Tutti
sanno che la Santa Città Del Vaticano (da qui in poi nominato solo
come Vaticano) ha un corpo molto folcloristico: le guardie svizzere
(da qui in poi nominate solo come Guardie/Guardia).
Ma non
tutti sanno che le Guardie non sono soltanto un corpo folcloristico,
ma hanno una funzione ben specifica.
Se
volessimo paragonarle ad un corpo militare italiano le si potrebbero
equiparare, tranquillamente, ai corazzieri.
Infatti
le Guardie sono addette alla sicurezza del Papa e quindi della
massima carica della Santa Città Del Vaticano, proprio come i
corazzieri sono addetti alla sicurezza del Presidente della
Repubblica Italiana.
Ma come
e quando sono nate le Guardie?
Innanzitutto
e bene dire che il nome ufficiale è Guardia Svizzera Pontificia.
Infatti,
la prima milizia svizzera che entrò nel vaticano fu nel 1506 e su
richiesta di Papa Giulio II.
Esattamente
il 22 Gennaio, 150 svizzeri del Canton Uri entrarono, sotto il
Comando del Capitano Kaspar von Silenen, dalla “Porta del Popolo”
per la prima volta nel Vaticano e furono benedetti dal papa Giulio
II.
Ma non
si trattava ancora delle Guardie Svizzere Pontificie, ma di un
semplice gruppo di mercenari.
Solo nel
1929 (nascita dello Stato Vaticano) le guardie svizzere divennero la
milizia ufficiale del nuovo Stato e quindi presero il nome di Guardie
Svizzere Pontificie.
Quindi
cos’è la Guardia Svizzera Pontificia?
È un
corpo armato al servizio del papato. Si occupa della vigilanza, della
sicurezza e della protezione del Papa all'interno del Palazzo
Apostolico e durante i suoi viaggi, oltre che dei servizi d'onore
durante le udienze e i ricevimenti.
La
Guardia presiede, congiuntamente con il Corpo della Gendarmeria del
Vaticano, alle cerimonie nella basilica di San Pietro e nell'aula
Paolo VI; si occupa inoltre del controllo degli accessi in Vaticano
e, durante la sede vacante, della protezione del collegio
cardinalizio.
Quindi
come si può ben vedere non è soltanto un corpo folcloristico.
Ma quali
sono i requisiti per diventare una Guardia Svizzera Pontificia?
- essere di sesso maschile;
- avere la cittadinanza svizzera (non acquisita, ma dalla nascita);
- essere di fede cattolica;
- aver svolto il servizio militare nell'Esercito svizzero e aver ottenuto un certificato di buona condotta (cosa non semplice nell'Esercito svizzero);
- avere un'età compresa tra 18 e 30 anni;
- avere un'altezza non inferiore a 174 centimetri;
- essere celibe (il matrimonio è ammesso solo per i caporali e i gradi superiori);
- avere un certificato di capacità professionale o una maturità medio-superiore;
- avere una sanità fisica e psichica (certificate da numerosi e approfonditi controlli medici fisici e psicologici).
Dopo
aver verificato di avere tutti i requisiti sopra citati c'è
l'ammissione al corpo direttamente tramite la convocazione (nella
Santa Città Del Vaticano) che si tiene una volta all'anno ed
esattamente il 6 Maggio.
Questa
data è stata scelta in ricordo del Sacco di Roma il 6 maggio 1527.
Le
Guardie parteciparono a quella battaglia, sferrata da parte delle
milizie di Carlo V, permettendo con il loro sacrificio a papa
Clemente VII di avere salva la vita.
Dei 189
svizzeri se ne salvarono solo quarantadue, cioè quelli che
all'ultimo momento avevano accompagnato Clemente VII nella fuga lungo
il Passetto di Borgo, il passaggio che collega il Vaticano a Castel
Sant'Angelo.
Il 5
giugno Clemente VII si arrendeva e per aver salva la vita dovette
accettare pesanti condizioni (l'abbandono delle fortezze di Ostia,
Civitavecchia e Civita Castellana e delle città di Modena, Parma e
Piacenza oltre al pagamento di quattrocentomila ducati).
La
guarnigione papale fu sostituita con mercenari spagnoli e
lanzichenecchi.
Il papa
ottenne che gli svizzeri sopravvissuti fossero inclusi nella nuova
Guardia, ma solo 12 di essi accettarono mentre gli altri non vollero
avere niente a che fare con gli odiati lanzichenecchi.
Altro
periodo in cui le Guardie si distinsero fu durante la presa di Roma
da parte delle truppe italiane nel 1870: le Guardie rimasero a difesa
personale di papa Pio IX nei suoi alloggi.
Dove e
come si svolge la cerimonia di giuramento?
