Quando
noi eseguiamo una qualsiasi operazione matematica (radice quadrata,
logaritmo, ecc.) non facciamo altre che utilizzare una o più di una
delle quattro operazioni aritmetiche (addizione, sottrazione,
moltiplicazione e divisione).
Quindi
se si fa la seguente addizione “2+2” il risultato sarà “4”.
Questo è quello che avviene in generale, ma un altro risultato
possibile potrebbe anche essere “10”.
Sicuramente
quest’ultima affermazione avrà sorpreso non poche persone anche
perché va contro il famoso detto “la matematica (o aritmetica che
sia) non è un’opinione”.
Questo
detto è vero, ma solo se si parte da un determinato presupposto, ma
se tale presupposto non viene specificato a priori la matematica (o
aritmetica che sia) diventa un opinione.
Il
presupposto di cui sto parlando è la base di numerazione che si sta
utilizzando.
La
base di numerazione è l’insieme di tutte le cifre che vengono
utilizzate per formare i vari numeri.
La
base di numerazione che normalmente viene utilizzata per motivi
fisici (abbiamo, generalmente, dieci dita) e la base 10 o decimale.
Cioè abbiamo 10 cifre a disposizione per formare tutti i numeri: 0,
1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 9.
Quindi,
riprendendo l’esempio precedente nella quarta posizione (in questo
caso dobbiamo escludere lo zero) troveremo la soluzione all’addizione
e quindi il numero 4.
Se
invece della base 10 usiamo la base 4, quindi un tipo di numerazione
formato solo da quattro cifre (0,1,2 e 3) troveremmo (sempre in
quarta posizione e sempre escludendo lo zero) il numero 10. Infatti,
proseguendo con la progressione numerica in base 4 avremmo: 0, 1, 2,
3, 10, 11, 12, 13, 20, 21, ecc.
Spiegato
questa cosa, appare abbastanza evidente che avere una base di
numerazione rispetto ad un’altra può avere solo un interesse
puramente astratto e legato solo e soltanto alla matematica.
Questo
potrebbe essere vero, ma prendiamo in esame la base di numerazione
binaria (base 2).
Essa
ha solo due numeri: 0 e 1.
Se
volessimo convertire il numero 4 (in base 10), avremmo il numero 100
in base 2.
Se
invece volessimo convertire il numero 10 avremmo il numero 1010.
Nel
caso del numero 20 avremmo il numero 10101 e così via.
Da
questi ultimi esempi si evince che quel susseguirsi di 0 e 1 altri
non è che il codice binario che utilizzano tutti i PC per
trasmettere dati.
Ovviamente
la trasmissione dati dei PC non è così semplice in quanto ci sono
delle regole da seguire sopratutto per quanto riguarda la sicurezza
dell’avvenuta e corretta ricezione delle varie informazioni. Ma
tutto ciò viene effettuato usando solo e soltanto il codice binario
ed ecco che potemmo avere una stringa tipo la seguente 00010101 nei
casi più semplici (quindi
senza nessun controllo di sicurezza)
oppure, una stringa tipo la seguente 111011100111010110011010101
(quindi
con vari controlli di sicurezza),
sempre per rappresentare solo il numero 2..
A
questo punto sarebbe logico concludere che le uniche basi di
numerazioni che ci possono interessare sono quella decimale e quella
binaria.
In
realtà esiste un’altra base che può avere una certa importanza ed
è quella esadecimale (base 16).
Tale
base ha le seguenti cifre: 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, A, B, C, D,
E e F.
Senza
scendere troppo nei dettagli, anche questa base è strettamente
legata all’informatica e fu introdotta
con l’uso della tabella ASCII. Questa è una tabella contenente 256
caratteri che sono tutti quelli presenti nella tastiera alfanumerica
di un PC: questa affermazione è vera fino alla versione 6,22 del
MS-DOS. Difatti dopo tale versione ci fu l’avvento di Windows come
sistema operativo e i tasti/simboli sulla tastiera aumentarono.
Per
completezza d’informazione, secondo tale tabella il numero 4
avrebbe la rappresentazione esadecimale 52.
A
questo punto potrebbe nascere la domanda: ma quante basi numeriche
esistono? La risposta è: infinite, perché infiniti sono i numeri.
Concludendo
la base di numerazione è fondamentale per poter riuscire ad avere
l’esatto risultato di una qualsiasi operazione matematica. Inoltre,
nonostante esistano infinite basi numeriche le più importanti per
noi sono quella decimale (10 cifre) e quella binaria (2 cifre).
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