Prima
di affrontare l'argomento è doveroso spiegare il significato ti tre
termini che verranno usati all'interno di questo articolo.
Una
precisazione sull'uso della terminologia: i termini descritti fra
poco sono termini inglesi e quindi è corretto utilizzare la “s”
finale per indicare un numero superiore ad uno di quello specifico
oggetto, ma visto che i termini sono stati italianizzati questa
regola non è valida.
I
termini sono i seguenti e riguardano tutti la dimensione di dati:
- Bit (poco): la più piccola unità di dati, infatti non c'è nulla di più piccolo di un bit;
- Byte (carattere): un certo numero di bit (minimo otto) da luogo ad un byte: più bit si utilizzano e più byte possono essere generati.
- Word (parola): un certo numero di byte (minimo uno) da luogo ad una word.
Specificati
questi termini andiamo ad esaminarli nel dettaglio a cominciare
dall'ultimo.
La
word come descritto prima è generata da un singolo byte o da un
numero variabile di byte. Vista l'elasticità di questa unità di
misura essa è scarsamente utilizzata se non per determinare il
numero di parole presenti in un qualsiasi documento di testo.
Il
byte invece è generato da un numero costante di bit e quindi è
largamente utilizzato per quantificare le dimensione delle memorie
(volatili e non) e le dimensioni dei file. Attualmente (Febbraio
2019) le più piccole dimensioni di file si aggirano sulle migliaia
di byte e quindi si utilizzano i multipli di byte: Kilobyte,
Megabyte, Gigabyte, Terabyte, ecc.
Però,
nonostante un byte sia composto da un numero fisso di bit, esso non è
costante nel tempo. Infatti dal 1980 (comparsa dei primi PC) fino ad
oggi un byte può essere costituito anche da 64 bit. A livello di
quantificazione della memoria non è indispensabile sapere da quanti
bit è composto un byte perché sarà compito del sistema rendere
nota la quantità di memoria disponibile o le dimensioni di un file
sul sistema in uso.
Il
bit invece è sempre rimasto costante. Da quanto furono inventati i
primi calcolatori elettronici fino ad oggi il bit è rimasto
immutato.
Un
bit può assumere solo due valori: 0 o 1. Il primo valore è inteso
come assenza di informazione, mentre il secondo come presenza di
informazione.
Però
un bit singolo costituisce solo una piccola parte di un'informazione:
esso dev'essere raggruppato con alti bit per dare luogo ad un byte e
quindi ad una informazione “tangibile”.
Nonostante
questo la sua staticità è molto utile per determinare la velocità
di una connessione dati.
Come
si è visto sia il byte che, ancora di più, la word non sono dei
dati totalmente statici. Se essi venissero utilizzati per determinare
la velocità di una connessione dati si dovrebbero specificare
determinati requisiti che creerebbero solo confusione tra gli utenti.
Mi
spiego con un esempio reale.
Sulle
batterie ricaricabili viene specificato la durata della vita della
batteria espresso in ore. Però talvolta accade che quella batteria
duri meno di quanto ci sia specificato o anche di più. Questo
fenomeno si può verificare perché la batteria presenta un difetto
di fabbrica, ma più probabilmente perché viene utilizzata in
condizioni diverse da quelle usate durante i test per determinarne la
vita.
Se
ci fa caso, su alcune confezioni (non su tutte), vengono indicati
anche i valori della temperatura: un minimo e un massimo. Quei valori
indicano la temperatura in cui sono stati effettuati i test. Se la
batteria viene utilizzata entro quei due limiti le ore di vita
saranno quelle specificate (se non ci sono difetti di fabbrica),
altrimenti le ore di vita non si sa quante potrebbero essere.
La
stessa cosa accadrebbe se si utilizzassero byte o word per
determinare la velocità della connessione dati: si dovrebbero
specificare, nel primo caso, qual'è il sistema in uso (se è ad otto
bit, sedici bit, ecc.) e, nel secondo caso, si avrebbe un indicazione
molto vaga visto che una word può essere lunga 1 byte, 5 byte, 7
byte, ecc.
Ecco
che allora si deve ricorrere ad una unità di misura che riguarda i
dati, ma che sia totalmente statica: il bit.
Visto
che il bit, come descritto prima, è la più piccola unità di misura
dei dati, vengono utilizzati i suoi multipli: Kilobit, Megabit,
Gigabit, ecc.
Un'errore
che molte persone commettono è quello di confondere i bit con i byte
e, più esattamente, i loro multipli. Questo errore non viene
assolutamente commesso dagli addetti ai lavori, ma solo da coloro che
si considerato tali quando non lo sono affatto.
Inoltre
quando si parla di velocità di rete, quindi della velocità della
connessione dati, si omette la parola bit. Di conseguenza se si parla
di una velocità di 5 Mega, si intende una velocità di trasmissione
di 5 Megabit al secondo (Mbps – Megabit per secondo o, in inglese,
Megabits per second).
A
questo punto una domanda potrebbe essere la seguente: a cosa si può
paragonare la velocità di un bit al secondo?
Purtroppo
a nulla di percettibile a livello umano. Infatti l'energia elettrica
viaggia 250.000 Km/sec nei fili di rame e la luce viaggia a 300.000
Km/sec nelle fibre ottiche. Sia l'energia elettrica che la luce sono
veicoli di trasmissione dati, ed anche se un singolo elettrone e/o un
singolo fotone non possono essere associati ad un bit, appare
abbastanza evidente (dalle velocità menzionate prima) che non esiste
nessun tipo di paragone che possa essere percettibile umanamente:
neanche un battito di ciglia.
Di
conseguenza l'unico modo per determinare se una velocità di
connessione dati è maggiore di un'altra è conoscere la quantità di
bit al secondo.
Una
cosa da tenere presente, quando si parla di velocità linea di
trasmissione dati, è la velocità nominale e non quella reale.
Quando
una qualsiasi società fornisce le linee dati fornisce anche un
valore che potrebbe essere ad esempio 200 Mega. In questo modo la
società garantisce che le sue linee dati possono supportare un
traffico massimo di 200 Megabit per secondo.
Però
ciò non si verifica quasi mai, sopratutto se la rete dati è usata
per collegarsi ad internet. Quando ci si collega ad internet la rete
potrebbe anche avere una velocità di 5 Megabit al secondo.
Tralasciando quali possono essere i motivi di tale riduzione di
velocità perché esulano dall'argomento di questo articolo, è da
prestare particolare attenzione alla velocità nominale scritta nero
su bianco sul contratto stipulato con la società che gestione la
linea dati. Ovviamente più sarà alto il valore e meglio sarà.
Un'ultima
informazione da dare sulla connessione dati è la modalità di
connessione.
In
pratica quando ci si connette tra due computer o anche ad internet si
effettuano delle operazioni di download e di upload. In pratica si
effettuano operazioni di scaricamento dati dalla rete sul proprio PC
(download) e di caricamento dati sulla rete dal proprio PC (upload).
Tutte
e due le modalità contribuiscono a creare traffico nella rete.
Quindi, riprendendo l'esempio di prima, i famosi 200 Mega si devono
intendere sia in download che in upload, ma non contemporaneamente.
Quindi
se si vuole usare una linea dati è indispensabile sapere la velocità
nominale.
Concludendo
la velocità di una connessione dati viene misurata i bit, più
esattamente i suoi multipli, perché è l'unica unità di misura
statica nel tempo.
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