieri

Sicuramente uno dei corpi militari più folcloristici al mondo è quello dei bersaglieri. Il corpo dei bersaglieri ha tante particolarità come ad esempio la marcia di corsa (da 160 a 180 passi al minuto), ma la sua più grande particolarità è il suo cappello piumato, Ma come è nato questo copricapo così particolare? Il cappello piumato si chiama Vaira e deve il suo nome ad un curioso fatto accaduto, quando Alessandro La Marmora (fondatore del corpo dei bersaglieri) stava presentando al divisa al re. I fatti andarono esattamente in questo modo. Alessandro La Marmora si trovava insieme al colonnello Vayra in una stanza per vestire quest'ultimo come un bersagliere e presentare la divisa al re. La Marmora aveva il vizio di lanciare i vari indumenti. Quando venne la volta del copricapo Vayra lo indossò al volo, ma lo indosso inclinato (alle ventitré per essere esatti) perché dovette sbilanciarsi per prenderlo al volo. La Marmora si voltò e vide questa curiosa inclinazi

Quante dimensioni esistono e quali sono?

Per rispondere a questa domanda bisogna prima fare una distinzione tra le dimensioni reali e quelle filosofiche. Questa distinzione è necessaria in quanto nel primo caso il numero è uno, mentre nel secondo caso il numero è quattro. Però per arrivare a comprendere l'unica dimensione reale (o per meglio dire conosciuta) è necessario partire dalla prima dimensione filosofica. Prima di trattare, nel dettaglio, le varie dimensioni anticipo che visto che le prime quattro sono solo filosofiche eviterò di ripetere che scientificamente parlando non sono possibili. La prima dimensione da esaminare è quella in cui esiste il punto. Secondo la definizione geometrica il punto pur esistendo non ha nessuna dimensione. Quindi in questa dimensione si può dire che i punti sono infiniti. La seconda dimensione è quella a cui appartengono le linee. Sempre secondo la definizione geometrica un numero infinito di punti posti uno di seguito all'altro crea una linea. A seconda

Termini per definire una donna di facili costumi

Tutti conosciamo il significato della parola “prostituta”, ma spesso e volentieri questo termine viene sostituito da altri termini che non hanno lo stesso identico significato. Molte sono le parole utilizzate, ma molte pur avendo lo stesso identico significato hanno una derivazione dialettale e quindi non verranno trattate in questo articolo. Quindi una donna che si concede ad altri uomini può essere “classificata” nelle seguenti categorie: Prostituta; Mignotta; Puttana; Troia; Zoccola; Baldracca. Esaminiamo il significato esatto dei vari termini. Prostituta : esso indica una donna che concede il proprio corpo ad altri uomini in cambio di soldi. Una donna di questo tipo si concede a chiunque senza nessuna distinzione. Mignotta : secondo una corrente di pensiero questa parola deriva da un'errata lettura di una dicitura che si trovava sui documenti di nascita degli orfani. Secondo tale corrente, fino al XIX secolo, sui certificati di nascit

Quali sono i colori primari?

Secondo la fotografia i colori primari sono tre: giallo, cyano (una tonalità di azzurro) e magenta (una tonalità di rosso). Da questi tre colori, combinandoli insieme, si possono ottenere gli altri colori: il verde (giallo e cyano), l'arancione (giallo e magenta) e il viola (cyano e magenta). Per ottenere tutte le varie tonalità basta usare proporzioni diverse dei tre colori primari. Poi esistono due colori che non sono definiti primari e che sono particolari: il bianco e il nero. Il bianco è l'essenza (o presenza) di tutti i colori, mentre il nero è l'assenza di tutti i colori. Quando si parla di tutti i colori si intende non solo i tre colori e le loro derivazioni, ma anche di altri tipi di colore. Gli altri tipi di colore sono: tutte le sfumature di giallo, tutte le sfumature di cyano, tutte le sfumature di magenta e tutte le sfumature di marrone. Questi colori non possono essere ottenuti in alcun modo se non utilizzando il bianco e il nero presi come co

