In
passato si supponeva che se esisteva una cosa doveva esistere anche
il suo opposto. In molte filosofie si trova una cosa del genere: il
bianco e il nero, il bene e il male, l'odio è l'amore, lo ying e lo
yang, ecc. Anche in campo scientifico c'era questa convinzione, ma,
c'erano volte in cui non si avevano prove dell'esistenza di questo
contrario: l'antimateria era una di queste cose.
Poi
la scienza è andata avanti e, oltre ad aver scoperto l'antimateria
in prossimità dei buchi neri (si legga il post "Cosa sono in
buchi neri?"), È riuscita a ricrearla in laboratorio tramite
l'acceleratore di particelle.
Senza
scendere nei particolari di come sia possibile una cosa del genere,
basti sapere che è stata prodotta una quantità infinitesimale di
antimateria.
Il
perché la produzione sia sta infinitesimale è per due motivi.
Innanzitutto produrre l'antimateria in laboratorio è molto rischioso
perché bisogna riprodurre determinate condizioni che si trovano solo
nelle prossimità di un buco nero. E poi perché se l'antimateria
entrasse in contatto con la materia si avrebbe un esplosione che
potrebbe eliminare, quasi istantaneamente, anche lo stesso universo.
Infatti,
non serve una quantità enorme di antimateria per fare ciò: un
antielettrone e un elettrone vengono attratti tra loro.
Prima
di continuare la spiegazione vorrei ricordare un principio fisico:
nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.
L'attrazione
dell'elettrone e dell'antielettrone non può fare altro che terminare
con una collisione. Tale collisione genera energia termica (l'energia
cinetica si trasforma in energie termica) e l'elettrone distrutto
crea uno scompenso nell'atomo da cui è stato preso. Questa
instabilità atomica dev'essere eliminata acquisendo un elettrone da
un altro atomo creando un altro scompenso e così via. Una reazione
del genere, se non controllata, porta ad una esplosione di questo
universo che è composto di materia.
A
questo punto sorge spontanea una domanda: l'antimateria generata con
l'acceleratore di particelle come può non venire in contatto con la
materia? Ed anche: a che serve?
Per
la prima domanda la risposta è: con dei campi magnetici.
L'antimateria reagisce ai campi magnetici proprio come la materia
anche se, ovviamente, in senso inverso (il magnetismo non è materia,
ma energia pura).
Per
la seconda domanda la risposta è: per conoscere più a fondo il
nostro universo e, magari, come si è formato.
Da
questo si evince che esperimenti in tale direzione vengono fatti con
la massima attenzione possibile.
Un'altra
domanda sempre più che legittima: che fine fa l'antimateria? Come
descritto ampiamente nel post "Cosa sono i buchi neri?"
l'antimateria una volta che esce dall'influenza del buco nero si
tramuta in materia (nel caso specifico quando si spegne
l'acceleratore di particelle). Infatti il contenimento con campi
magnetici si effettua solo finché l'antimateria non si trasforma in
materia.
Per
una completezza d'informazione, l'antimateria prodotta può essere
misurata solo in un certo numero di atomi: non si riesce a produrre
neanche un nano grammo (un miliardesimo di grammo) di antimateria.
Inoltre il tempo per cui può essere conservata è di pochi istanti.
Quindi
si può tranquillamente affermare che l'antimateria esiste, ma, nel
nostro universo c'è una quantità molto esigua che si trasforma
quasi subito in materia.
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