Si
può pensare che le differenze tra un cervello umano e un cervello
elettronico possano essere varie.
Esse
possono essere il fatto che un cervello elettronico non può provare
emozioni (paura, amore, odio, invidia, ecc.), la velocità con cui
esegue determinati calcoli/programmi e l'incapacità di illogicità.
In
realtà non sono queste le differenze e vediamo il motivo.
Le
emozioni proprie di un essere umano non sono altro che ragionamenti
logici derivanti dal proprio bagaglio culturale. Attualmente non si
riesce a determinare quale possa essere l'espressione logica per cui
si provano determinati sentimenti, ma nel momento stesso in cui ci si
riuscirà a determinala (forse tra mille anni o forse tra un milione
di anni), basta inserire questa espressione logica nella
programmazione di un cervello elettronico e quest'ultimo sarà in
grado di provare emozioni e sentimenti.
La
velocità con cui un cervello elettronico esegue determinati calcoli
è quasi nulla rispetto a quella di un cervello umano. Infatti, un
cervello elettronico, è in grado di eseguire solo due operazioni:
1+1 e 1-1. Tutte le altre operazioni derivano da queste due. Inoltre
un cervello elettronico non può eseguire varie operazioni in
contemporanea. Quando usiamo un computer (esso è un cervello
elettronico) e vediamo che esso esegue due o tre operazioni in
contemporanea in realtà non è così.
In
pratica il computer per eseguire una certa operazione deve compiere
delle sotto operazioni (l'esecuzione delle righe di codice di cui è
composto un programma). Quello che accade nei computer multi tasking
(che eseguono più operazioni contemporaneamente) è il seguente
procedimento.
Poniamo
caso che il computer debba eseguire un programma che ha le seguenti
righe di codice:
riga
1;
riga
2;
riga
3;
riga
4;
riga
5.
“Contemporaneamente”
deve eseguire un altro programma che ha le seguenti righe di codice:
riga
6;
riga
7;
riga
8;
riga
9;
riga
10.
Quello
che accade è il processo seguente:
esecuzione
della riga 1;
esecuzione
della riga 6;
esecuzione
della riga 2;
esecuzione
della riga 7;
esecuzione
della riga 3;
esecuzione
della riga 8;
esecuzione
della riga 4;
esecuzione
della riga 9;
esecuzione
della riga 5;
esecuzione
della riga 10.
Tralasciando
la spiegazione di come ciò sia possibile (non è l'argomento di
questo articolo), dall'esempio precedente si vede chiaramente che
l'esecuzione contemporanea non è reale, ma solo fittizia.
Solo
per completezza d'informazione: anche se ci sono computer con più di
un microprocessore il risultato finale non cambia perché il canale
per visualizzare il risultato delle elaborazioni (monitor, stampante,
altoparlanti, ecc.) è sempre uno...a meno che le varie elaborazioni
non interessino dispositivi hardware diversi. Ma anche in questo caso
le possibilità di un qualsiasi computer sono comunque limitate.
Invece
il cervello umano è in grado di compiere, realmente, più operazioni
in contemporanea. Basti pensare a tutti i controlli che esso deve
compiere in ogni instante della nostra vita su tutti i vari apparati
di cui è composto un essere umano perché quest'ultimo possa vivere
senza problemi. Inoltre, quando compiamo una semplice azione (come ad
esempio alzare un braccio) e nello stesso momento formuliamo un
qualsiasi pensiero (come ad esempio pensare che giorno è oggi) è un
esempio banale, ma efficace, per dimostrare che un cervello umano,
realmente, può eseguire più compiti contemporaneamente.
Sempre
a proposito di questo aspetto (la velocità di esecuzione di
determinati calcoli/programmi) se si riuscisse a creare un cervello
elettronico (composto da tanti piccoli cervelli elettronici che
lavorano simultaneamente) esso avrebbe un costo inaccessibile e un
consumo di energia elettrica impossibile da sostenere. A meno che non
si riuscisse a trovare dei materiali per costruire questo cervello
elettronico a bassissimo costo, che consumino pochissima energia
elettrica. Ci sono studi del genere con i computer quantici...quindi
anche se attualmente non è possibile non è detto che rimanga tale
anche in futuro.
Ultimo
aspetto da esaminare è l'incapacità di essere illogico da parte di
un cervello elettronico. In realtà anche il cervello umano non è
capace di essere illogico. Infatti, anche la pazzia ha comunque una
sua logica
(http://curiosity100.blogspot.com/2017/10/la-pazzia-e-logica.html).
Essa è diversa da quella di tante altre persone, ma comunque è
logica.
