Può
essere una semplice superstizione oppure no, ma sembra che la parola
“arca” abbia un significato nascosto di origine mistiche.
In
pratica se si utilizza la parola “arca” come un acronimo essa
diventerebbe A.R.C.A. e il significato sarebbe Atto di Reale e
Cortese Affetto.
Ciò
starebbe ad indicare che se si fa un azione di questo tipo si
otterrebbero dei benefici: non di tipo materiale, ma solo di tipo
spirituale.
Tale
credenza, come detto prima, non si sa che origini abbia, ma si
trovano tracce di una cosa del genere sia in testi religiosi (non
solo cattolici) sia in testi laici.
Ma
cosa significa esattamente commettere un Atto di Reale e Cortese
Affetto?
Vediamo
di esaminare le quattro parole una ad una:
- Atto: significa azione. Ma per azione non si può solo intendere un qualsiasi gesto, anche il semplice parlare indica un'azione.
Si potrebbe estendere la
cosa anche all'azione del pensare, ma se un pensiero rimane tale non
serve a niente. Se invece il pensiero diviene azione, cioè se ne
parla e, magari, si mette in pratica ecco che è diventato azione in
due occasioni: quando è stato detto e quando viene messo in pratica.
Però esistono pensieri
che per la loro natura non possono tramutarsi in azioni e quindi ecco
che rientra in gioco l'azione del dire quel determinato pensiero.
Quindi quando si pensa
all'atto anche il semplice parlare può essere importante e
dev'essere ben ponderato per non inficiare tutto il resto;
- Reale: significa vero. Estendo il significato possiamo dire che significa anche genuino e, estendendo ancora un po' il significato, spontaneo. Quindi l'atto di cui si è parlato nel precedente punto dev'essere spontaneo. Se tale gesto non è spontaneo al 100% decade tutto il discorso.
Perché un atto sia
spontaneo dev'essere fatto con il cuore e solo perché lo si vuole
fare senza aspettarsi nulla in cambio.
Ovviamente se si riceve
qualcosa in cambio non dobbiamo necessariamente rifiutarlo (quello
sta all'indole di ognuno di noi). Accettare la ricompensa per quel
gesto non significa che non fosse spontaneo: basta che quando si è
deciso di farlo lo si è deciso perché ci sembrava giusto farlo e ci
faceva sentire bene farlo.
Se fare un gesto
spontaneo è determinato da un'altra persona esso può comunque
essere spontaneo in un solo caso: la persona ha avuto solo la
funzione di catalizzatore. Quindi avremmo comunque compiuto quel
gesto, ma più in la. Se invece la persona ci induce a compiere un
qualsiasi atto esso non è più spontaneo e quindi non è più reale
anche se, tale atto, porta moltissimi benefici: non è importante il
risultato, ma la motivazione per cui si fa un certo atto.
- Cortese: significa che ha le caratteristiche della cortesia, però questo è il significato che troviamo sul dizionario. In questo caso “cortese” significato che l'atto non dev'essere compiuto ai danni di una o più persone, ma bensì a favore di una o più persone.
È importante però
tenere a mente una cosa: alcune volte si adotta la filosofia
machiavellica dove “il fine giustifica i mezzi”. In questo caso
tale filosofia non può essere assolutamente applicata.
Un atto violento o
offensivo provoca un danno ad una o più persone e quindi fa decadere
tutto il discorso anche se poi porta uno o più benefici a moltissime
persone.
È importante tenere
anche a mente che tale concetto non può limitarsi solo e soltanto
alle persone: esso dev'essere esteso anche alle cose e/o agli
animali.
Poi per chi è credente
allora la questione la si deve estendere a tutto il creato.
- Affetto: voler bene oltre il semplice amore. Spesso e volentieri quando si parla di affetto lo si intende come un sentimento abbastanza labile rivolto ad un amico o amica, ad un animale, ecc. Quando questo sentimento invece è rivolto ad una parente o alla persona che si ha accanto esso viene chiamato con la parola “amore”. In questo caso, invece, la parola “affetto” dev'essere intesa nel senso più ampio e quindi includere tutto e tutti.
Entrando in
quest'ottica, ecco che il famosa atto (la prima parola) può essere
destinata ad un ampio bacino di utenza.
Spiegati
i significati di Atto di Reale e Cortese Affetto potrebbe essere
utile fare qualche esempio per chiarire ulteriormente il concetto.
Innanzitutto
c'è da dire che non bisogna pensare di dover fare degli atti
ciclopici: essi sarebbero appannaggio di poche persone. Se invece
pensiamo che anche un piccolo gesto può rientrare nella categoria di
“A.R.C.A.” ecco che la cosa assume un carattere diverso.
Un
esempio reale di un “A.R.C.A.” potrebbe essere quello quando ci
si adopera per fare in modo che due persone di possano incontrare per
favorire la nascita di un rapporto d'amore. Quando si compie
un'azione del genere (con un appuntamento combinato o in qualsiasi
altro modo) perché si vuole bene anche a solo di una delle due
persone (magari non si conosce l'altra persona anche se sappiamo come
combinare l'appuntamento) ecco che abbiamo fatto un Atto di Reale e
Cortese Affetto.
Un
altro esempio potrebbe essere quando magari cerchiamo di coprire una
persona per un errore che ha commesso. Possiamo decidere di fare ciò
per affetto oppure perché non ci sembra giusto che una persona venga
giudicata male per un solo sbaglio: anche in quest'ultimo caso si può
parlare di affetto. Affetto, quindi amore, non tanto per quella
persona, ma per amore di giustizia. Come detto prima l'amore, o
affetto, dev'essere esteso a tutti e a tutto.
Invece
un esempio di ciò che non si deve assolutamente fare potrebbe essere
quando addossiamo la colpa di un reato ad un persona innocente. Tale
persona è colpevole di tanti altri reati che sono rimasti impuniti e
l'unico modo per fermarla è farla accusare di un reato che abbiamo
commesso noi appositamente. Se questa persona viene riconosciuta
colpevole viene fermata e quindi messa in condizione di non
commettere altri reati, magari che ledono l'incolumità fisica e
psichica di altre persone e quindi abbiamo portato dei benefici ad un
certo numero di persone.
Agendo
in questo modo abbiamo adottato la filosofia “il fine giustifica i
mezzi” e dov'è sarebbe l'atto cortese? Come detto in precedenza se
tale atto va a ledere, in qualsiasi modo, anche solo una persona non
può essere considerato cortese.
Come
detto in apertura sembra che se si agisce in tale modo dovremmo
ottenere dei benefici a livello “spirituale”, ma anche se ciò
non fosse vero non sarebbe meglio comportarsi in questo modo?
Ovviamente
ognuno è libero di comportarsi come meglio crede a prescindere dalle
proprie credenze religiose.
Concludendo
il significato della sigla “A.R.C.A” è Atto di Reale e Cortese
Affetto e secondo alcuni testi religiosi e non, ogni volta che si fa
una cosa del genere si dovrebbe ottenere un beneficio a livello
“spirituale”.
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