Passa ai contenuti principali

Come usare la tecnologia




Oggi giorno viviamo circondati da tantissimi apparecchi altamente tecnologici, molti dei quali non vengono neanche sfruttati al 100%.
Lo sbaglio più grande che, spesso e volentieri, si commette è quello di affidarsi completamente a questi dispositivi e pretendere che possano rispondere in tutto e per tutto alle nostre esigenze.
Mi spiego facendo un esempio.
Supponiamo di trovarci in una città che non si conosce o, più semplicemente, in una parte della città che non si conosce. Supponiamo anche che, per un qualsiasi motivo, in quel luogo e a quell'ora non ci sia nessuno in giro a cui chiedere informazioni. A questo punto per riuscire a capire dove ci si trova e come fare per raggiungere una certa destinazione cosa si fa? Ci si collega tramite smartphone o tablet 3G al servizio GPS e si utilizzano una delle tante app di navigazione (non faccio nomi per non fare pubblicità non richiesta). Utilizzando questi dispositivi, sistemi e app scopriamo dove ci troviamo e che la nostra destinazione è poco distante da noi: supponiamo, ad esempio, solo cinque minuti a piedi. Se non si sa come utilizzare questa tecnologia potremmo anche impiegare mezz'ora per giungere a destinazione.
Ovviamente, come spesso accade diciamo che, se ciò accade, la colpa non è nostra, ma del sistema tecnologico che non funziona.
Peccato che le cose non stiano sempre cosi: spesso e volentieri c'è un errore umano da parte nostra. L'errore in questo caso è stato quello di pensare che il nostro dispositivo sappia dove stiamo guardando...si esatto...proprio così!
Spiego “l'arcano”. Se invece di utilizzare il GPS utilizzassimo una cartina geografica o topografica avremmo lo stesso problema. Infatti, tutti sappiamo che su una cartina geografica o topografia il nord è sempre rivolto verso l'altro, ma quanti sanno che per riuscire a orizzontarci dobbiamo pure noi guardare verso nord o più esattamente ruotare la cartina per adeguarla a dove noi guardiamo? Se noi stiamo guardando verso sud non riusciremmo mai a trovare le strade segnate sulla cartina. Se invece ruotiamo la cartina, in questo caso di 180°, il panorama ci appare più chiaro. L'app per navigare funziona allo stesso modo: l'unica differenza è che ci da in automatico la nostra posizione ed ha le dimensioni più ridotte di una cartina geografica o topografica. Ovviamente in questo caso è più semplice che siamo noi a “ruotare” in modo da vedere il nord, ma di fondo il concetto non cambia.
Facciamo un altro esempio, sempre con il GPS, ma questa volta usiamo l'auto. Cosa si fa molto spesso? Appena saliti in macchina si imposta subito il GPS per arrivare ad una certa destinazione. Capita che con le varie indicazioni fornite dall'app di navigazione, il guidatore si possa confondere. Il motivo nasce dal fatto che per raggiungere la zona (non la destinazione esatta) si fa solitamente un'altra strada che magari non è più corta, ma è priva di semafori e quindi più scorrevole. In questo caso è sufficiente fare una cosa: raggiungere la zona di destinazione tramite la strada che si conosce senza accendere il GPS e poi utilizzare il GPS per raggiungere la destinazione esatta una volta che si è arrivati nella zona della destinazione. In questo modo si evitano anche gli inconvenienti legati al fatto che molti GPS non sono assolutamente affidabili nelle grandi distanze.
Ovviamente questi sono solo due degli innumerevoli esempi di quanto si è ignoranti nell'utilizzare la tecnologia.
Oltre a quanto descritto si cade spesso dell'essere schiavi della tecnologia...sempre perché non si sa come usare la tecnologia.
