Molti
pensano che da quando è stata introdotta le legge sul divorzio in
Italia (1974), moltissimi matrimoni hanno incominciato a fallire.
In
realtà non è cosi. Infatti i vari tribunali in Italia ancora
cercano di fare in modo di non far arrivare la coppia al divorzio.
Inoltre
c'è anche un aspetto meramente economico: se è vero che per
sposarsi servono i soldi è altrettanto vero che anche per divorziare
servono i soldi...senza contare l'eventuale assegno di mantenimento
che uno dei due deve versare all'altra persona sopratutto in presenza
di prole.
Quindi
l'introduzione del divorzio di per se non ha nessuna causa sul
fallimento di molti matrimoni.
Il
fallimento di questi matrimoni è da ricercarsi nella grande
superficialità con cui oggi, molte persone, si sposano...anche
pensando che se non va esiste comunque il divorzio.
Quindi
è l'interpretazione errata del matrimonio e quindi del divorzio che
hanno le persone la causa del fallimento di molti matrimoni.
È
interessante vedere quali considerazioni e/o scuse vengono fatte in
base a questa superficialità.
- Servono i soldi: ci sono persone che dicono che non si possono sposare perché non hanno i soldi: per gli addobbi floreali, per il vestito, per la macchina con autista, per il pranzo/cena di nozze, ecc.
Ma
dove sta scritto che un matrimonio dev'essere per forza come quello
di “mille e una notte”? Dove sta scritto che si deve avere
necessariamente un abito (sia per lo sposo che per la sposa)
principesco? E dove sta scritto che si deve fare un pranzo/cena di
nozze con centinaia di invitati? Anche se si fosse eredi al trono in
una qualche nazione.
Ci
sono tantissime coppie sposate che hanno fatto una cerimonia
(religiosa perché quella civile costa sicuramente poco) con
pochissime persone (anche solo dieci) e conseguente pranzo/cena di
nozze con le stesse pochissime persone in un ristorante abbastanza
modesto.
Se
la riuscita di un matrimonio o la forza dell'amore degli sposi si
misura su queste cose moltissime coppie sono destinate a non
sposarsi.
- Esiste il divorzio: poi c'è chi si sposa perché tanto esiste il divorzio. È vero che esiste il divorzio, ma come detto prima anche per divorziare servono i soldi (gli avvocati e le spese procedurali devono essere pagati dagli aspiranti divorziati).
Inoltre
cosa significa che comunque esiste il divorzio? Queste persone
pensano che la vita matrimoniale sarà sempre rosa e fiori?
Nel
momento stesso in cui due persone incominciano a condividere la vita
24 ore su 24, sette giorni su sette, è inevitabile che, prima o poi,
nascano delle difficoltà.
Ma
quando ci sono delle difficoltà è meglio fuggire dalle proprie
responsabilità oppure affrontarle e risolverle?
Ovviamente
le difficoltà (qualunque esse siano) devono essere affrontate e
risolte in due.
- Mi devo sposare: poi ci sono persone che si sposano perché “devono”. Ma il matrimonio dev'essere un piacere o un dovere? Anche nel caso di una gravidanza prematrimoniale non esiste il “devo sposarmi”. La legge italiana, infatti, permette di riconoscere un figlio/a anche se nato al di fuori del matrimonio: quindi anche per il cognome non ci sono problemi.
Addirittura
ci sono persone che, non si sa bene in base a cosa, sono dell'idea
che “devono sposarsi”...anche senza avere gravidanze
prematrimoniali.
Se
il matrimonio non è un piacere, ma un dovere, cos'è che è un
piacere per queste persone?
- Facciamo prima un periodo di convivenza: persone che la pensano in questo modo potrebbero sembrare che non siano assolutamente superficiali, ma in realtà non è così.
Come detto prima è
assurdo pensare che nel momento stesso in cui due persone condividono
ogni istante (o quasi) della vita con un'altra persona le cose vadano
perfettamente lisce come l'olio: sono due personalità che entrano in
contatto e devono trovare i giusti incastri.
