Prima
di iniziare la trattazione mi sembra doveroso specificare perché
questo articolo è stato pubblicato nella categoria “Filosofia”.
Fare
filosofia o filosofare significare sopratutto ragionare su
determinate cose.
Visto
che l'articolo tratta di un ragionamento su due scritti e non esiste
una sezione apposita, mi è sembrato giusto catalogarlo in questo
modo.
Comunque
se uno o più lettori non fossero d'accordo possono sempre lasciare
un commento come suggerimento: sarà sicuramente ben accetto.
Moltissimi
conoscono sia “La legge del capo” sia “Le otto regole per
morire prima” e tutti coloro che le conoscono non possono fare
altre che collocarle nel contesto “umoristico”.
Ci
sono invece alcune persone che le collocano in un contesto più
serioso e le adottano come delle vere e proprie regole all'interno
della propria organizzazione sia essa lavorativa che sociale.
A
questo punto vediamo che cosa accade se le due “leggi” vengono
utilizzate in un contesto non umoristico.
La
legge del capo
– già che si parla di “capo” invece di utilizzare un'altra
parola fa presagire che chi le adotta non è molto incline all'umiltà
e quindi a tenere nella giusta considerazione le opinioni altrui;
1)
Il capo ha ragione
– questo può essere vero sopratutto se il “capo” ha una certa
esperienza nel settore o se l'interlocutore è inesperto, ma non è
detto che sia sempre così;
2)
Il capo ha sempre ragione
– ciò non è umanamente possibile perché il “capo” è
comunque una persona e come tale fallibile;
3)
Nell'improbabile ipotesi che un dipendente avesse ragione,
entrerebbero immediatamente in vigore gli articoli 1 & 2 –
questo indica che il “capo” non intende assolutamente tenere
nella giusta considerazione i suoi sottoposti e non sa neanche
lontanamente cosa sia l'umiltà;
4)
Il capo non dorme, riposa
– potrebbe essere vero: non è detto che il sonno porti riposo e
viceversa, ma nella fattispecie indica che il “capo” è una
persona diversa dai suoi sottoposti...è forse un alieno?
5)
Il capo non mangia, si nutre
– be a quanto pare il “capo” si perde uno dei piaceri della
vita: mangiare e provare piacere nel gusto;
6)
Il capo non beve, degusta
– sembra che il “capo” non abbia bisogno di assumere un certo
quantitativo di liquidi come i suoi sottoposti...ripeto la domanda: è
forse un alieno?
7)
Il capo non è mai in ritardo, è stato trattenuto
– qui il “capo” si definisce una persona infallibile e si
ritiene una persona che ha il controllo di tutto e di tutti...beato
lui che ci crede...riuscirci è impossibile;
8)
Il capo non lascia mai il lavoro, è richiesta altrove la sua
presenza
– qui il “capo” si mostra per quello che è: un emerito
menefreghista. Infatti, una delle varie responsabilità del capo è
assicurarsi che, in caso di sua assenza per un qualsivoglia motivo,
le cose vadano per il verso giusto. Però se manca il capo chi può
fare le sue veci se nessuno è all'altezza del capo: riconoscere una
persona del genere significherebbe essere umili;
8)
Il capo non legge mai il giornale in ufficio, si tiene informato
– ma perché i propri sottoposti non devono essere informati
soprattutto su quello che compete il loro lavoro? Non esiste un
giornale specifico? Bene allora i sottoposti possono tranquillamente
utilizzare internet: sicuramente ci sono molti articoli attinenti al
loro lavoro e come svolgerlo al meglio. In questo caso il “capo”
che si tiene informato solo con il giornale è un ignorante;
10)
Il capo non familiarizza con la segretaria, la educa
– si ma il “capo” non è immune ad una denuncia per molestie
sul posto di lavoro e se qualcuno pensa che sia immune è un emerito
imbecille;
11)
Chi entra nell'ufficio del capo con idee proprie, deve uscirne con
quelle del capo
– questa è la strada giusta per perdere la propria
umanità...dev'essere bello essere il capo di un'organizzazione di
zombie;
12)
Il capo pensa per tutti
– a quanto pare il “capo” ha come sottoposti persone che godono
di un'invalidità psichica molto seria...bella organizzazione che ha
questo “capo”;
13)
Più si pensa come il capo, più si fa carriera –
perché una persona che adotta queste regole lascia la “poltrona”
al più meritevole? Solo quando morte sopraggiungerà la “poltrona”
sarà libera e comunque non ci sarà nessuno indicato come degno
successore...sempre per la questione dell'umiltà...probabilmente
quando ciò accadrà l'organizzazione cesserà di esistere;
IL
CAPO È IL CAPO; ANCHE QUANDO ROMPE !!!