Si può ovviare a queste due problematiche, se non completamente almeno nella maggior parte dei casi, utilizzando delle semplice accortezze.
Per la prima questione cerchiamo di fornire al sistema, che intendiamo usare, più informazioni possibili. Questo permette dei tempi di elaborazione più rapidi per avere una risposta ed inoltre permette anche di avere una risposta molto più precisa. Ovviamente se il sistema che utilizziamo non permette (spesso capita) di inserire molte informazioni...non possiamo fare nulla: inseriamo solo quello che è richiesto.
Per risolvere il secondo problema è quello di ricordarsi come si facevano le cose alla “vecchia maniera”. Questo perché quando non si può utilizzare il sistema, per un qualsiasi problema, non si vada nel pallone se non temporaneamente. Certo questo comporta rimboccarsi le maniche, ma cosa c'è di male in questo?
Per spiegare meglio i due concetti farò due esempi.
Nel primo caso supponiamo che dobbiamo fare una ricerca su un archivio. Il programma che stiamo utilizzando richiede come informazioni Cognome e Nome: non necessariamente tutti e due e non necessariamente interi. Se inseriamo solo il cognome o parte di esso o solo il nome o parte di esso il programma potrebbe impiegarci anche cinque secondi per darci il risultato voluto: in informatica cinque secondi sono un tempo enorme e, spesso e volentieri, non accettabile. Se invece inseriamo tutto il cognome e tutto il nome il tempo di attesa potrebbe scendere anche a mezzo secondo (sempre un grande tempo, ma sicuramente più accettabile). Magari sarebbe ancora meglio fornire anche un altro dato come la data di nascita o l'indirizzo...ma il programma non permette una ricerca con questi dati per cui è inutile andarli a cercare: preoccupiamoci solo di avere il cognome e il nome completi.
Per il secondo caso poniamo che si stia utilizzando un programma che mostra varie statistiche leggendo un archivio. Di colpo manca la corrente e quindi non si può utilizzare il computer. Purtroppo l'ufficio che attende le statistiche si disinteressa delle problematiche che possiamo avere e non vuole sentire ragioni: vuole quelle statistiche. Per ovviare a ciò basta fare una cosa semplice. Se si conosce qual'è il procedimento per ottenere quelle statistiche, e si ha l'archivio cartaceo, basta andare a leggere l'archivio e fare i vari calcoli a mano. Ovviamente ci vorrà più tempo che con il computer e, magari, il grado di accuratezza sarà inferiore, ma è sempre meglio di niente.
La tecnologia non dev'essere vista come una cosa negativa. Essa è creata per semplificarci la vita. Purtroppo chi si trova ad avere questa tecnologia già pronta (si parla dei nati degli ultimi dieci anni) non riusciranno mai concepire come fosse possibile vivere senza tutte queste comodità: è come noi che non riusciamo a capire come abbiano fatto a sopravvivere gli uomini preistorici senza tutte queste comodità. Inoltre non sapranno come fare a fare a meno di questa tecnologia: come noi non sapremmo vivere come gli uomini preistorici. Per ovviare a ciò basta che ci sia qualcuno che ci insegna almeno i rudimenti per vivere più semplicemente. Non mi dilungo su questo aspetto perché uscirei fuori dal tema del post, ma mi è sembrato doveroso menzionare questo aspetto perché è una conseguenza dell'ignoranza di come usare la tecnologia.
Quindi la tecnologia (qualunque essa sia) è utile e ci semplifica enormemente la vita, ma la si deve saper utilizzare e poterne, all'occorrenza, saperne fare a meno.

