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Origini delle banconote


Fin dagli albori dell’umanità si è sempre cercato di avere un qualche modo per poter comprare determinate cose.
In antichità (ma in particolari situazioni anche oggi) si usa il baratto: io do una certa cosa a te e tu in cambio mi dai un’altra cosa.
Generalmente questa forma di commercio risultava abbastanza gratificante per tutte e due le figure in quanto tutte e due ottenevano subito ciò di cui avevano bisogno.
Però capitava che una persona volesse una determinata cosa in cambio di un’altra e nessuno aveva ciò che questa persona voleva.
Ecco che allora serviva un qualche sistema che fosse riconosciuto in tutto il mondo (ricordo che in età antica il mondo era rappresentato dai confini di un impero di qualsiasi dimensione).
Vennero così istituite le monete. Generalmente le monete erano metalliche ma, in alcune culture/etnie, le monete potevano essere rappresentate da conchiglie o pezzi di corteccia con l’effige del capo di quella cultura/etnia.
Questo stato di cose divenne ben presto in uso in tutto il pianeta; è curioso osservare che. nonostante non esistesse internet e non ci fossero le reti di comunicazione che abbiamo oggi, ci fu lo stesso un’adozione completa della moneta, rappresentante una unità di cambio, che oggi chiamiamo contante.
Questo stato di cose però ebbe vita, relativamente, breve. Infatti, si arrivò al fatto che coniare una moneta costasse più del valore nominale, o di facciata, impresso sulla moneta.
Ecco che allora vennero inventante le banconote.
Le prime banconote videro la luce in Cina, che vanta un'antica tradizione nell'emissione di cartamoneta.
Nell' 812 d. C. l'impero cinese usò temporaneamente qualcosa di simile alle banconote per far fronte alla carenza del rame, metallo con cui venivano coniate le monete.
Questi primi biglietti erano delle ricevute attestanti il versamento di equivalente valore in monete metalliche (Collaterale), ma il loro uso durò pochi anni.
Infatti, solamente un secolo dopo, in Cina, vengono emessi dei biglietti di cambio, sempre in rappresentanza di un equivalente valore collaterale, che risultavano molto più comodi delle pesanti monete metalliche. Queste banconote, non erano emesse dallo stato, ma da alcune importanti famiglie, che facevano da garanti e furono largamente diffuse al punto da divenire i cardini dell'economia statale.
Cosi solo sotto la dinastia Sung per la prima volta lo stato decise di regolamentare l'emissione di cartamoneta.
La prima banconota cinese che ci è pervenuta è il 1000 cash, emessa sotto la dinastia Ming nel periodo della Grande Guerra (1368-1398).
Il cash fu la prima banconota per cui veniva garantito il pagamento a vista in qualsiasi momento. C’è da menzionare che questa particolarità fa ancora parte di tutte le banconote attualmente (Marzo 2019) in uso in tutto il mondo a prescindere dalla nazione e dalla valuta.
Marco Polo (1254-1324) riportò dalla Cina la notizia dell'uso della carta come moneta raccontando che il Gran Khan faceva fabbricare grandi quantitativi di cartamoneta, ricavandola dalla scorza del gelso e vi facesse imprimere il suo sigillo e che venisse usata per ogni forma di pagamento.
Quando la cartamoneta era logora veniva riportata al Gran Khan che la cambiava con un biglietto nuovo, percependo, però, una commissione del 3%.
Nonostante ciò furono necessari altri 300 anni prima che la cartamoneta fosse utilizzata in uno stato europeo.
Ci fu comunque un episodio risalente al 1438 in Spagna, quando un comandante utilizzò una specie di cartamoneta per pagare il suo esercito durante un assedio dei Mori a causa della scarsità di contante.
Questo però fu solo un episodio isolato, ed infatti, la prima banconota europea venne emessa dalla Svezia intorno al 1661 dalla banca fondata da Johan Palmstruch.
In quel momento vi era carenza di moneta metallica in quanto le monete in rame non circolavano più, poiché il loro valore intrinseco superava quello nominale. Coniare determinate quantità di monete in altri metalli risultava abbastanza difficoltoso per cui si ricorse alle banconote
La banconota emessa da Palmstruch ebbe il nome di Daler e fu prodotta in vari tagli.
Queste prime banconote avevano tutte le caratteristiche che sono ancora riscontrabili nelle cartamonete attuali, come la numerazione di serie, le firme che conferiscono garanzia del rimborso e le misure di sicurezza contro le falsificazioni.
Palmstruch aveva intuito che la gente aveva bisogno di un metodo di pagamento semplice, diverso sicuramente dai complessi titoli di credito del tempo.
Il successo delle sue banconote è proprio dovuto a questa sua intuizione, unita all'oculatezza nella gestione della sua banca.
Visto ciò il re ed i suoi funzionari cominciarono a chiedere ingenti prestiti alla banca, senza fornire altra garanzia se non quella della prepotenza.
Scoppiò quindi lo scandalo quando cominciò a diffondersi la notizia che non vi era sufficiente copertura collaterale, per tutte le banconote.
A questo punto Palmstruch tentò di farsi rimborsare dallo Stato i vari debiti contratti da quest’ultimo, ma ottenne solamente il permesso di svalutare del'8% le sue banconote.
Nel 1666 la banca venne chiusa e Palmstruch passò in prigione gli ultimi quattro anni della sua vita.
Nonostante questo le banconote acquistarono rapidamente popolarità e la prima banconota in Italia fu quella emessa nel 1746 dalle Regie Finanze di Torino.
La prima emissione di banconote fu complessivamente di 4.000.000 di lire, emesse in base al Regio Decreto del 26 settembre 1745, il quale motivava l'introduzione dei biglietti che dovevano "facilitare il vantaggio del pubblico commercio".
A questo Decreto ne seguirono altri e vennero inoltre emanate norme penali per chi avesse creato delle copie falsificate di tali banconote e si stabilì che tali banconote dovevano circolare allo stesso modo del contante (circolazione forzosa).
Ma da dove deriva l’espressione banconota? Il termine deriva dall’espressione “nota di banco”, e risale al XIV secolo, ovviamente d. C.
In origine essa riconosceva il diritto del possessore della nota di ritirare l’equivalente valore da essa rappresentato. Questo valore, in genere era costituito da metalli o pietre preziose (solitamente oro, argento, diamanti, smeraldi etc) depositate presso un banchiere.
Concludendo la prima banconota comparve nel 812 d. C. in Cina, in Europa comparve nel 1661 in Svezia ed in Italia si deve aspettare il 1746. Il nome deriva da “nota di banco” e risale al XIV secolo d. C.

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