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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Orgini del pesce d'Aprile

Il pesce d’Aprile è una tradizione non solo italiana, ma seguita in molti paesi del mondo. A prescindere dalla nazione la realizzazione è sempre la stessa: mettere in atto uno scherzo rivolto ad una o più persone. Oggi (Marzo 2020) gli scherzi sono molto sofisticati ed è molto difficile riuscire a scoprirli. Ciò è dovuto alla data di origine di questa tradizione. Sulle sue origini esistono varie teorie. La più antica (ma non per questo la più accreditata) colloca la nascita del pesce d’Aprile tra il 1334 e il 1350 ad Aquileia. Infatti, in quel periodo il beato Bertrando di San Genesio era patriarca di Aquileia. In quel periodo il Papa venne in visita ad Aquileia. Durante un pranzo, accadde che il Papa (non ben identificato) si stava soffocando con una spina di pese. La storia prosegue con l’intervento tempestivo di Bertrando di San Genesio che salvò la vita al pontefice. Quest’ultimo, per gratitudine, decretò che ad Aquileia, il primo aprile, non si mangiasse pesce. Un

Orgini del bar

Quanti di noi sono entrati in un bar? Sicuramente tutti. C’è chi ci entra quotidianamente per fare colazione, c’è chi ci entra più o meno sporadicamente per prendersi un caffè con un amico, ecc. In pratica il bar è l’unico luogo che si presta per molteplici occasioni: dalle più frivole (ritrovo di amici) alle più serie (colazioni di lavoro). Ma nonostante l’uso assiduo di questi locali non si conosce ne la loro storia ne l'orgone della parola “bar”. Vediamo quale l’origine di questa parola. Una prima versione (che è anche la più accreditata) pone la nascita del termine “bar” dall’inglese e dalla contrazione del termine “barrier” che significa “sbarra”. In pratica il periodo in cui viene datata l’origine della parola “bar” è all’epoca della prima colonizzazione delle Americhe. Tale termine veniva utilizzato per indicare degli angoli riservati alla vendita di bevande alcoliche nelle osterie e nelle bettole. La “sbarra” serviva, in particolare, a dividere quest’aer

Origini delle banconote

Fin dagli albo ri dell’umanità si è sempre cercato di avere un qualche modo per poter comprare determinate cose. In antichità (ma in particolari situazioni anche oggi) si usa il baratto: io do una certa cosa a te e tu in cambio mi dai un’altra cosa. Generalmente questa forma di commercio risultava abbastanza gratificante per tutte e due le figure in quanto tutte e due ottenevano subito ciò di cui avevano bisogno. Però capitava che una persona volesse una determinata cosa in cambio di un’altra e nessuno aveva ciò che questa persona voleva. Ecco che allora serviva un qualche sistema che fosse riconosciuto in tutto il mondo (ricordo che in età antica il mondo era rappresentato dai confini di un impero di qualsiasi dimensione). Vennero così istituite le monete. Generalmente le monete erano metalliche ma, in alcune culture/etnie, le monete potevano essere rappresentate da conchiglie o pezzi di corteccia con l’effige del capo di quella cultura/etnia. Questo stato di cose

Abbreviazioni simboliche per numeri

Alle scuole elementari (per chi ha studiato in Italia) ci è stato insegnato che 1 Kg. è pari a gr. 1.000, che un 1 hg. è pari a gr. 100 ed anche che 1 mg. è pari a un millesimo di grammo. Sempre alle scuole elementari ci hanno insegnato che 1 qt. e 1 tn. sono pari, rispettivamente a gr. 100.000 e a gr. 1.000.000. Finché si tratta di unità di misura del peso possono bastarci questi prefissi, se poi si trattasse di unità di misura dei liquidi basterebbe fermarci a hl (ettolitri). Le cose cambiano completamente se si passa alle unità di misura per l’elettricità (Corrente, Tensione, Capacita, Resistenza), per i dati, ecc. Nella tabella che segue sono riportati l’estremo massimo e minimo. Prefisso Potenza Numero per esteso Yotta 10 24 1.000.000.000.000.000.000.000.000 Zeta 10 21 1.000.000.000.000.000.000.000 Exa 10 18 1.000.000.000.000