Commenti

Articoli pi letti

Origini del cappello dei bersaglieri

Sicuramente uno dei corpi militari più folcloristici al mondo è quello dei bersaglieri. Il corpo dei bersaglieri ha tante particolarità come ad esempio la marcia di corsa (da 160 a 180 passi al minuto), ma la sua più grande particolarità è il suo cappello piumato, Ma come è nato questo copricapo così particolare? Il cappello piumato si chiama Vaira e deve il suo nome ad un curioso fatto accaduto, quando Alessandro La Marmora (fondatore del corpo dei bersaglieri) stava presentando al divisa al re. I fatti andarono esattamente in questo modo. Alessandro La Marmora si trovava insieme al colonnello Vayra in una stanza per vestire quest'ultimo come un bersagliere e presentare la divisa al re. La Marmora aveva il vizio di lanciare i vari indumenti. Quando venne la volta del copricapo Vayra lo indossò al volo, ma lo indosso inclinato (alle ventitré per essere esatti) perché dovette sbilanciarsi per prenderlo al volo. La Marmora si voltò e vide questa curiosa inclinazi...

Quante dimensioni esistono e quali sono?

Per rispondere a questa domanda bisogna prima fare una distinzione tra le dimensioni reali e quelle filosofiche. Questa distinzione è necessaria in quanto nel primo caso il numero è uno, mentre nel secondo caso il numero è quattro. Però per arrivare a comprendere l'unica dimensione reale (o per meglio dire conosciuta) è necessario partire dalla prima dimensione filosofica. Prima di trattare, nel dettaglio, le varie dimensioni anticipo che visto che le prime quattro sono solo filosofiche eviterò di ripetere che scientificamente parlando non sono possibili. La prima dimensione da esaminare è quella in cui esiste il punto. Secondo la definizione geometrica il punto pur esistendo non ha nessuna dimensione. Quindi in questa dimensione si può dire che i punti sono infiniti. La seconda dimensione è quella a cui appartengono le linee. Sempre secondo la definizione geometrica un numero infinito di punti posti uno di seguito all'altro crea una linea. A seconda ...

Termini per definire una donna di facili costumi

Tutti conosciamo il significato della parola “prostituta”, ma spesso e volentieri questo termine viene sostituito da altri termini che non hanno lo stesso identico significato. Molte sono le parole utilizzate, ma molte pur avendo lo stesso identico significato hanno una derivazione dialettale e quindi non verranno trattate in questo articolo. Quindi una donna che si concede ad altri uomini può essere “classificata” nelle seguenti categorie: Prostituta; Mignotta; Puttana; Troia; Zoccola; Baldracca. Esaminiamo il significato esatto dei vari termini. Prostituta : esso indica una donna che concede il proprio corpo ad altri uomini in cambio di soldi. Una donna di questo tipo si concede a chiunque senza nessuna distinzione. Mignotta : secondo una corrente di pensiero questa parola deriva da un'errata lettura di una dicitura che si trovava sui documenti di nascita degli orfani. Secondo tale corrente, fino al XIX secolo, sui certificati di nascit...

Quali sono i colori primari?

Secondo la fotografia i colori primari sono tre: giallo, cyano (una tonalità di azzurro) e magenta (una tonalità di rosso). Da questi tre colori, combinandoli insieme, si possono ottenere gli altri colori: il verde (giallo e cyano), l'arancione (giallo e magenta) e il viola (cyano e magenta). Per ottenere tutte le varie tonalità basta usare proporzioni diverse dei tre colori primari. Poi esistono due colori che non sono definiti primari e che sono particolari: il bianco e il nero. Il bianco è l'essenza (o presenza) di tutti i colori, mentre il nero è l'assenza di tutti i colori. Quando si parla di tutti i colori si intende non solo i tre colori e le loro derivazioni, ma anche di altri tipi di colore. Gli altri tipi di colore sono: tutte le sfumature di giallo, tutte le sfumature di cyano, tutte le sfumature di magenta e tutte le sfumature di marrone. Questi colori non possono essere ottenuti in alcun modo se non utilizzando il bianco e il nero presi come co...

Tutti i proverbi e modi di dire italiani

Si dice che la saggezza di un popolo sia nei proverbi o che i proverbi siano la saggezza di un popolo. Ciò può essere vero soltanto in alcuni casi. Infatti molti proverbi provengono da osservazioni dirette di determinati fenomeni, ma non è detto che corrispondano sempre a verità. Però è certo che i proverbi fanno parte della tradizione di un popolo e ne costituiscono una parte fondamentale della loro cultura e della loro tradizione folcloristica. Per questo ho voluto creare questa raccolta di oltre 1400 tra proverbi e modi di dire italiani. Ho cercato di essere il più completo possibile, ma sono aperto a voler integrare uno o più proverbi suggeriti dagli utenti nei commenti o, se si preferisce, in forma privata tramite mail o WhatsApp (per maggiori info leggere la presentazione del blog nella pagina in alto a sinistra). La raccolta è suddivisa in tre sezioni: proverbi e modi di dire generali, proverbi modi di dire sui mesi, proverbi modi di dire sui santi e proverbi mo...

Codici segreti dei cellulari

Non tutti sanno che i cellulari/smartphone/tablet (quest'ultimi se hanno la funzione di cellulari) hanno inserito nel loro firmware, dei codici che permettono di accedere ad informazioni o a funzioni particolari. Queste informazioni e/o funzioni normalmente si possono eseguire solo tramite app oppure portando il dispositivo presso un centro di assistenza, ma esistono dei codici appositi che possono essere utilizzati senza nessun problema. Infatti, questi codici non vanno assolutamente ad inficiare la garanzia del dispositivo, perché non viene violata l'integrità software (tanto meno hardware). Inoltre, come già detto prima, sono codici inseriti dai costruttori stessi, Questi codici sono universali e vanno bene per qualsiasi dispositivo a patto che sia uno smartphone o tablet con la funzione di cellulare. Per i dispositivi più datati (i normalissimi cellulari) molte funzioni non saranno utilizzabili. *#06# Mostra codice IMEI *#0*# Entra nel menù di servizio ...

