La
storia dell'ora legale risale ai tempi di Benjamin
Franklin, l'inventore del parafulmine. Proprio questo scienziato
intuì che utilizzare l'ora legale avrebbe comportato un risparmio
energetico non indifferente. Nonostante questo l'ora legale non venne
mai applicata, se non per brevissimi tempi, fino agli inizi del XX
secolo.
Infatti,
il
passaggio dall'ora legale all'ora solare è stato deciso più di un
secolo fa. Per la precisione, è in vigore da 101 anni, da quando nel
1916 Italia e Inghilterra istituirono l'ora legale e il passaggio
dall'ora solare.
La
nascita dell'ora legale era legata, inizialmente, a esigenze belliche
per risparmiare energia. Rimase poi in vigore fino al 1920 quando
venne abolita. Ma, di nuovo, lo scoppio della seconda guerra mondiale
spinse a reintrodurre l'ora legale per altri otto anni, fino al 1948,
quando venne cancellata un'altra volta.
Il
cambio d'ora fu istituito in via definitiva tramite il decreto-legge
503 del 1965. Ora solare e legale vennero applicate per la prima
volta nel 1966 e, in teoria, avrebbero dovuto durare per soli quattro
mesi: sono in vigore ormai da 51 anni.
Nel 1996
il parlamento stabilì che il cambio d'ora dovesse essere effettuato
alle ore 2 dell'ultima
domenica di marzo,
per poi ritornare all'ora solare alle 3 dell'ultima
domenica di ottobre.
Una direttiva del 2004 ha poi obbligato tutti gli Stati membri
dell'Unione europea ad adottare questo regime.
Ma come
funziona la questione dell'ora legale? L'ora solare non è altro che
l'orario che il sole, con la sua transazione nel cielo, segna sulla
meridiana. L'ora legale invece è la stesa cosa della prima, ma con
un'ora di sfasatura in eccesso. Quindi se l'ora solare segna, ad
esempio, le 12.00, l'ora legale segna le 13.00.
Perchè
lo spostamento avviene proprio fra le 2 e le 3 del mattino? La scelta
non è casuale: sono gli orari in cui la circolazione dei treni,
degli aerei e degli altri mezzi di trasporto pubblici è ridotta al
minimo. In questo modo, è possibile ridurre al minimo i
disallineamenti e gli sfasamenti rispetto agli orari giornalieri
programmati.
Ma in
che modo l'ora legale porterebbe ad un risparmio energetico? Si
consideri ad esempio una persona che dorma ogni giorno dalle 23 alle
7: d'estate il sole sorge ben prima delle 7, e quindi utilizzando
l'ora legale è possibile sfruttare l'ora di luce dalle 6 alle 7 e
ritardare di un'ora l'accensione della luce elettrica alla sera.
Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, ha
stimato che il passaggio orario porti al minor consumo elettrico nel
periodo di ora legale per il 2018 per un totale di 116 milioni di
euro. Dal 2004 al 2017, secondo i dati elaborati da Terna, il minor
consumo di elettricità per il Paese dovuto all’ora legale è stato
complessivamente di circa 8 miliardi e 540 milioni di kilowattora
(quantitativo equivalente alla richiesta di energia elettrica annua
di una regione come la Sardegna) e ha comportato in termini economici
un risparmio per i cittadini di circa 1 miliardo e 435 milioni di
euro.
Da qui
si evince che effettivamente l'ora legale serve a risparmiare energia
elettrica.
A questo
punto potrebbe venire spontanea una domanda: perché non adottare
l'ora legale tutto l'anno come fanno, ad esempio, in Turchia? La
risposta è molto semplice: d'inverno, con meno ore di luce a
disposizione, uno slittamento in avanti di alba e tramonto potrebbe
fornire sì un'ora di luce in più alla sera (come accade in estate),
ma anche una in meno ogni mattina.
Quindi
non si avrebbe nessun tipo di risparmio.
Per
completezza d'informazione,
in
generale, i paesi della fascia tropicale non adottano l'ora legale,
in quanto la variazione delle ore di luce durante l'arco dell'anno è
minima e non consente di avere ore di luce sufficienti la mattina per
giustificare uno spostamento di lancette in avanti di un'ora per
aggiungere luce alla sera.
Nell'emisfero
australe (l'Italia è in quello boreale), quindi “nell'altra parte
della Terra”, essendo le stagioni
invertite anche l'ora legale segue un calendario invertito: in
Australia è in vigore da Ottobre a fine Marzo o inizio Aprile, con
possibili variazioni da stato a stato, mentre in Brasile si va dalla
terza domenica di Ottobre alla terza domenica di Febbraio.
Concludendo,
la questione dell'ora
legale è solo e soltanto per una questione economica, ma che
comunque porta giovamento anche all'intero ecosistema mondiale.
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