Dipende
dal contesto in cui ci si trova.
Mi
spiego.
Se
ci troviamo in un contesto in cui serve una risposta veloce riguardo
ad un certo argomento sicuramente è meglio usare la conoscenza di
quell'argomento.
Se
invece ci troviamo in un contesto in cui il tempo in cui si deve dare
una risposta non è importante si può optare, come migliore opzione,
per il ragionamento logico.
Non
è vero che senza conoscenza e solo con il ragionamento logico non si
può arrivare a determinate conclusioni.
Un
esempio lampante è rappresentato da Einstein. Lui, conosceva la
fisica, ma è riuscito ad arrivare molto più il la della semplice
fisica con il semplice ragionamento logico: la teoria della
relatività è molto oltre la fisica di quel tempo. Oppure, lui disse
una volta, una frase storica: "Io non so con quali armi si
combatterà la terza guerra mondiale, ma so che la quarta si
combatterà con le clave.". Ciò non ha nulla a che vedere con
la fisica (potrebbe essere antropologia la disciplina più idonea)
eppure è arrivato ad una conclusione che gli esperti del campo hanno
poi convalidato in pieno. Un altro esempio potrebbe essere benissimo
Freud: con il semplice ragionamento logico arrivava a diagnosticare
l'origine di determinati schemi comportamentali. Inoltre, Freud,
tante cose che ha donato alla psicanalisi sono arrivate solo e
soltanto dal regolamento a prescindere dalle sue conoscenze. Infine,
sempre a proposito del ragionamento logico, l'immaginazione non è
comunque un ragionamento? Quando si immagina qualcosa e la si
realizza non si è fatto un ragionamento logico? Tutti si è concordi
nell'affermare che l'immaginazione fa andare avanti il mondo. Se poi
si vuole estremizzare il concetto di può dire che acquisire
conoscenza prevede comunque un ragionamento logico per comprendere o
capire ciò che si apprende.
Comunque,
secondo me, come dicevano il latini, il giusto è nel mezzo: 50% puro
ragionamento logico e 50% pura conoscenza acquisita con lo studio e/o
osservazione diretta.
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