Quando
si parla di atei si è subito portati a pensare a quelle persone che
non credono in Dio (qualunque sia il nome che vogliamo dargli).
Eppure
non è l'unico caso in cui si può usare tale termine.
Infatti,
secondo il vocabolario Zingarelli (vocabolario della ufficiale della
lingua italiana) esistono tre diversi significati.
Questi
significati sono i seguenti:
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chi non crede nell’esistenza di divinità o che di tali divinità afferma positivamente l’inesistenza;
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chi si considera autosufficiente: dice di essere ateo e che non ha bisogno di altre certezze;
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chi proprio non riesce a credere che possano compiersi dei cambiamenti importanti nel corso della vita.
Esaminiamo
ora tutti i significati uno per uno.
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Il primo significato, che è quello di uso più comune, identifica una persona che non crede in un dio. Ma attenzione: non in Dio, ma in un qualsiasi dio. Quindi che si tratti di un dio cristiano o mussulmano, ecc. non ha importanza: l'importante è che si tratti di un dio. L'ateo nega assolutamente l'esistenza di tale entità.
Ma,
spesso e volentieri, credono in idoli che si creano loro stessi.
Quindi
se tale idolo o dio viene professato da una comunità più o meno
numerosa
e più o meno conosciuta difficilmente lo accettano, ma se sono loro
stessi a crearsi un idolo allora la questione cambia.
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Nel secondo significato si identificano tutte quelle persone che non credono in nessun dio. In pratica è, in un certo senso, un'estremizzazione del primo gruppo di persone.
Infatti
queste persone non credono in ciò che non possono vedere o
sentire, ma credono in tutti ciò che possono vedere o sentire
Tale
visione della vita porta anche a non considerare nessuno alla
propria altezza: riescono sempre a trovare almeno un difetto in
un'altra persona e non riescono ad apprezzarne i pregi.
L'unica
persona che riesce a soddisfarli in tutto e per tutto sono loro
stessi. Quindi credono solo e soltanto in loro stessi.
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Nell'ultimo significato si identificano tutte quelle persone che pur accettando la possibilità di un'entità superiore essa rivesta solo un ruolo di semplice spettatore o quasi. Infatti, possono anche ammettere che determinati fenomeni possano essere di origine divina, ma ritengono che tali fenomeni a loro non li riguardano affatto. È come se pur accettando l'esistenza di un dio, loro si trovassero su un altro universo e non avessero nulla a che spartire con questo dio.
Secondo
alcune dottrine, soprattutto cattoliche, chi non crede che Dio possa
operare determinati cambiamenti, non crede in Dio e quindi è ateo.
Ciò
può anche essere vero o comunque avere una certa logica, ma è il
termine finale che è sbagliato. Infatti ciò va a cozzare con la
terza definizione della parola “ateo”.
Concludendo,
la persona atea che non crede in niente non esiste o, per meglio
dire, non è questo il termine giusto. Non esiste un termine per
definire una persona del genere per il semplice fatto che non può
esistere una persona che non crede assolutamente in niente e in
nessuno.
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