Alcune volte, sopratutto nelle organizzazioni di tipo militare o paramilitare si sente parlare di una “quinta colonna”.
Ma cosa è esattamente questa famosa o famigerata (dipende dalla corrente di pensiero) “quinta colonna”?
Se andiamo a vedere il significato sul dizionario troveremmo la seguente definizione: “un infiltrato, detto di chi all’interno di un gruppo o di un territorio opera segretamente a favore di una parte avversa, confondendosi tra la gente. Inizialmente aveva un significato di ordine bellico e politico.”.
Da questo si evince perché prima ho scritto “famosa o famigerata a seconda della corrente di pensiero”.
Ma com’è nata questa espressione?
Sebbene esistano varie versioni tutte hanno in comune la parte iniziale che è la seguente.
L'espressione “quinta colonna” è un calco italiano del castigliano “quinta columna”, che, a sua volta, è una frase d'autore che qualcuno attribuisce al dittatore spagnolo Francisco Franco.
Però molto più probabilmente, a coniare questa espressione fu un suo sottoposto del caudillo: il generale Emilio Mola (1887 - 1937), che durante la Guerra di Spagna (1936-1939) comandava l'Armata del Nord.
Il fatto che fu il generale piuttosto che il dittatore a coniare questo espressione lo si evince da quando fu detta questa espressione.
Da qui in poi esistono diverse versioni per cui il generale pronuncio le parole “quinta colonna”.
Le più accreditate sono due e sono le seguenti.
La prima, sostenuta dallo storico inglese Hugh Thomas, narra che durante una conferenza stampa con giornalisti stranieri fu chiesto al generale quali delle "quattro colonne" che componevano la sua armata avrebbe conquistato Madrid. Mola rispose che l'iniziativa sarebbe spettata alla quinta colonna (quinta columna), con implicito riferimento ai gruppi filomonarchici e franchisti che agivano clandestinamente a Madrid.
Thomas afferma che queste "parole imprudenti" fornirono il pretesto per una lunga serie di eccidi nella capitale.
La seconda versione invece sostiene la teoria che Mola avrebbe affermato, durante una trasmissione radiofonica nel 1936: «Abbiamo quattro colonne che avanzano su Madrid. La quinta colonna si solleverà al momento giusto».
Quindi diciamo che Mola è stato il primo a coniare questo temine e ad assegnargli un significato abbastanza dispregiativo anche se, sicuramente, una parte del merito va al dittatore Francisco Franco.
Infatti, in un regime dittatoriale nessun esponente militare, anche se generale, si sarebbe permesso di dire una cosa del genere, che può bessimo avere varie interpretazioni, senza il benestare della massima carica e quindi del dittatore.
Nonostante questo l'espressione ebbe subito fortuna nel lessico giornalistico, ed è stata ricalcata in tutte le lingue europee.
Per completezza d’informazione e senza specificare troppo c’è da dire che da allora in poi in moltissimi resoconti soprattutto di tipo bellico e politico si trova, in modo più o meno pressante, l’espressione “quinta colonna”.
Concludendo con “quinta colonna”, si intende una persona o gruppo di persone sovversive a cui non sta bene l’organizzazione attuale e l’origine di tale espressione si può tranquillamente attribuire a generale Emilio Mola.
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