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Si può condensare il sonno?



Prima di affrontare la questione è bene specificare quante sono le ore giuste di sonno per essere riposati. Molte fonti riportano che il numero di ore di sonno giuste siano otto.
Questo in realtà è vero solo per una mera questione statistica. Infatti non esiste un numero ottimale di ore di sonno: ognuno di noi ha la sua dose ottimale.
Inoltre c'è da dire che sono fondamentalmente due I fattori da tenere presente per calcolare il più precisamente possibile le ore ottimali di sonno:
  • l'età della persona
  • il tipo di attività fisica della persona.
Più le persone crescono e meno ore di sonno servono per riposare. Questo avviene perché oltre a riposare il pomeriggio (chi può farlo) diminuiscono le energie per effettuare una qualsiasi attività fisica (non per forza ginnastica et simili). Faccio un esempio per chiarire il concetto. I bambini da 6 a 13 anni di età circa è bene che riposino dalle 10 alle 13 ore. Durante le ore di veglia I bambini effettuano molte attività fisiche (soprattutto I più piccoli per sviluppare I muscoli). Questo grande dispendio di energia necessita di molte ore di sonno.
Le persone meno giovani o addirittura anziane possono necessitare dalle sette alle otto ore di sonno perché durante le ore di veglia le loro attività fisiche sono nettamente inferiori a quelle dei bambini. Quindi il minor consumo di energia determina un minor bisogno di ore di sonno.
A puro scopo esemplificativo riporto qui di seguito la seguente tabella delle ore di sono in base all'età di una persona:
  • neonati (da 0 a 3 mesi): 14-17 ore di sonno al giorno;
  • bambini da 4 a 11 mesi: 12-15 ore di sonno al giorno;
  • bambini da 1 a 2 anni: 11-14 ore di sonno al giorno;
  • bambini da 3 a 5 anni: 10-13 ore di sonno al giorno;
  • bambini da 6 a 13 anni: 9-11 ore di sonno al giorno;
  • adolescenti (da 14 a 17 anni): 8-10 ore di sonno al giorno;
  • adulti da 18 a 25 anni: 7-9 ore di sonno al giorno;
  • adulti da 26 a 64 anni: 7-9 ore di sonno al giorno;
  • anziani (over 65 anni): 7-8 ore di sonno al giorno).
Poi esiste il tipo di attività fisica della persone: sicuramente gli atleti (non necessariamente quelli a livello agonistico) necessitano di più ore di sonno di coloro che conducono una vita molto sedentaria.
Questo calcolo delle ore però, come già detto, non dev'essere preso come “oro colato” o come regola universale perché tutto dipende dal fisico della persona.
Un'altra cosa da conoscere sono le varie fasi del sonno.
Non tutti sanno che il sonno ha varie fasi. Le varie fasi del sonno sono tre e sono le seguenti: sonno leggero, sonno profondo e fase REM.
Alcuni studi sostengono che la fase più importante di un sonno sia la fase REM (dall'inglese Rapid Eyes Movements – Movimento Rapido degli Occhi). In questa fase gli occhi si muovono velocemente perché seguono le immagini dei sogni. Infatti tutte le notti noi sogniamo, ma ricordiamo solo i sogni che ci colpiscono di più. Per completezza di informazione: la fase REM è tipica degli animali con un certo quoziente intellettivo e infatti i cani, ad esempio, non sognano.
Il motivo per cui si pensa che la fase REM sia la più importante è da ricercarsi nel fatto che per un equilibrio psichico noi abbiamo bisogno di sognare. Sono stati condotti degli esperimenti privando delle persone della fase REM: dopo pochi giorni incominciavano ad avere disturbi psichici quali allucinazioni, umore facilmente irritabile, ecc. Invece persone private della fase del sonno leggero e profondo (a parità di giorni) non mostravano nessun problema psichico significativo.
Da questo esperimento si è pensato che la fare REM fosse la fase più importante del sonno e da qui nacque la tecnica dell sonno polifasico.
La tecnica del sonno polifasico nacque agli inizi del XX secolo e consiste principalmente nel dormire diverse volte durante la giornata piuttosto che dormire due volte (sono bifasico) o una volta (sonno monofasico) durante la giornata costrigendo così il cervello (questo dice la teoria) ad accellerare l'inizio della fase REM.
Durante la vita di una persona già viene adottato il sonno polifasico: quando si è neonati si dorme varie volte durante il giorno. Crescendo si passa al sonno bifasico dormendo il pomeriggio e la notte e poi si passa al sonno monofasico in cui si dorme solo la notte (il riposo o pisolino pomeridiano non è contemplato come sonno).
Ci sono vari metodi per usare la tecnica del sonno polifasico. I più famosi sono tre e sono i seguenti:
  • Il ciclo Uberman prevede riposini di mezz'ora ogni 4 ore. Certo non sono proprio comodi e "flessibili" per il modello di vita occidentale cui siamo abituati;
  • Il ciclo Everyman consiglia invece un riposo più lungo, tra un'ora e mezza e quattro ore, e sonnellini più brevi di 20 minuti durante la giornata.
  • Il ciclo Siesta, forse quello più adattabile ad un modello di vita del lavoratore medio, prevede un sonno notturno di 6 ore ed un riposino di mezz'ora nella pausa pranzo.
A questo punto nasce spontanea una domanda più che legittima: Ci sono dei rischi usando il sonno polifasico e, in caso affermativo, quali possono essere?
Sostanzialmente non sono stati riscontrati grossi rischi per chi segue il sonno polifasico rispetto a chi segue il sonno monofasico, però questo riguarda solo il 90% dei casi. Nel restante 10% si sono riscontrati delle leggere diminuzioni delle capacità creative ed un lieve calo dell'attenzione, soprattutto nelle ore pomeridiane. Inoltre questi problemi si sono riscontrati sopratutto nei soggetti che hanno adottato il metodo Uberman perché è il più rigido dei tre sopra descritti.
Se poi si vuole spezzare una lancia in favore del sonno monofasico, c'è da dire che mentre si dorme l'organismo ottimizza enormemente gli eventuali processi di guarigione. Ciò equivale a dire che il sono monofasico aiuta a dormire.


Concludendo si può dire che contrarre le ore di sonno non è possibile, però è possibile frammentare le ore di sonno durante la giornata, il che può essere utile a varie persone per vari motivi.

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