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Cos'è l'obsolescenza programmata?



Essa non è altro che la durata di vita di un determinato prodotto.
In pratica, tutte le aziende, quando immettono un prodotto sul mercato lo creano in modo tale che dopo un certo periodo di tempo esso smetta di funzionare completamente o parzialmente (dipende dal produttore).
In tale modo il consumatore è costretto a farlo riparare.
Però spesso ciò non è possibile o non è conveniente e quindi il consumatore è costretto a comprarne un altro generalmente superiore all'originale, visto che quest'ultimo è uscito fuori produzione.
In pratica è la singolare “coincidenza” che accade poco dopo che un prodotto è fuori garanzia.
In Italia la garanzia, generalmente, è di due anni e quasi sempre immancabilmente dopo qualche mese, scaduta la garanzia, il prodotto smette di funzionare o, nei casi più fortunati, presenta soltanto qualche difetto di funzionamento.
Ho usato il condizionale perché, come in tutte le cose, esiste l'eccezione che conferma la regola.
Capita che un prodotto continui a funzionare molto più di quanto dovrebbe: dipende dal fatto che ci sono dei semplici “difetti” di fabbrica oltre al fatto di avere molta cura del prodotto e, magari, di usarlo occasionalmente.
Però com'è nata la filosofia dell'obsolescenza programmata?
Secondo alcuni osservatori, già nel 1924 il Cartello Phoebus (lobby dei principali produttori occidentali di lampadine), portò una standardizzazione nella produzione delle lampadine ad incandescenza in commercio, al fine di limitarne la vita a circa 1.000 ore di esercizio.
Questo perché se tutte le fabbriche avessero prodotto lampadine che avrebbero avuto una durata di molto superiore alle 1.000 ore, la produzione averebbe subito un forte rallentamento entro un breve periodo e una cosa del genere, per una società basata sul consumo e sul profitto, non è una buona cosa.
Infatti, una ditta della ex Germania dell'Est propose, alla Philips e company, una lampadina che durava moltissimi anni.
Il responso fu negativo proprio perché imprenditori ed operai temevano la perdita del lavoro.
Caso strano, il discendente dei Philips produsse una lampadina che durava 25 anni.
L'obsolescenza programmata non è riferita solo al settore tecnico, ma anche a quello meno tecnico.
Un esempio riguarda il nylon.
Negli anni trenta, i ricercatori dell'azienda chimica DuPont riuscirono a creare il nylon che, allora, era una nuova fibra sintetica molto resistente.
Questa fibra fu utilizzata per creare calze da donna che si smagliavano molto più difficilmente di quelle esistenti.
Poiché la durabilità delle calze era eccessiva e dannosa per gli affari, la DuPont incaricò i propri tecnici di indebolire la fibra che avevano creato. I tecnici erano gli stessi ingegneri che avevano creato il nylon.
Tutto il mondo adotta questa filosofia?
Com'è facile pensare, quando si parla di denaro, tutto il mondo la pensa allo stesso modo, ma anche in questo caso ci sono state delle eccezioni e continuano ad esserci.
I paesi dell'Est non seguivano questa filosofia perché erano abbastanza immuni dal consumismo (visto che di questo si tratta). Per cui un frigo durava anche 25 anni senza guastarsi e neppure la sua lampadina interna. Però la vendita era limitata solo all'interno di un certo mercato e non su quello mondiale, ma la cosa andava bene così.
Poi cadde il muro di Berlino e scomparve il Patto di Varsavia e la Germania e tutti gli altri paesi dell'est divennero dei paesi consumistici.
L'eccezione che ancora esiste riguarda la Cina.
Può sembrare un'affermazione azzardata visto che la qualità del prodotto cinese, in Italia, non è eccellente, ma non è così.
Se ci si fa caso tutti i prodotti (soprattutto quelli tecnologici) oggi sono Made in RPC (Repubblica Popolare Cinese).
Però costano di più per due motivi.
Il primo motivo è perché recano un marchio conosciuto: il nome di una marca conosciuta può influire anche del 40% sul prezzo finale del prodotto.
Il secondo motivo è che il prodotto viene testato e controllato prima di essere immesso sul mercato: ovviamente non si controllano tutti i pezzi, ma viene fatto un esame a campione.
