La
risposta a questa domanda è sicuramente positiva, ma bisogna partire
da due presupposti: la motivazione e il metodo.
Per
quanto riguarda la motivazione essa dev'essere ferrea. Infatti, una
motivazione fallace prima o poi è destinata a non essere più
valida.
Vediamo
quali potrebbero essere alcune delle motivazioni più valide.
Quasi
sicuramente la prima che viene in mente è quella fisica. È ormai
risaputo che fumare comporta danni fisici che possono portare anche
alla morte.
Purtroppo,
o per fortuna (dipende dai punti di vista), i danni che il fumo
arreca al nostro organismo non sono subito così evidenti: solo dopo
anni e con una visita medica accurata si viene a sapere cosa è
successo ai nostri polmoni.
Inoltre
c'è anche da dire che una motivazione di questo genere non è sempre
valida perché oltre a non avere una percezione del problema ci sono
anche determinate storie.
Queste
storie riguardano casi in cui persone che hanno fumato una vita
intera sono morte per cause naturali non inerenti al fumo e, al
contrario, persone non fumatrici sono morte per un tumore ai polmoni.
Però
c'è da dire che parlare di cancro in senso generale è errato: se
non si specifica dove si dovrebbe sviluppare il cancro è come dire
che per arrivare in un certo posto si deve percorrere una certa
strada senza specificare quale strada o quali strade.
Quindi
è molto più esatto dire che il fumo provoca il cancro (o tumore) ai
polmoni/gola/stomaco/vescica, ecc.
Ma
anche in questo caso la cosa non è vera in assoluto.
Infatti,
in una sigaretta ci sono 3.500 sostanze, ma 3.498 si trovano in
quantità talmente esigue che possono provocare danni dopo svariati
anni.
Le
due sostanze che si trovano in quantità considerevoli sono il
monossido di carbonio (anche chiamato condensato) e la nicotina.
Queste
due sostanze hanno due comportamenti completamente diversi.
Il
monossido di carbonio che è composto da molecole che hanno una
dimensione tale da non poter passare oltre gli alveoli polmonari e
quindi andare in circolo nel sangue: esso si deposita nei polmoni
creando una specie di patina che riduce l'assordimento di ossigeno da
parte dei polmoni stessi.
La
nicotina, invece, è costituita da molecole che hanno una dimensione
tale per cui va in circolo nel sangue.
Quello
che favorisce l'insorgere di un tumore ai polmoni (ed anche in altre
sedi) è il monossido di carbonio.
Però
non è sicuro al 100% che il fumatore sia destinato ad avere tale
patologia: tutto dipende dal DNA del fumatore.
Se
nel suo corredo genetico c'è scritto che quella persona è
predisposta ad avere un tumore (qualunque sia la sede), la sigaretta
(esattamente il monossido di carbonio) favorisce l'insorgere di tale
patologia.
Al
contrario, se la persona non è predisposta è improbabile, ma non
impossibile, che gli venga un tumore.
Ecco
perché esistono vari casi di fumatori morti per cause non legate al
fumo e altrettanti casi di non fumatori morti per un tumore ai
polmoni.
Quindi
dire che il fumo provoca sicuramente il tumore è inesatto: potrebbe
provocare tale patologia o aumento di molto il rischio di avere una
tale patologia.
Un'altra
motivazione molto valida potrebbe essere quella economica.
Vediamo
di fare una quantificazione. Oggi (Maggio 2019) un pacchetto di
sigarette costa, mediamente, € 5,00. Se una persona fuma solo dieci
sigarette al giorno, si ha una spesa di € 75,00 al mese pari a €
900,00 all'anno.
Questi
soldi potrebbero essere destinati per comprarsi un nuovo smartphone o
per farsi una vacanza o per altre cose...a scelta insindacabile.
Un'altra
motivazione valida potrebbero essere il fattore olfattivo. Un
fumatore (sopratutto se fuma molto nei luoghi chiusi), dopo un certo
tempo, incomincia ad assumere l'odore della sigaretta. Esso non è
determinato dai vestiti impregnati di monossido di carbonio (con uno
o più lavaggi si elimina), ma dal fatto che la pelle assorbe questa
sostanza e la espelle lentamente.
