Il
saluto militare è usato sopratutto nell’ambito militare tra due
militari oppure quando si deve salutare un militare. È anche usato
in altri ambiti e da persone non militari perché è l’unico tipo
di saluto che può anche essere effettuato da una certa distanza in
maniera abbastanza elegante.
Nonostante
tutto però sia le situazioni che le persone che utilizzano tale
saluto sono poche rispetto a quelle che utilizzano un saluto come la
stretta di mano et simili.
Però
anche se il numero e gli ambiti sono abbastanza ristretti esistono
delle varianti del saluto militare più o meno visibili sia tra le
varie forze armate del mondo sia tra i vari corpi delle forze armate
italiane.
Senza
specificare troppo in tal seno si può dire che il saluto militare
più usato è quello che consiste nel portare rapidamente e
rigidamente alla fronte la mano destra, come se ci si volesse
riparare dal sole
Ma
com’è nato questo tipo di saluto?
Non
si sa esattamente quale sia l’origine reale e a tale riguardo
esistono tre versioni.
La
versione più accreditata, ma non è detto che per questo debba
essere necessariamente autentica, fa risalire le origini al Medioevo.
Durante
tale periodo, in Europa, i soldati indossavano delle armature con
elmi dotati di visiera.
Per
farsi riconoscere dai propri superiori o dai loro stessi alleati. si
portavano la mano sulla fronte nell'atto di alzare la celata, ossia
la visiera dell'elmo in modo da mostrare il proprio volto.
Tale
gesto rimase in uso anche dopo la dismissione delle armature e degli
elmi classici.
A
favore di tale tesi si può prendere in esame il saluto militare
britannico e russo.
Nel
primo caso la mano è rivolta verso l’altra persona per
sottolineare la non ostilità, mentre nel secondo caso la mano è
rivolta verso se stessi proprio come se si avesse ancora la visiera
dell’elmo da alzare.
Una
seconda versione colloca il periodo di origine di tale saluto sempre
nel medioevo e sempre riguardante i cavalieri.
Essi
prima di affrontare l'avversario (nei tornei, ma anche in guerra),
chinavano la visiera, anche in omaggio al nemico che avevano di
fronte.
A
conferma di tale ipotesi esiste, nell'esercito italiano, il
cosiddetto "saluto al basco". In questo saluto la mano si
tiene rigidamente distesa ma leggermente inclinata in avanti, proprio
a richiamare la visiera dell'elmo che si chiude.
Infine
la terza versione colloca la data dalla fine del Settecento.
Sino
a quel periodo, infatti, il militare di fronte al superiore usava
levarsi il copricapo, come nel mondo civile. Tuttavia a partire da
quel periodo i copricapi diventarono sempre più voluminosi e
dovevano essere assicurati al portatore con soggoli o cinghie che
rendevano laborioso, difficoltoso e, in ultima analisi, poco
proponibile, il gesto di scoprirsi la testa in segno di deferenza.
Quindi
prese sempre più piede il solo accenno. Questo gesto venne via via
modificato per varie ragioni fino ad arrivare al saluto odierno.
Per
completezza il fatto di stingersi la mano destra (tra i civili)
deriva dal fatto che la mano destra veniva usata per usare la spada.
Quindi il fatto di impegnare la mano destra per toccare la mano
destra di chi ci è di fronte sta ad indicare una certa non ostilità.
Concludendo
non si conoscono le origine esatte del saluto militare ne si conosce
il periodo esatto. A tale riguardo esistono tre teorie, ma nessuna
porta delle prove inconfutabili sulla sua autenticità.
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