Quindi
basta inserire nella programmazione di un cervello elettronico delle
istruzioni che seguono una logica diversa da quella di tante altre
persone, ed ecco che il cervello elettronico è pazzo.
Dallo
svisceramento di questi tre aspetti (ce ne sono molti altri, ma
questi esempi sono abbastanza esaustivi) si vede che a quanto pare
non esistono differenze tra un cervello elettronico ed uno umano su
un tempo abbastanza lungo: ciò che oggi è una differenza non lo
sarà in un futuro più o meno prossimo.
Invece
esiste una differenza che non potrà mai essere propria di un
cervello elettronico, ma sarà solo di un cervello umano:
l'immaginazione.
Questa
prerogativa rimarrà propria di un cervello umano per come essa
avvenga.
Spieghiamo
come funziona l'immaginazione.
Quando
una persona immagina di costruire un palazzo non fa altro che partire
da determinati presupposti reali (il luogo di costruzione, i
materiali da utilizzare, il costo dei materiali, ecc.). Esegue vari
ragionamenti logici e poi si ferma. Si arriva ad un certo punto dove
il ragionamento logico non può andare avanti perché non ha nessun
elemento nuovo da poter utilizzare.
Ecco
allora che entra in gioco l'immaginazione: la facoltà di poter
creare dal nulla nuovi elementi che permettono la continuazione del
ragionamento logico.
Faccio
un altro esempio per meglio chiarire il concetto.
Tutti
noi abbiamo imparato quali suoni abbiano le lettere dell'alfabeto.
Tutti noi sappiamo che la lettera “A” ha lo stesso suono della
lettera “a” della lettera “A”,
della lettera “a”,
della lettera “A”,
della lettera “a”,
ecc. Cosa hanno in comune tutte queste lettere oltre al significato?
Nulla. In pratica tutte indicano la prima lettera dell'alfabeto, ma
da un punto di vista grafico sono molto diverse tra di loro
(sopratutto nel caso di maiuscolo e minuscolo).
Nonostante
tutto, l'essere umano, riesce a capirle. Ciò deriva
dall'immaginazione. Quello che accade nel cervello umano è la
seguente serie di operazioni:
- acquisizione del carattere tramite l'occhio;
- confronto del carattere con quelli che si hanno nella memoria.
A
questo punto si possono avere due risultati:
- il carattere è presente nella nostra memoria;
- il carattere non è presente nella nostra memoria.
Nel
primo caso va tutto bene, visto che abbiamo riconosciuto il carattere
sappiamo cosa sia e che suono ha, ma nel secondo caso? Un cervello
elettronico e un cervello umano non possono più compiere nessuna
operazione logica (il confronto è un'operazione logica). Ecco che
allora il cervello umano (e solo lui) introduce una facoltà:
l'immaginazione. Cioè ipotizza che quel carattere possa essere la
prima della lettera dell'alfabeto perché assomiglia alle altre
oppure perché potrebbe avere un senso, quindi una logica che
concepisce ed usa.
Nel
momento stesso in cui questa operazione di immaginazione ottiene dei
risultati attendibili il processo mentale termina. Se ciò non accade
elabora nuove ipotesi e vede a che risultato portano queste nuove
ipotesi.
Il
cervello umano può benissimo partire da dei presupposti che non
esistono assolutamente in natura, mentre ciò non lo può fare un
cervello elettronico e non lo potrà mai fare.
Sull'immaginazione
e sul sogno (alla fin fine sono la stessa cosa) sono stati fatti
tantissimi studi e formulate varie ipotesi, ma nessuno ha la più
pallida idea da cosa nasca. È stato visto che durante un
ragionamento si attivano parti del cervello che normalmente non sono
attive, ma esse sono risultate uguali alle altri parti del cervello
(a livello cellulare). Eppure “qualcosa” accade e l'uomo riesce a
superare i vari ostacoli che si presentano nella vita di tutti i
giorni.
Volendo
si può anche ipotizzare che un domani si riesca a capire cosa sia
l'immaginazione e quindi creare un cervello elettronico capace di
immaginare, ma se vogliamo partire da presupposti reali e non
ipotetici ciò è praticamente impossibile.
Infatti,
come detto prima, il nostro cervello è abbastanza uniforme a livello
cellulare, quindi la ricerca medica si ferma...anche se si tratta
della psichiatria.
Concludendo,
le differenze tra un cervello umano ed un cervello elettronico sono
varie, ma tutte destinate non essere più tali in un futuro più o
meno prossimo. L'unica differenza che è destinata a rimanere tale è
la capacità di immaginare che è propria di un cervello umano e non
di un cervello elettronico.
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