Come
detto prima la cerimonia del giuramento è all'interno della Santa
Città Del Vaticano ed esattamente nel Cortile di S. Damaso alla
presenza delle massime personalità religiose del Vaticano,
rappresentanti politici e militari della Confederazione Svizzera,
parenti, amici e simpatizzanti che vi assistono. La Guardia è in
uniforme di gran gala, dal comandante all'ultimo alabardiere.
C'è da
dire che essere una Guardia Svizzera Pontificia è più una missione
che un lavoro e ciò lo si evince sopratutto dal testo del
giuramento.
Ecco il
testo del giuramento: «Giuro di servire fedelmente, lealmente e
onorevolmente il Sommo Pontefice – nome del Papa attuale - e i suoi
legittimi successori, come pure di dedicarmi a loro con tutte le
forze, sacrificando, ove occorra, anche la vita per la loro difesa.
Assumo del pari questi impegni riguardo al Sacro Collegio dei
Cardinali per la durata della Sede vacante. Prometto inoltre al
Capitano Comandante e agli altri miei Superiori rispetto, fedeltà e
ubbidienza. Lo giuro. Che Iddio e i nostri Santi Patroni mi
assistano»
Questo
testo (che viene letto in tutte e tre le lingue della Svizzera:
italiano, francese e tedesco) viene letto dal cappellano della
Guardia.
Poi le
nuove reclute chiamate per nome si fanno avanti e ciascuna, con la
mano sinistra sulla bandiera della Guardia e la destra alzata con le
tre dita aperte, quale simbolo della Trinità, conferma e giura: «Io,
- nome e cognome della Guardia - , giuro di osservare fedelmente,
lealmente e onorevolmente tutto ciò che in questo momento mi è
stato letto. Che Dio o i suoi santi mi assistano».
Come
detto essere una Guardia è una missione, ma anche un lavoro e, come
tutti i lavori, dev'essere retribuita. Lo stipendio attuale
(Settembre 2018) di una Guardia è di circa 1.800 franchi netti al
mese, che equivalgono circa a 1.500 euro. Inoltre è da tener
presente che vitto e alloggio per questa professione sono inclusi.
A questo
punto, per avere un'idea ancora più completa è giusto sapere qual'è
la giornata tipo di una Guardia che ha concluso i vari allenamenti
militari (marce, disciplina militare, uso delle armi bianche e da
fuoco, ecc.).
Ogni
giorno due terzi del personale è impegnato a montare la guardia agli
ingressi del Palazzo Apostolico, e cioè nel Cortile di S. Damaso,
nel Cortile del Belvedere, nei piani delle varie Logge, nella sala
Regia, davanti agli uffici della Segreteria di Stato e
nell'appartamento privato del Papa; inoltre agli ingressi esterni,
ossia al Cancello Petriano (ex Sant’Uffizio), all'arco delle
Campane, al Portone di Bronzo e a Porta S. Anna.
A
prestare servizio d'onore, di controllo e ordine, la Guardia è
impegnata tutte le volte che il Papa è presente, ossia nelle
celebrazioni liturgiche in S. Pietro, nelle Udienze Generali, nelle
visite di Capi di Stato, Capi di Governo, Ministri degli Esteri e
Ambasciatori.
Oltre a
queste notizie ce n'è una abbastanza curiosa e si tratta delle
origini della divisa ufficiale delle Guardie (hanno anche un'uniforme
di “fatica” che è composta da pantaloni e casacca blu con un
basco largo nero).
L'uniforme
ufficiale delle Guardie è di colore blu, rosso e giallo scuro, con
dei distinti tratti rinascimentali. La diffusa opinione che
l'uniforme sia stata disegnata da Michelangelo, dovuta anche al fatto
che l'artista si trovava a Roma all'arrivo del primo contingente di
soldati elvetici, è una leggenda: l'attuale divisa, infatti, è
stata concepita dal comandante Jules Repond agli inizi del XX secolo,
ispirandosi alle divise storiche e all'opera di Raffaello.
In
particolare, i colori blu e giallo si ispirano a quelli contenuti
nello stemma familiare di Papa Giulio II della Rovere, il fondatore
del Corpo, mentre il colore rosso a quello contenuto nello stemma di
Papa Clemente VII della famiglia Medici.
Lo
stemma di Giulio II è ripreso anche sull'elmetto, più propriamente
un morione; infatti una quercia sbalzata campeggia su entrambi i lati
del copricapo d'argento, ornato con piume di struzzo di diverso
colore a seconda del grado del militare.
Il
morione viene indossato, in combinazione con il pettorale di una
corazza del XVII secolo, in occasioni speciali, sfoggiato nella
grande uniforme.
Questo e
tutto ciò che riguarda il Corpo delle Guardie Svizzere Pontificie,
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