Codici segreti dei cellulari

Non tutti sanno che i cellulari/smartphone/tablet (quest'ultimi se hanno la funzione di cellulari) hanno inserito nel loro firmware, dei codici che permettono di accedere ad informazioni o a funzioni particolari. Queste informazioni e/o funzioni normalmente si possono eseguire solo tramite app oppure portando il dispositivo presso un centro di assistenza, ma esistono dei codici appositi che possono essere utilizzati senza nessun problema. Infatti, questi codici non vanno assolutamente ad inficiare la garanzia del dispositivo, perché non viene violata l'integrità software (tanto meno hardware). Inoltre, come già detto prima, sono codici inseriti dai costruttori stessi, Questi codici sono universali e vanno bene per qualsiasi dispositivo a patto che sia uno smartphone o tablet con la funzione di cellulare. Per i dispositivi più datati (i normalissimi cellulari) molte funzioni non saranno utilizzabili. *#06# Mostra codice IMEI *#0*# Entra nel menù di servizio

Raggi Infrarossi (IR)

Prima di iniziare l'articolo mi sembra doveroso spiegare che le tonalità di un colore (qualsiasi esso sia) sono chiamate, in ambito scientifico, frequenze o lunghezza d'onda e gli stessi colori sono chiamati radiazioni. Questo per spiegare il motivo per cui nella continuazione di questo articolo si parlerà di radiazioni, frequenze, ecc. Questa precisazione è doverosa perché addentrandosi sempre di più nell'argomento si useranno solo i termini scientifici. La luce che noi vediamo normalmente non è composta da un solo colore, ma da più colori. I colori visibili sono sette e sono i seguenti: rosso, arancione, giallo, verde, indaco e violetto. L'essenza di tutti questi colori da come risultato il bianco, mentre l'assenza di questi colori da come risultato il nero. In pratica si parla di rifrazione ( http://curiosity100.blogspot.com/2018/02/quali-sono-i-colori-primari.html ) il che significa che una superficie bianca riflette l'intero spettro, m

Origine del simbolo del dollaro statunitense

L'origine di tale simbolo risaie a circa 500 anni fa ed esattamente alla scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo. È noto che Colombo approdò su un isola (San Salvador da lui così battezzata) dell'America del Sud. Ed è noto che per questo motivo, la Spagna, espanse i suoi confini in questo nuovo continente. Prima della scoperta dell'America, il simbolo della moneta spagnola era la lettera "C" intersecata da due linee parallele verticali. Le due linee rappresentavano le colonne d'Ercole (stretto di Gibilterra) mente la "C" rappresentava un nastro dove c'era scritto "Non oltre" (nulla oltre). Questo stava ad indicare che oltre la Spagna non c'era nessun altra terra: questo si credeva allora. Con la scoperta dell'America, Colombo, dimostrò che oltre l'Oceano Atlantico c'era una terra: lui pensava che fossero le Indie in realtà era l'America, ma comunque c'era una terra. A questo punto il

Origini delle catene di S. Antonio

A tutti è sicuramente capitato di ricevere via posta cartacea o via SMS tradizionale o via mail o via messaggio di WhatsApp, Messenger, ecc. un messaggio (magari da persona conosciuta e fidata) in cui si esorta a inviare tale messaggio ad un certo numero di persone in modo tale da avere uno o più benefici. Inoltre questi messaggi mettono in guardia che il non inoltrare questo messaggio porta sventura o addirittura la morte. Bé non c'è niente di più falso. In rarissimi casi in cui si è verificata una o l'altra sorte non si tratta altro che di semplici coincidenze oppure, per chi pensa che ognuno di noi è artefice del proprio futuro, dall'aver fatto o detto determinate cose perché si verificasse quanto profetizzato da questi messaggi. Quindi non c'è nulla di vero. Come sono nate queste catene di S. Antonio? Che non ci sia nulla di vero oltre ai fatti già citati lo dimostra anche l'origine. Tale sistema è nato nel III Secolo d. C. In pratica tutt

Differenze tra Windows, Linux e Mac OS

Per poter, meglio definire le differenze di questi tre software è meglio partire dal loro unico punto in comune: sono tutti e tre dei sistemi operativi (più avanti identificati dalla sigla SO – System Operating). Detto questo iniziamo con il vedere le varie differenze. Casa costruttrice : Windows è stato creato dalla Microsoft Corporation, MAC OS da Apple, Linux è stato creato da vari programmatori non meglio identificati. Infatti per questo SO dire Linux è dire nulla. Esistono varie versioni tutte gratuite e tutte open source (codice sorgente disponibile a chiunque), ma i principi base sono uguali e per comodità utilizzerò il termine unico “Linux”. Impiego : la prima differenza è nel vedere dove vengono impiegati questi SO. Per quanto riguarda Windows e Linux essi possono essere installati su un qualsiasi PC compatibile IBM, mentre MAC OS solo e soltanto su computer Apple. È doveroso precisare che utilizzando uno dei numerosi software che creano u