Inoltre, per quanto
dovrebbe durare questa convivenza prematrimoniale?
Infatti potrebbe anche
essere che per un anno le cose vanno benissimo e successivamente
nascano dei problemi.
Quindi quale sarebbe la
differenza tra la convivenza prematrimoniale e la vita matrimoniale?
Che nel primo caso non ci sono spese di separazione.
E, ripeto la domanda: se
nascono i problemi non è più costruttivo affrontarli e risolverli
insieme piuttosto che fuggire da essi? Se due persone decidono di
convivere prima di sposarsi non hanno assolutamente voglia di
affrontare e risolvere i vari problemi che si possono presentare.
- Mi sposo, ma intanto ognuno sta per conto proprio: perfetto...ma con chi ci si vuole sposare? Da soli? Se lui e lei non incominciano a condividere determinate cose (non soltanto fisiche) ma di quali matrimonio si può parlare? Se i due sposi continuano a fare i propri comodi e a conservare le proprie abitudini fino al giorno prima di sposarsi, continueranno con lo stesso atteggiamento anche dopo il matrimonio.
Il processo di modifica
dei proprio stile e ritmo di vita per incastrarsi con quello di
un'altra persona non avviene dall'oggi al domani: è un processo che
avviene gradatamente. Poi dipende dalle persone quanto tale processo
dura.
Inoltre non modificare il
proprio stile e ritmo di vita è anche indice di grande immaturità
e/o morte cerebrale (ovviamene in senso figurato).
- La/o conosco da poco, ma me la/o voglio sposare subito: be se non è questo un esempio lampante di superficialità non so quale possa esserlo. Si conosce una persona anche da soli sei mesi (ad esempio) e già si parla di nozze? Finché si parla di nozze tanto per parlarne e per fare qualche sogno insieme ad occhi aperti va bene. Ma se invece già si stabilisce la data di nozze (fosse anche solo dopo un anno) è, a mio parere, a dir poco avventato.
È vero che una persona
non si finisce mai di conoscere ed è vero che la vita va affrontata
in due, ma è anche vero che un po' di conoscenza è necessaria. La
questione è sempre quella: due personalità che entrano in contatto
intimamente.
Ovviamente non è
matematico che le cose non vadano bene, ma se facciamo un mero
calcolo probabilistico (il nostro cervello ragiona in termini
probabilistici) c'è un'alta probabilità che le cose non vadano
bene,
Inoltre perché tutta
questa fretta di sposarsi? Cosa accade se si attende ancora un po'?
C'è una corrente di
pensiero che dice che bisogna vivere ogni giorno come se fosse
l'ultimo...se dobbiamo prendere alla lettera questa filosofia
lasciamo perdere proprio di fare qualsiasi progetto...fosse anche
solo per il giorno dopo...quindi figuriamoci di sposarsi.
Ovviamente il fatto dei
sei mesi, come detto prima, è stato un semplice esempio: lungi da me
il consiglio su quando dovrebbe durare il periodo di fidanzamento.
- Dopo tutto questo tempo sono innamorato/a di lei/lui come se fosse il primo giorno e quindi è il caso che ci sposiamo: non è che forse c'è qualcosa che non va nel vostro rapporto? La frase potrà sembrare romantica, ma se fosse reale denoterebbe una grande problematica all'interno della coppia.
Una coppia che si
definisce tale non può avere un rapporto d'amore immutabile nel
tempo: è assolutamente impossibile.
Se la frase fosse “Ogni
giorno che passa ci amiamo sempre di più...” allora sarei
d'accordo: dovrebbe essere sempre così in una coppia.
Ma dire che “Dopo tutto
questo tempo è come se fosse il primo giorno...” et simili non è
assolutamente romantico: è un modo come un altro per dire che il
rapporto non è cresciuto, non è maturato e quindi è inutile andare
avanti.
Molte persone dicono la
frase scritta in grassetto con non poca convinzione e la ripetono
anche...mancanza di contatto con la realtà o cosa?