Ciò
fa si che l'odore sia assente per il fumatore perché oramai ci si è
abituati all'odore forte della sigaretta accesa e quindi non si
presta più attenzione ad un lieve odore.
Stessa
cosa avviene anche a persone non fumatrici perché comunque non gli
da fastidio un odore del genere,
Però
ci sono altre persone per cui è esattamente il contrario: l'odore
di fumo gli da fastidio.
Inoltre,
visto che viene rilasciato lentamente, esso ha una durata molto
lunga.
Questa
motivazione è ancora più valida se la persona che non sopporta
l'odore del fumo è la persona che abbiamo accanto.
Oltre
a questi casi ci possono essere tante altre motivazioni, ma non ne
esiste una valida per tutti: ognuno di noi ha la sua motivazione
valida e questo è stato dimostrato dalla piccola precedente
esposizione.
La
stessa cosa è per quanto riguarda il metodo per smettere di fumare.
In commercio esistono le gomme da masticare, le sigarette alle erbe,
la sigaretta elettronica
(http://curiosity100.blogspot.com/2017/12/la-sigaretta-elettronica-fa-male.html),
ecc.
Non
esiste un unico metodo: sta a ognuno di noi trovare il metodo più
idoneo e quindi più efficace.
Ma
esiste una cosa che accomuna tutti i metodi: il periodo di astinenza.
Anche
se si usano prodotti che rilasciano nicotina si hanno comunque delle
crisi di astinenza. Infatti, a meno che non si fumi pochissime
sigarette al giorno (al massimo tre), la quantità di nicotina
immessa nel nostro corpo tramite gomme, cerotti, ecc. è sicuramente
inferiore a quella delle sigarette.
Ma
come mai la nicotina crea una dipendenza?
In
pratica il nostro corpo, in determinate condizioni, produce una
sostanza (la dopamina)
che è uno dei neurotrasmettitori chiave coinvolti attivamente nel
cervello. Quando ne abbiamo bisogno il nostro organismo si attiva per
produrre questa sostanza.
La
nicotina non fa altro che indurre la creazione di dopamina essendo un
eccitante (al pari della caffeina o della teina). Così facendo il
nostro organismo si disabitua a crearla da solo visto che basta
ricorrere alla sigaretta.
Nel
momento stesso in cui si smette di fumare il nostro organismo
"soffre" perché non sa come produrre dopamina.
Questo
effetto comunque dura dai due ai sette giorni (dipende da quanto si
fumava), dopo di ciò il nostro organismo "ricorda" come
creare dopamina da solo.
Però
oltre alla dipendenza fisica esiste quella psichica.
Quante
volte ci siamo detti o ci è capitato di sentire la classica frase:
“Mi fumo una sigaretta così mi calmo.”?
Visto
che la nicotina è un'eccitante com'è possibile che una sigaretta
calmi? Figurarsi se poi viene presa dopo un caffè (un classico): la
caffeina unita alla nicotina.
Be
l'effetto calmante non è da ricercarsi nelle sostanze della
sigaretta, ma nel gesto. Infatti, se la cosa fosse solo fisica
basterebbe fare tre/quattro “tirate” e poi buttare la sigaretta
(circa metà). Invece no: continuiamo a “tirare” fino a quando ci
è possibile,
Tale
teoria, ampiamente dimostrata, trova una palese prova con la
sigaretta elettronica. Chi utilizza tale sigaretta deve “ricordarsi”
di non “tirare” più, visto che la batteria ha un durata di ore.
Per
poter eliminare questa dipendenza e quella fisica posso suggerire di
comprare in farmacia delle sigarette finte.
Esse
vengono vendute in confezione di quattro/cinque e costano come un
pacchetto di sigarette circa.
Quando
si ha voglia di fumare si incomincia ad aspirare da questa sigaretta
senza accenderla: si raccomanda di non accenderla perché non è
composta da materiali da poter inalare.
L'aspirazione
di aria all'interna di questa sigaretta non ha nessun trattamento: è
come se aspirassimo aria da una cannuccia o da una spugna. Però il
fumatore ha la sensazione che l'aria aspirata abbia un qualche aroma
e compie il gesto calmante.