Raggi Infrarossi (IR)

Prima di iniziare l'articolo mi sembra doveroso spiegare che le tonalità di un colore (qualsiasi esso sia) sono chiamate, in ambito scientifico, frequenze o lunghezza d'onda e gli stessi colori sono chiamati radiazioni. Questo per spiegare il motivo per cui nella continuazione di questo articolo si parlerà di radiazioni, frequenze, ecc. Questa precisazione è doverosa perché addentrandosi sempre di più nell'argomento si useranno solo i termini scientifici. La luce che noi vediamo normalmente non è composta da un solo colore, ma da più colori. I colori visibili sono sette e sono i seguenti: rosso, arancione, giallo, verde, indaco e violetto. L'essenza di tutti questi colori da come risultato il bianco, mentre l'assenza di questi colori da come risultato il nero. In pratica si parla di rifrazione ( http://curiosity100.blogspot.com/2018/02/quali-sono-i-colori-primari.html ) il che significa che una superficie bianca riflette l'intero spettro, m...

Origine del simbolo del dollaro statunitense

L'origine di tale simbolo risaie a circa 500 anni fa ed esattamente alla scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo. È noto che Colombo approdò su un isola (San Salvador da lui così battezzata) dell'America del Sud. Ed è noto che per questo motivo, la Spagna, espanse i suoi confini in questo nuovo continente. Prima della scoperta dell'America, il simbolo della moneta spagnola era la lettera "C" intersecata da due linee parallele verticali. Le due linee rappresentavano le colonne d'Ercole (stretto di Gibilterra) mente la "C" rappresentava un nastro dove c'era scritto "Non oltre" (nulla oltre). Questo stava ad indicare che oltre la Spagna non c'era nessun altra terra: questo si credeva allora. Con la scoperta dell'America, Colombo, dimostrò che oltre l'Oceano Atlantico c'era una terra: lui pensava che fossero le Indie in realtà era l'America, ma comunque c'era una terra. A questo punto il...

Origini delle catene di S. Antonio

A tutti è sicuramente capitato di ricevere via posta cartacea o via SMS tradizionale o via mail o via messaggio di WhatsApp, Messenger, ecc. un messaggio (magari da persona conosciuta e fidata) in cui si esorta a inviare tale messaggio ad un certo numero di persone in modo tale da avere uno o più benefici. Inoltre questi messaggi mettono in guardia che il non inoltrare questo messaggio porta sventura o addirittura la morte. Bé non c'è niente di più falso. In rarissimi casi in cui si è verificata una o l'altra sorte non si tratta altro che di semplici coincidenze oppure, per chi pensa che ognuno di noi è artefice del proprio futuro, dall'aver fatto o detto determinate cose perché si verificasse quanto profetizzato da questi messaggi. Quindi non c'è nulla di vero. Come sono nate queste catene di S. Antonio? Che non ci sia nulla di vero oltre ai fatti già citati lo dimostra anche l'origine. Tale sistema è nato nel III Secolo d. C. In pratica tutt...

Differenze tra Windows, Linux e Mac OS

Per poter, meglio definire le differenze di questi tre software è meglio partire dal loro unico punto in comune: sono tutti e tre dei sistemi operativi (più avanti identificati dalla sigla SO – System Operating). Detto questo iniziamo con il vedere le varie differenze. Casa costruttrice : Windows è stato creato dalla Microsoft Corporation, MAC OS da Apple, Linux è stato creato da vari programmatori non meglio identificati. Infatti per questo SO dire Linux è dire nulla. Esistono varie versioni tutte gratuite e tutte open source (codice sorgente disponibile a chiunque), ma i principi base sono uguali e per comodità utilizzerò il termine unico “Linux”. Impiego : la prima differenza è nel vedere dove vengono impiegati questi SO. Per quanto riguarda Windows e Linux essi possono essere installati su un qualsiasi PC compatibile IBM, mentre MAC OS solo e soltanto su computer Apple. È doveroso precisare che utilizzando uno dei numerosi software che creano u...