Uno
dei modi che l’essere umano ha per stabilire un contatto con un
altro essere umano in modo piuttosto intenso è l’abbraccio.
Esso
è un modo particolarmente intimo e intenso di esprimere emozioni.
Attraverso un abbraccio possiamo trasmettere gioia o dolore, possiamo
dire a una persona che può contare su di noi incondizionatamente e
capire il suo stato mentale senza parlare.
Ma
il fatto è che gli abbracci non solo ci aiutano a connetterci con
gli altri e ad esprimere ciò che sentiamo, essi hanno anche un
effetto molto positivo sull’equilibrio emotivo e sulla salute del
cervello.
Quando
qualcuno ci abbraccia, il contatto fisico attiva i recettori della
pressione che abbiamo sulla nostra pelle, che sono anche noti come
corpuscoli di Pacini, e rispondono principalmente alla pressione
profonda.
Questi
recettori inviano immediatamente segnali al nervo vago.
A
quel punto, iniziamo a sentirci bene perché quel nervo è connesso
con fibre nervose che raggiungono diversi nervi cranici e svolgono un
ruolo importante nella regolazione della maggior parte delle funzioni
chiave del corpo, compresa la pressione sanguigna.
Pertanto,
a seguito di una stimolazione del seno e del ventre, la frequenza
cardiaca e la pressione arteriosa diminuiscono.
In
realtà, il nervo vago gioca un ruolo importante nel sistema
parasimpatico, che rappresenta una sorta di freno a mano quando siamo
sotto stress o sovreccitati.
Un
altro importante cambiamento avviene direttamente nel cervello.
Un
abbraccio stimola la produzione di dopamina, un neurotrasmettitore
noto come “l’ormone del piacere” perché crea un senso di
soddisfazione che allevia lo stress e la tensione.
È
anche verificato il fatto che un semplice abbraccio aumenti la
produzione di ossitocina, nota come “l’ormone dell’amore“,
che ci permette di connetterci emotivamente con gli altri e fidarci
di loro. Però la produzione di questo ormone, in quantità
sufficiente perché faccia effetto, è legato alla durata
dell’abbraccio che dev’essere di almeno
20 secondi; normalmente un abbraccio lo facciamo durare solo 3
secondi.
Uno
studio condotto presso l'avance Telecommunications Research Institute
International di Kyoto ha organizzato una conversazione di circa 15
minuti tra alcune persone e i loro partner.
In
seguito, alcuni di loro hanno ricevuto un abbraccio e altri no.
Nel
valutare i parametri fisiologici, i ricercatori hanno verificato che,
coloro che hanno ricevuto l’abbraccio, hanno mostrato una
significativa riduzione del livello di cortisolo nel sangue, l’ormone
dello stress che causa così tanto danno.
È
stato scoperto che un abbraccio o una carezza amorevole influenzano
la capacità del cervello di immaginare il corpo, anche negli adulti.
Questo
tipo di contatto fisico è anche essenziale per sviluppare e
mantenere un’adeguata percezione del nostro corpo.
Secondo
uno studio condotto presso l’University College di Londra, la
chiave sta nel fatto che questo tipo di contatto corporeo offre
piacevoli sensazioni tattili che generano una serie di segnali
propriocettivi che ci aiutano a sentire meglio il nostro corpo.
In
pratica, un tocco o un abbraccio, non basta solo per inviare i
segnali propriocettivi al nostro cervello che ci permettono di essere
più consapevoli del nostro corpo, ma anche di poter sentire di
essere degni di essere amati.
E
questi sentimenti ci fanno sentire molto bene.
Infatti,
secondo questi ricercatori, la mancanza di abbracci e carezze
potrebbe essere un fattore scatenante o aggravante dei disturbi
dell’immagine corporea, come l’anoressia e la bulimia.
In
realtà, potremmo vivere senza abbracci, ma sarebbe come morire
lentamente, un po’ ogni giorno.
A
proposito di ciò, il terapeuta famigliare Virginia Satir ha
dichiarato: “Abbiamo bisogno di quattro abbracci al giorno per
sopravvivere, otto abbracci per tenerci come siamo e dodici abbracci
per crescere”.
Infatti,
durante uno studio condotto da ricercatori dell’UCLA, i cervelli
dei partecipanti sono stati scansionati mentre erano soggetti a
scosse elettriche.
I
loro partner li hanno accompagnati durante il test e, in alcuni casi,
sono stati autorizzati a tenersi per mano.
Pertanto,
è stato riscontrato che il contatto fisico aiutava a far fronte allo
stress dell’esperienza e che in questi casi venivano attivate le
aree del cervello responsabili della mitigazione della paura.
Questi
studi dimostrano che gli abbracci hanno un effetto molto potente sul
nostro cervello e ci aiutano a raggiungere uno stato di rilassamento
e comfort, permettendoci allo stesso tempo di affrontare meglio lo
stress e la paura.
Pertanto,
anche se non ci sono 8 abbracci, è comunque necessario garantirsi
una dose giornaliera di abbracci.
Concludendo,
un abbraccio, che da molti è considerato un gesto abbastanza
scontato e non molto importate, in realtà è un gesto molto
importante per chi lo dona e per chi lo riceve.
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