I prodotti totalmente cinesi (in pratica quelli che recano anche o solo le scritte in cinese) che troviamo nei negozi cinesi sono quei prodotti, più esattamente quei lotti di prodotti, che non hanno superato il test di qualità.
Ecco perché la qualità è di norma inferiore.
Un altro campo in cui è diffusa l'obsolescenza programmata è il campo software a prescindere dal sistema operativo.
Molti programmi possono essere ottenuti gratuitamente (in modo legale) e alcuni di questi recano l'avviso che si tratta di una versione trial o qualcosa del genere. Poi avvertono l'utente che per utilizzare completamente il programma si deve acquistare la licenza. In questo caso non esiste l'obsolescenza programmata o comunque non è così subdola perché l'utente è avvertito.
Ma esistono vari software (alcuni anche molto importanti) che dopo un certo periodo di tempo smettono di funzionare.
Quando va bene compare il famoso messaggio che invita ad acquistare la licenza per continuare ad usare il software.
Ma ci sono casi in cui non compare nulla è l'unica possibilità è acquistare lo stesso software non ancora bloccato.
Volendo esiste un'altra strada: ricorrere ai cosiddetti programmi cracchati...però questa è la strada illegale e non praticabile sopratutto per le aziende che devono avere tutte le licenze in regola.
È possibile difenderci dall'obsolescenza programmata?
Visto che si tratta di una filosofia che va a solo favore dei produttori la risposta potrebbe essere negativa.
In effetti se si cerca di essere completamente immuni da tale pratica ciò non è possibile: a meno che non si voglia vivere come circa 400 anni fa.
Però è possibile essere meno vittime o, se si preferisce, essere colpiti di meno dall'obsolescenza programmata.
La prima cosa da fare è cercare di essere meno consumistici possibile.
Molta gente è attratta, quasi magicamente, dall'acquistare lo stesso prodotto ogni volta che esce il nuovo modello.
Ad esempio, ci sono persone che cambiano il proprio smartphone ogni 3/4 mesi: perché attratta dall'annuncio del nuovo modello o perché non pone la cura necessaria nell'uso del prodotto già acquistato.
Su questo fatto c'è anche da dire che la nuova versione dello smartphone ha poche funzionalità in più rispetto al modello immediatamente precedente. Inoltre si tratta di funzionalità che l'utente non utilizza o che difficilmente utilizza.
Senza contare che, se lo vuole per forza comprare, è bene aspettare almeno due mesi: gli altri utenti manderanno vari feedback negativi all'azienda costruttrice perché ha rilevato problemi che in fase di beta test (fase di prova della casa produttrice) non sono usciti fuori...un po' come accade per le patch e i service pack dei software.
Un altro consiglio è quello di riusare il riusabile fino all'ultimo.
In pratica, prendendo sempre come esempio gli smartphone, dopo aver acquistato l'ultimo modello basta far passare un anno (in alcuni casi anche meno) che esce il modello successivo. A questo punto è bene porsi una domanda: ma lo smartphone è stato acquistato come telefono, dispositivo di messaggistica e magari per navigare in internet alla ricerca al volo di determinate informazioni o per altri motivi?
Se la risposta è la prima possibilità non ha senso compare il modello successivo se quello attuale funziona benissimo: come si è fatto a meno di determinate funzioni fino ad ora lo si può fare per un altro po' di tempo.
Se invece la risposta è “per altri motivi”...be non si può fare altro che reclinare la testa e accettare di essere la vittima preferita dell'obsolescenza programmata.
Un altro consiglio è quello di informarsi molto bene su cosa consiste il comprare il modello successivo: quale caratteristiche ha in più rispetto al modello originale.
Infine, ultimo consiglio che è valido per qualsiasi prodotto è quello di utilizzarlo con parsimonia (utilizzare un prodotto quando se ne può fare a meno è solo questione di buona volontà) e avere cura di riporlo, dopo l'utilizzo, con una certa cura.
Concludendo l'obsolescenza programmata è la vita di un prodotto ed è decisa dal produttore e va a solo ed esclusivo beneficio di quest'ultimo. Quindi non si può essere immuni totalmente, ma si può essere meno vittime

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