- be se ha una carica o qualifica direttiva che non comporta un
rinnovo tramite elezione è abbastanza palese come
osservazione...altrimenti stia bene attento alla fine del suo
mandato.
Fin
qui c'è stata una interazione tra il “capo” e il suo sottoposto
anche se piuttosto denigrante per quest'ultimo.
Ora
vediamo cosa succederà al capo che va per la sua strada.
Le
otto regole per morire presto
– forse non sono solo otto, ma sicuramente sono le più importanti;
Norme
per i dirigenti che non amano la vita
– quindi, come detto prima, riguardano solo il “capo” lasciando
perdere i suoi sottoposti;
1)
Metti sempre il tuo lavoro al primo posto e la tua persona al secondo
– significa che sei un cyborg...altrimenti quanto potrà reggere il
tuo fisico e la tua psiche?
2)
Fa il possibile per andare in ufficio anche di sera dopo cena, nel
pomeriggio del sabato e nei giorni festivi
– in questo caso la famiglia o non ce l'hai o l'hai persa...sempre
che ne abbia avuta una;
3)
Se non puoi restare in ufficio fino a tardi, prendi con te una borsa
piena di lavoro da sbrigare a casa
– c'è da chiedersi se questa persona sia mai stata umana o, più
semplicemente, se sappia di essere affetta da mal di lavoro
(http://curiosity100.blogspot.com/2018/01/esiste-il-mal-di-lavoro_30.htmll)
visto che vive per lavorare e non lavora per vivere;
4)
Non cercare di distendere lo spirito durante i pasti anzi, se puoi,
fa di ogni pausa una discussione
– a quanto pare gli piace parlare da solo visto che prima o poi
chiunque cercherà con ogni scusa di non dividere un pasto con questa
persona;
5)
Non concederti alcun svago, tutta roba che fa perdere tempo e
disturba la concentrazione
– ottima strada per andare velocemente in una casa di cura per
schizofrenici (se uno o più disturbi fisici gravi non ti fermano
prima per mancanza di riposo - http://curiosity100.blogspot.com/2017/10/e-importante-il-riposo.htmll).
6)
Lo stesso dicasi per le ferie. Meglio rinunciarvi
– e tanto con chi le passa? Da solo? Anche se in alcuni casi è veramente meglio essere soii che male accompagnati, ma non è questo il caso.
7)
Non dire mai di no ad un invito: accetta anzitutto gli inviti a
conferenze, riunioni ed assemblee
– sempre che venga invitato...la regola n.4 fa supporre che non
stia mai zitto;
8)
Non mollare mai un po’ delle tue responsabilità e carica tutto
sulle tue spalle: infatti sei un uomo indispensabile
– stesso commento a proposito della regola n.1, n.3 e n.5...e poi
c'è da dire che “nessuno è indispensabile...morto un papa se ne
fa un altro”.
Se
seguirai queste regole, la tua ditta farà bene a guardarsi attorno
per cercare chi dovrà occupare presto il tuo posto
– e sarà festa grande quando ci sarà la tua dipartita.
Con
questa breve analisi cinica dei sue “codici” non voglio
assolutamente dire che non devono essere appesi nella propria stanza
o dove vogliamo perché sono velatamente offensivi (molta gente non
ci ha mai fatto caso e non ci farà mai caso).
Ho
solo voluto svelare determinati significati che uno scritto può
rivelare a seconda dell'interpretazione che una persona può dare a
ciò che legge.
Concludendo
ognuno può adottare l'interpretazione che vuole, ma attenzione se
qualcuno si offende oppure utilizza (soprattutto “La legge del
capo”) come se fosse un elenco di norme di comportamento reali.
Commenti
Posta un commento