- Mi sposo in chiesa perché la cerimonia civile non è bella come quella religiosa: vero..assolutamente vero. Ma queste persone hanno ben chiaro cosa significa sposarsi? Hanno ben chiaro il significato del rito del matrimonio? Hanno ben chiaro il significato delle parole del fatidico “Lo prometto”?
Sicuramente queste
persone non sanno che il rito del matrimonio non è sempre stato
all'interno della messa e non è assolutamente parte integrante della
messa.
La possibilità (non c'è
nessuna obbligatorietà) dell'inserimento del rito del matrimonio
all'interno della messa deriva dall'ultimo concilio vaticano.
Infatti, esistono i
matrimoni con rito misto (o doppio che dir si voglia) che si celebra
quando i due sposi hanno fedi religiose diverse: questi matrimoni
sono riconosciuti da tutte le religioni a parte quelle estremiste e
quelle politeiste.
Quindi oltre a
quest'ultima particolarità, chi si sposa solo per la cerimonia (che
ovviamente dev'essere per forza sfarzosa secondo la logica di queste
persone) non comprende assolutamente il passo che sta per compiere e
non parlo solo a livello religioso, ma anche a livello civile.
Però la
superficialità/ignoranza su quest'ultimo punto non è totalmente
della coppia.
Ogni coppia che si sposa
non fa altro che imitare altre persone: genitori, amici, parenti,
ecc. Può anche imitare ciò che i mass-media riportano: esistono
tantissime trasmissioni e film che trattano di storie d'amore
sfociate nel matrimonio.
- Mancanza del corretto significato del matrimonio: moltissime coppie non hanno ancora ben compreso cosa significa sposarsi...qual'è il vero significato del matrimonio.
Per il matrimonio civile
non esistono corsi o seminari, mentre per quello religioso esistono i
“Corsi prematrimoniali per coppie fidanzate”.
Lasciando perdere il
pleonasmo “per coppie fidanzate” (se non si è fidanzati non ci
sarà sicuramente il matrimonio), c'è da dire che molte persone che
non sono in rapporti “stretti” con la chiesa ignorano che
esistono questi corsi oppure non hanno intenzione di frequentarli.
Il non volere frequentare
questi corsi deriva dal fatto che anche solo vent'anni fa la chiesa
considerava Dio padre padrone e non soltanto padre. Inoltre
considerava i sentimenti di Dio (amore, perdono, ecc.) solo di Dio e
non delle persone.
Per tali motivi le omelie
trattavano di temi astratti. Invece oggi i vecchi sacerdoti ottusi e
bigotti (perché di questo si tratta) o sono deceduti o sono andati
in pensione e sono stati sostituiti da sacerdoti giovani e con una
mentalità molto più aperta. Questi sacerdoti cercano di far vedere
che i vari fatti scritti nella Bibbia sono ancora attuali
(https://curiosity100.blogspot.com/2018/08/la-bibbia-e-una-favola.html).
Se molte coppie sapessero
di questi sacerdoti, forse sarebbero meno refrattari a frequentare
questi corsi e forse, dopo una sola lezione, tornerebbero per fare
tutto il corso.
Allora queste coppie o
non si sposerebbero (avrebbero capito che non è il caso) oppure si
sposserebbero con una certa consapevolezza.
Magari arriverebbero lo
stesso al divorzio, ma potrebbe anche darsi che non ci arriverebbero.
Per
completezza mi sembra doveroso ricordare che, in Italia, le coppie
conviventi sono state equiparate a quelle sposate: quindi il
matrimonio a livello civile non è neanche più un pezzo di carta...è
rimasto solo il significato religioso...per chi lo vuole accogliere.
Infine
c'è da dire che, fortunatamente, il numero dei matrimoni riusciti
(nel mondo) è di gran lunga superiore a quello dei matrimoni non
riusciti.
Concludendo
il motivo per cui molti matrimoni di oggi falliscono dipende dalla
superficialità con cui si compie questo passo e dall'ignoranza delle
coppie di cosa significhi esattamente sposarsi.
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