AVVERTENZA:
il
presente articolo riguarda solo e soltanto l’Italia per cui i
riferimenti generici sono da considerarsi riferiti all’Italia a
meno che non sia espressamente indicato diversamente. Inoltre le
percentuali indicate si riferiscono a Novembre 2019
A
quanti non è capitato di sentire in televisione da almeno 50 anni
delle vincite dei giochi a premi televisivi?
Sicuramente
a tutti.
Ma
quelle vincite di cui si parla perché viene specificato che si
tratta di gettoni d’oro e non di denaro contante?
La
risposta è molto semplice. Una legge del 1955 sancisce che nessun
ente privato può erogare denaro contante se non come compenso di una
qualsiasi prestazione o come donazione: più esattamente vieta il
gioco d’azzardo con erogazione di denaro contante...alla fin fine è
la stessa cosa da un altro punto di vista.
Infatti,
sempre tale legge, specifica che solo la Banca d’Italia può
emettere soldi contanti in caso di vincita di un qualsiasi gioco
d’azzardo o meno.
Per
essere ancora più specifici le lotterie, il totocalcio, il totip, il
gioco dell’otto, il superenalotto, ecc. sono tutti gestiti dallo
stato. Quindi in caso di vincita si parla di denaro contante
esentasse: le tasse si pagheranno sugli interessi che l’istituto di
credito italiano darà se questi soldi verranno versati in un
istituto di credito italiano.
Se
la differenza fosse solo questa non avrebbe molto senso erogare una
vincita in denaro contante o in gettoni d’oro.
In
realtà c’è un’altra differenza molto importante che riguarda
l’effettiva vincita.
Facciamo
un esempio per chiarire tutti i vari passaggi.
Supponiamo
di aver vinto la cifra di un milione di euro in un gioco a premi.
Appena si effettua questa vincita da essa viene già decurtato il 20%
di ritenuta fiscale e quindi la vincita effettiva sarà di €
800.000.00.
Questi
soldi verranno dati al vincitore solo sotto forma di gettoni d’oro
entro sei mesi dalla data della vincita.
Il
banco dei metalli (l’ente che eroga i gettoni d’oro) contatta il
vincitore dicendogli il numero esatto dei gettoni d’oro che gli
spettano, ma la cifra della vincita viene decurtata di un ulteriore
22% che è l’I.V.A: quindi il numero dei gettoni d’oro che verrà
comunicato è quello di un valore pari a € 624.000,00.
Quando
i gettoni verranno consegnati ci sarà un ulteriore decurtazione sul
montepremi effettivo, quindi su € 624.000,00, del 3,5% per le spese
di spedizione. Quindi ecco che il valore dei gettoni d’oro ora sarà
pari a € 602.160,00.
Una
volta che si sono ricevuti questi gettoni si pone il problema di
cambiarli in denaro contante.
Per
fare ciò ci sono due strade da seguire:
-
ci si può affidare ad una delle gioiellerie “convenzionate” inserite in un elenco che ci è stato fornito insieme ai gettoni d’oro;
-
recarsi presso una qualsiasi gioielleria o addirittura alla Banca d’Italia.
Se
si sceglie la prima strada ci sarà da calcolare il compenso del
gioielliere che è del 5% sui gettoni venduti. Quindi se si vendono
tutti i gettoni avremo la cifra di € 572.052,00.
Se
si sceglie la seconda strada la percentuale sarà sicuramente
maggiore.
Infatti,
le gioiellerie convenzionate non fanno altro che prendere i gettoni
acquistati e rivenderli al banco dei metalli. Quest’ultimo gli da
una semplice lucidata e li rimette a disposizione del prossimo
fortunato concorrente: i gettoni su una facciata hanno il simbolo
dell’emittente televisiva dove viene tramesso il quiz a premi.
Invece
le altre gioiellerie/Banca d’Italia fondono questi gettoni per
ricavare oro per creare determinati oggetti.
Comunque
dopo quest’ultimo passaggio si hanno soldi contanti (nel migliore
dei casi € 572.052...poco più della metà della cifra indicata sul
tabellone in studio) e si può decidere cosa farne.
Però
potrebbe accadere che i soldi che vengono erogati nell’ultimo
passaggio siano ancora di meno (roba di qualche centinaio di euro).
In
questo caso non è il gioiellerie ad essere disonesto, ma si vede che
la quotazione dell’oro è scesa.
Infatti,
la quotazione dell’oro non è sempre la stessa giorno dopo giorno.
Quindi è bene vendere i gettoni quando la quotazione del loro è la
stessa di quando questi gettoni sono stati erogati oppure quando la
quotazione dell’oro è superiore.
Inoltre
la quotazione da vedere non è quella dell’oro a 24 K ma a 18 K che
è quello dei gettoni.
Una
cosa che non tutti sanno è che dal 16 Ottobre il T.A.R. ha abrogato
la legge del 1955 e quindi i premi possono anche essere erogati come
denaro contante.
Ovviamente
anche in questo caso ci saranno delle tasse/spese da pagare, ma
saranno sicuramente più basse di quelle dei gettoni d’oro.
Comunque
la legge anche se operativa dal 2019 non è obbligatoria: è facoltà
di chi fa il gioco a premi se utilizzare denaro contate oppure i
gettoni d’oro.
Detto
questo mi sembra doveroso informare il lettore che ci sono alcune
gioiellerie che espongono cartelli per il cambio dell’oro (in
generale non solo dei gettoni) che sono solo degli specchietti delle
allodole.
Un
primo esempio può essere la scritta “Compro oro alle massime
quotazioni di mercato”. Se l’oro vale € 10,00 al grammo questa
sarà l’unica quotazione esistente.
Un
altro esempio può essere il cartello “Compro oro a € 10,00 al
grammo”. In questo caso potete star sicuri che la quotazione reale
è superiore a quanto riportato dal cartello.
Poi
ci possono essere altri tipi di cartelli, ma per andare sul sicuro è
bene rivolgersi alle gioiellerie che espongono il cartello “Compro
oro” senza nessun’altra indicazione.
Poi
si deve stare attenti se il gioielliere vi pesa l’oro davanti a voi
oppure no: diffidate se la bilancia e la relativa indicazione del
peso non è davanti a voi e ben visibile.
Un’altra
cosa da tenere presente è la bilancia: la più trasparente è quella
a due piatti...quelle elettroniche possono essere tarate male.
Infine,
per cifre molto alte (tipo il cambio dei gettoni d’oro) è bene
farsi accompagnare da un testimone o direttamente da un notaio il
quale certifica che voi siete il proprietario di un certo numero di
gettoni d’oro.
Certo
il notaio costa, ma se si vuole stare tranquilli al 100%...in fondo
si tratta sempre di soldi.
Concludendo
le vincite dei giochi a premi in gettoni d’oro, alla fin fine,
risultano assai inferiori a quelli reali...poco più della metà
della vincita visualizzata sul tabellone nello studio televisivo (o
sul televisore in sovrimpressione).
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