Anche
in questo caso ci tengo a precisare che questo non è metodo
universale che funziona con tutti, ma ho voluto spiegarlo e
suggerirlo per chiarire ulteriormente come funziona la dipendenza
psichica.
Un'ultima
considerazione comune a tutti gli ex fumatori: il difficile non è
smettere di fumare, ma non ricominciare. Infatti, basta una sola
sigaretta per ricominciare...anche se non è certo al 100%. In
pratica è lo stesso discorso dell'ex alcolista: gli basta anche solo
una bagnata di labbra, anche di birra, per avere una grande
percentuale di ricadere in quella spirale.
Quindi,
se volete o avete già smesso di fumare, cercate di evitare tutte
quelle situazioni che possono indurvi a fumare, e se non le potete
evitare ricorrete immediatamente ad un metodo alternativo (a vostra
completa scelta) che, possibilmente, non contenga nicotina.
Per
finire vorrei descrivervi la mia esperienza personale su come ho
smesso di fumare…potrebbe essere un metodo valido.
Il
motivo per cui ho cercato e sono riuscito a smettere di fumare era
meramente economico: dopo ho visto anche i benefici fisici e psichici
dell’assenza di fumo.
La
prima cosa che ho fatto è stata quella di arrivare a fumare solo 8/9
sigarette al giorno. Per fare ciò esistono vari metodi (ad ognuno il
suo), ma l’importante è che le 8/9 sigarette diventino sufficienti
senza avere ansie et simili.
Io
ero arrivato a questo livello e se superavo la dose giornaliera anche
di una sola sigaretta oltre a non soddisfarmi mi creava qualche
leggero fastidio tipo un po' di insonnia.
Le
sigarette che fumavo le ripartivo nel seguente modo: 2/3 nell’arco
della mattinata, 3 nell’arco del pomeriggio e 3 nell’arco della
serata.
Questo
doveva rimanere costante sia se stavo a casa sia se uscivo con amici.
Il
giorno in cui ho deciso di smettere di fumare non fu scelto a caso
dalla mattina alla sera, ma lo programmai tre giorni prima: in
pratica era il giorno in cui sarei rimasto con 4/5 sigarette e sarei
dovuto andarle a ricomprare.
Fino
al giorno prima fumai le mie solite 8/9 sigarette senza nessun
problema.
Il
fatidico giorno fumai 4/5 sigarette ripartite nel seguente modo: 2/3
nell’arco della mattinata e solo 2 nell’arco del pomeriggio (le
prime due che fumavo abitualmente).
Dopo
di ciò astinenza totale.
Personalmente
ho incominciato ad avvertire una certa voglia di fumare dopo 15
giorni circa: anche prima avevo voglia di fumare, ma non era così
impellente.
Da
quanto la voglia è diventata impellente ho iniziato a “fumare”
le sigarette finte descritte prima. All’inizio non mi hanno
soddisfatto granché: la mia psiche (ormai il mio organismo era a
posto) si aspettava di ricevere una certa dose di fumo.
Però
continuando ad insistere hanno incominciato a fare effetto e piano
piano ho incominciato anche a smettere di usarle.
Ogni
tanto mi viene voglia di fumare, sopratutto se sono in presenza di
gente che fuma. O mi allontano o, se ciò non mi è possibile, tiro
fuori una sigaretta finta e me la “fumo”: ne porto sempre un
pacchetto in tasca...ovviamente ho comprato solo un pacchetto e ne ho
ancora 15 ed è da moltissimo tempo che non fumo: circa due anni.
Mi
è capitato di fumare qualche sigaretta (un paio) in tutto questo
tempo, ma non mi ha fatto ricominciare: a dire il vero non mi ha
soddisfatto e non mi è piaciuto il gusto.
Questa
è la mia esperienza e potrebbe essere che possa essere di aiuto a
qualcuno oppure è sicuramente servita a chiarire tutto il discorso
fatto prima.
Concludendo,
smettere di fumare è facile (non semplice) a patto che si abbia una
motivazione molto forte e un metodo efficace.
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