È
risaputo che il nostro pianeta (Terra) è l’unico pianeta abitabile
del nostro sistema solare.
Ma
cos’è che lo rende così particolare?
Il
primo fattore da prendere in considerazione è la distanza dal Sole.
Se
prendiamo in esame Venere (secondo pianeta dal Sole) e Marte (terzo
pianeta dal Sole) non sono assolutamente ospitali.
Infatti,
sul primo la temperatura massima è di 460° C (quindi è inutile
menzionare la temperatura minima) mentre sul secondo le temperature
vanno dal -140° a +20°C.
Sulla
Terra invece si raggiungono temperature che vanno dai -83° C (in
Antartide -
http://curiosity100.blogspot.com/2019/11/artide-e-antartide.html)
ai 50° C (deserto del Sahara), ma si tratta di regioni relativamente
piccole rispetto a tutto il pianeta.
Un
altro fattore da prendere in considerazione è la composizione
atmosferica. La nostra atmosfera è composta dal 78% di azoto, dal
21% di ossigeno, dal 0,9% di argon e dallo 0,012% di anidride
carbonica oltre a tracce di altre elementi. Si ricorda che l’azoto
è un gas inerte e non nocivo all’essere umano. Nonostante questo è
molto importante perché permette di diluire l’ossigeno ed evitare,
quindi, che questo gas bruci le nostre vie respiratorie e quant’altro
si trovi sulla Terra.
Prendendo
sempre in esame Venere e Marte la loro atmosfera è ricca di zolfo e
anidride carbonica sul primo (ecco perché la temperatura è così
alta), tale gas è presente anche sul Marte, ma in quantità
nettamente inferiori rispetto a Venere. In ogni caso non sono
presenti né l’ossigeno n’è l’azoto.
Inoltre
c’è da prendere in considerazione il fatto della presenza di ozono
(O3)
nella parte più alta dell’atmosfera. Questa parte di atmosfera che
è ossigeno ionizzato è altamente cancerogeno (è talmente in alto
che non ci sono problemi per l’uomo), ma ci protegge dai raggi
ultravioletti
(http://curiosity100.blogspot.com/2018/12/raggi-ultravioletti-uv.html)
che sono letali per gli esseri umani e non solo.
Un’altra
cosa che ci protegge dagli effetti nocivi del Sole è il nostro campo
magnetico. Infatti, dal Sole non si ricevono soltanto luce, calore e
radiazioni, ma anche materia. In pratica sulla superficie del Sole è
normale che ci siano delle esplosioni termonucleari. Queste
esplosioni sono talmente forti da “sparare” la materia solare
anche al di fuori del nostro sistema solare.
Se
non avessimo un campo magnetico così forte che devia questa materia
la Terra risulterebbe comunque inabitabile.
Un’altra
caratteristica particolare è la presenza di acqua allo stato
liquido. Essa rappresenta il 71% della superficie e nonostante il
97,5% è salata si tratta comunque di acqua: ricordo che le prime
forme di vita si sono sviluppate negli oceani primordiali. Questo
fatto dell’acqua è molto importante in quanto il nostro corpo è
composta dal 60% di acqua.
Un’altra
cosa da tenere presente è la forza di gravità. Essa è un fattore
molto importante perché la vita possa esistere. Infatti se la
gravità fosse più bassa la nostra atmosfera verrebbe mano a mano
dispersa nello spazio o nel migliore dei casi sarebbe molto
rarefatta. Se invece la gravità fosse maggiore molti animali non
potrebbero esistere come gli uccelli e lo stesso uomo avrebbe
difficoltà nel poter avere una posizione eretta.
Ovviamente
una gravità più alta o più bassa devono essere considerevoli e non
si avvicinano lontanamente ai valori che si trovano nelle fosse delle
Marianne (11.034 metri di profondità) o sulla punta del Monte
Chimboraz (6.248 metri). Su quest’ultima affermazione c’è da
spiegare che l’Everest è alto 8.848 metri dal livello del mare, ma
se la misurazione parte dal centro della Terra (e per la gravità non
può essere altrimenti) il Monte Chimboraz supera di 2,5 Km
l’Everest.
A
questo punto è facile capire che il nostro pianeta non è così poco
differente dagli altri pianeti presenti non solo nel sistema solare o
nella nostra galassia (Via Lattea), ma in tutto l’universo.
Eppure
secondo determinati calcoli probabilistici e anche secondo recenti
scoperte il nostro pianeta ha dei fratelli e anche dei gemelli anche
relativamente vicini a noi.
Per
il momento si tratta solo di probabili candidati in grado non solo di
ospitare la vita umana, ma anche di averne una indigena.
La
problematica di questi pianeti è la loro distanza dalla Terra:
almeno 50 anni luce.
Di
conseguenza, almeno per il momento, non è possibile neanche
lontanamente pensare di poter andare a visitare questi pianeti in
tempi accettabili.
Infatti,
ricordo, che la massima velocità raggiungibile nello spazio è di
300.000 Km/s e a quella velocità la materia non esiste, ma solo
energia
(http://curiosity100.blogspot.com/2018/06/rapporto-tra-materia-e-energia.html).
Ovviamente
è possibile lanciare sonde spaziali che possano raggiungere uno di
questi pianeti, ma la risposta di tali sonde si misura in centinaia
di anni.
Infatti
anche se onde radio possono viaggiare alla velocità della luce
impiegherebbero almeno 50 anni prima di arrivare e, comunque, le
sonde spaziali viaggiano a velocità nettamente inferiori. Quindi
prima che una sonda possa arrivare in orbita attorno ad uno di questi
pianeti occorrerebbero secoli.
Senza
contare che è molto difficile calcolare una traiettoria che non
debba subire variazioni di correzione.
Infatti
lo spazio non è così vuoto come si pensa: esiste la materia oscura
(http://curiosity100.blogspot.com/2018/06/cose-la-materia-oscura.html)
che ancora non si esattamente cosa sia.
Inoltre
non si conoscono assolutamente o poco le regioni di spazio che detta
sonda dovrebbe attraversare prima di giungere a destinazione.
Concludendo
il pianeta Terra è un pianeta che ha delle caratteristiche molto
particolari perché la vita si possa essere formata. Ma nonostante
non è l’unico anche se molti “fratelli” o “gemelli” del
nostro pianeta sono molto distanti da noi.
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