Come
ogni anno, il 1 Maggio, ci celebra la festa del lavoro e/o dei
lavoratori.
Ma
tale ricorrenza non è assolutamente una tradizione italiana.
Infatti,
tutto accadde nel 1886 a Chicago (nello stato dell’Illinois) e
quindi in piena rivoluzione industriale.
Durante
quel periodo era quasi normale lavorare anche 18 ore al giorno e le
norme della sicurezza del lavoro non si sapeva assolutamente cosa
fossero.
Già
nel 1866 era stato deciso di ridurre le ore di lavoro a otto e
stabilire una sorta di regole per la sicurezza nel lavoro.
Tale
legge entrò in vigore l’anno dopo, ed esattamente, il 1° Maggio
1867.
Nonostante
tutto, dopo 19 anni, c’erano ancora degli stati (tra cui lo stesso
Illinois) che non rispettavano questa legge.
Di
conseguenza, il Federation of Organized Trades and Labour Unions,
decise di indire uno sciopero nazionale che iniziò il 1° Maggio
1886.
La
richiesta era di far rispettare tale legge in tutto il territorio
nazionale. Finché tale legge non veniva rispettata ci sarebbe stato
lo sciopero.
Ovviamente
la cosa non fu presa bene dal governo degli Stati Uniti e dai singoli
stati.
Così
fin dal primo giorno di sciopero si ebbero vari scontri tra le forze
di polizia e i manifestanti.
Proprio
a Chicago il primo scontro provocò la morte di due manifestanti e
ferendone altri.
Per
protestare contro la brutalità
delle forze dell'ordine, gli anarchici locali organizzarono una
manifestazione da tenersi nell'Haymarket Square, la piazza che
normalmente ospitava il mercato delle macchine agricole.
Questi
fatti ebbero il loro culmine il 4 maggio, quando da una traversa fu
lanciata una bomba che provocò la morte di sei poliziotti e il
ferimento di una cinquantina.
A
quel punto la polizia sparò sui manifestanti.
Nessuno
ha mai saputo né il numero delle vittime né chi sia stato a
lanciare la bomba.
Le
notizie degli eventi tragici di Chicago si estesero anche in altri
stati di tutto il continente americano, per poi estendersi anche in
Europa.
Ma
ciò non portò a nessuna data commemorativa fino al 1889.
In
quell’anno, al Congresso Internazionale di Parigi, il 1° Maggio fu
dichiarato ufficialmente come la Festa Internazionale dei Lavoratori.
Per
quanto riguarda l’Italia, appena si diffuse la notizia
dell'assassinio degli esponenti anarchici di Chicago nel 1888, il
popolo livornese si rivoltò prima contro le navi statunitensi
ancorate nel porto, e poi contro la Questura della stessa città,
dove si diceva che si fosse rifugiato il console degli Stati Uniti.
Soltanto
dopo decenni di battaglie operaie e lotte sindacali, le otto ore
lavorative verranno dichiarate legali con il Regio decreto legge n.
692 del 1923 e quindi venne istruita la ricorrenza il 1° Maggio.
Successivamente,
durante il ventennio fascista, dal 1924, la celebrazione fu
anticipata al 21 Aprile, in coincidenza con il Natale di Roma,
divenendo per la prima volta giorno festivo con la denominazione
"Natale di Roma – Festa del lavoro".
La
data fu di nuovo spostata e rimessa al 1° Maggio nel 1945,
mantenendo lo status di giorno festivo. Tale festività però era
soltanto pagana.
Perché
la chiesa la potesse riconoscere/accettare si deve aspettare il 1955.
In
quell’anno, il Papa Pio XII, istituì la festa di San Giuseppe
Lavoratore, perché tale data potesse essere condivisa a pieno titolo
anche dai lavoratori cattolici.
La
tradizione, italiana, del concerto, invece, è molto più recente.
Infatti,
fino al 1989, questa data veniva festeggiata in vari modi: pic-nic,
gite fuori porta, ecc.
Soltanto
nel 1990, i sindacati confederali C.G.I.L., C.I.S.L. e U.I.L., in
collaborazione con il comune di Roma, istituirono un grande concerto
per celebrare il primo maggio, rivolto soprattutto ai giovani: la
manifestazione si tenne a Roma, in piazza di San Giovanni in
Laterano, dal pomeriggio alla notte, con la partecipazione di molti
gruppi musicali e cantanti, e fu seguita da centinaia di migliaia di
persone e, ovviamente, venne trasmessa in diretta televisiva dalla
Rai.
Tale
manifestazione ebbe un così grande successo che ancora oggi (Maggio
2020) tale manifestazione è stata mantenuta.
Come
detto in apertura di articolo la Festa del Lavoro non è una
tradizione italiana e ad oggi è, praticamente, festeggiata il tutto
il mondo ed esattamente dai seguenti stati:
Algeria
Egitto
Kenya
Marocco
Sudafrica
Tanzania
Tunisia
Argentina
Bolivia
Brasile
Canada
(celebrata il primo lunedì di settembre)
Cile
Colombia
Costa
Rica
Cuba
Ecuador
El
Salvador
Guatemala
Haiti
Messico
Panama
Perù
Repubblica
Dominicana
Uruguay
Venezuela
Armenia
Bahrein
Bangladesh
Birmania
Cambogia
Cina
Corea
del Nord
Filippine
Giordania
India
Indonesia
Iraq
Libano
Macao
Malaysia
Maldive
Nepal
Pakistan
Russia
Singapore
Siria
Sri
Lanka
Taiwan
Thailandia
Turchia
Vietnam
Albania
Austria
Belgio
Bosnia
ed Erzegovina
Bulgaria
Cipro
Città
del Vaticano
Croazia
Finlandia
Francia
Germania
Grecia
(opzionale)
Irlanda
Islanda
Lituania
Lussemburgo
Macedonia
del Nord
Malta
Norvegia
Polonia
Portogallo
Regno
Unito
Repubblica
Ceca
Romania
Russia
Repubblica
di San Marino
Serbia
Slovenia
Spagna
Svezia
Svizzera
(solo in alcuni cantoni)
Turchia
Ucraina
Ungheria
Australia
Australia (solo nel Territorio del Nord, celebrata il primo lunedì
di maggio)
Nuova
Zelanda Nuova Zelanda (celebrata il quarto lunedì di ottobre)
Stati
Uniti Stati Uniti (celebrata il primo lunedì di settembre, ma non
nello stato dell’Illinois).
Un’ultima
cosa su cui porre l’attenzione è l’esatta denominazione della
festa.
In
Italia, e i molti altri stati, si parla di Festa del Lavoro, ma la
denominazione esatta è Festa dei Lavoratori.
Ciò
è abbastanza semplice proprio per quello che successe.
Concludendo
la Festa del Lavoro è nata con la protesta operaia del 1886 a
Chicago. Da allora molti stati adottarono il 1° Maggio come
festività e in Italia si deve aspettare il 1923 e il 1990 per il
concerto. Inoltre la denominazione esatta è Festa dei Lavoratori.
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