Oggigiorno
in rete e, quindi, anche sui social network (primo fra tutti
Facebook) si trovano notizie non vere chiamate bufale.
Il
motivo per cui ci sono persone che creano queste false notizie sono
molteplici e, non essendo lo scopo di questo articolo, possono essere
tranquillamente tralasciate.
Lo
scopo di questo articolo è quello di fornire alcune indicazioni per
verificare la veridicità di una notizia
- Innanzitutto si deve fare attenzione alle estensioni strane. Diffidate di siti che terminano con ''lo'', come Newslo. Di solito mischiano informazioni accurate con notizie false, a volte per fare satira. Anche i siti che hanno estensione “.com.co” sono sospetti. Di solito sono la versione fake di siti di news legittimi.
- Controllare altre fonti. Se vedete una storia che vi sembra incredibile o scioccante, meglio controllare se altre fonti accreditate la riportano. Ispezionate i siti dei giornali noti e se non c'è traccia del cosiddetto scoop cominciate a insospettirvi.
- Chi scrive? Fate una piccola verifica sul nome dell'autore dell'articolo. Ha firmato altri pezzi? Ha un profilo Twitter o Facebook o LinkedIn? Se non trovate nulla è probabile che si tratti di uno pseudonimo e quindi, spesso, di un articolo non veritiero.
- Fate gli spioni. Se un sito vi insospettisce andate a leggere la sezione "about us" o controllate se esiste su Wikipedia o se viene menzionato in altri contesti.
- Attenzione ai blog. Alcuni siti rispettati e autorevoli (come Forbes e BuzzFeed ) permettono ai blogger di pubblicare commenti. Ma questi articoli non passano al setaccio del controllo editoriale, pertanto potrebbero contenere falsità.
- Siti amatoriali. Se la grafica e il layout del sito non sembra professionale e se i titoli sono gridati e scritti tutti in maiuscolo, diffidate.
- La data è importante. Controllate quando il fatto narrato è davvero accaduto, magari con una veloce ricerca online. A volte si spacciano per nuove notizie vecchie che, in un contesto diverso, assumono tutto un altro significato.
- Non fermarsi alle apparenze. Spesso ci si sofferma solo al titolo-bomba, che si condivide immediatamente. Meglio però leggere tutto l'articolo. A volte ci si accorge che il testo non ha nulla a che fare con il titolo o che la storia è chiaramente falsa perché non esistono prove a sostenerla.
- Immagini dubbie. È facile scambiare una foto per un'altra. Basta sostenere che sia stata scattata a un dato evento quando invece appartiene a tutt'altro contesto. Per verificare le immagini potete usare Google o altri siti come TinEye.
- La regola più importante. Pensate prima di condividere. Chi scrive bufale conta proprio sull'impulso degli utenti. Spesso i titoli causano rabbia e indignazione, sono studiati per questo, per fare leva sulla pancia di chi legge. È importante non fare il gioco dei produttori di bufale.
Oltre
a questi accorgimenti si può utilizzare la “Regola delle 5 w”.
Le 5 w del giornalismo e della fotografia sono: Who, Why, What, When,
Where (in italiano sarebbero: Chi, Perchè, Cosa, Quando, Dove). In
pratica la notizia deve riportare:
- Di chi o di cosa si sta parlando: chi è o qual è il soggetto?
- Perchè è accaduto un determinato fatto? Qual è il motivo?
- Cosa è accaduto esattamente? Diffidate delle notizie molto generiche e non specifiche.
- Quando è accaduto il fatto? Anche se non viene citata la data esatta almeno il mese e l'anno sono d'obbligo.
- Dove è avvenuto il fatto? Non solo in quale stato, ma anche in quale città o provincia.
Queste
sono le regole che tutti i giornalisti osservano (o dovrebbero
osservare) per ottemperare alla loro professione: fare informazione.
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