Le bufale, o fake news, sono delle notizie false o distorte che, sopratutto con l’avvento di internet, creano delle situazioni, a dir poco, anomale. Infatti, basti pensare ad un personaggio pubblico, che dice una qualsiasi frase, che può assumere diversi significati, se presa singolarmente senza tener conto del contesto. Tutte queste notizie, non vere o distorte, si possono classificare in due categorie: le bufale genuine e quelle artefatte.
Le bufale genuine sono tutte quelle notizie che, pur traendo spunto da qualcosa di reale, sono completamente inventate.
Mi spiego con un esempio. Poniamo caso che il creatore di bufale dica che l’origine della Luna (il nostro unico satellite) sia un asteroide che transitò vicino alla Terra, un certo numero di milioni di anni fa. La velocità di questo asteroide era talmente lenta che fu catturato dalla forza di gravità della Terra. La parte vera di questa notizia è che la Luna è un corpo celeste e che orbita intorno alla Terra. Tutto il resto è falso ed è facilmente dimostrabile: un corpo celeste di quelle dimensioni, può anche viaggiare indisturbato nella nostra galassia o, addirittura, nel nostro universo, ad una velocità molto ridotta, ma, vista la sua enorme massa, non può sistemarsi in una qualsiasi orbita, soprattutto se quest’ultima non è a decadimento. Infatti, la Luna, ha una massa considerevole che è pari a un sesto di quella della Terra. Quindi la forza di gravità totale sarebbe al somma assoluta della forza di gravità della Terra e della Luna. Tale forza di gravità oltre a rallentare il moto vagabondo della Luna la porterebbe a schiantarsi sulla superficie terrestre. Ma se anche, per assurdo, la Luna. venisse inserita in un orbita quest’ultima non sarebbe fissa, ma a decadimento: ogni orbita intorno alla Terra porterebbe la Luna sempre più vicina alla Terra stessa. In pratica è quello che è successo con la stazione spaziale russa e cinese: non è più stata corretta la rotta e quindi, incontrando l’atmosfera terrestre, hanno preso fuoco e si sono disintegrate. La differenza è che la massa della Luna è di gran lunga superiore a quella di una delle due stazioni spaziali, quindi non si brucerebbe completamente prima di toccare la superficie terrestre: se ciò avvenisse la Terra diventerebbe un pianeta inospitale e privo di vita per moltissimi anni se non per sempre.
Quindi basta fare delle semplici ricerche in rete per poter smascherare questo tipo di bufale.
Il discorso cambia quando si parla di bufale artefatte. Anche queste notizie partono da un fatto reale, ma, a differenza delle prime, omettono alcune parti del fatto originario.
Anche qui mi spiego con un esempio. Poniamo caso che un personaggio politico, durante un suo comizio, dica la due seguenti frasi: “I cinesi sono nemici dell’economia italiana” e, successivamente, “I cinesi devono essere eliminati”. Le due frasi prese singolarmente e, non necessariamente, unite tra loro non lasciano spazio a dubbi: quel politico asserisce che i cinesi devono essere eliminati perché nemici dell’economia italiana. Però se si prende il contesto in cui queste frasi sono state dette, il loro significato cambierebbe, o potrebbe addirittura assumerne uno opposto. Se la frase completa del politico fosse stata la seguente: “...mi è capitato di sentire persone che asseriscono che “i cinesi sono nemici dell’economia italiana”, ed altre persone che, per un motivo o un altro, dicono che “i cinesi devono essere eliminati”...” È evidente che il politico non ha mai espresso un’idea del genere, ma ha solo riportato delle voci sentite in giro. Quindi potrebbe anche darsi che quel politico appoggi quelle idee, ma non se ne può avere la certezza. Per vedere se appoggia quelle idee oppure no, si devono sentire anche le altre frasi del discorso, cioè vedere in che contesto è stata detta quella frase.
Questa tecnica di creazione di bufale artefatte viene spesso usata nei tribunali per far assolvere o condannare una persona: uno dei due avvocati prende una frase presa da una dichiarazione o intercettazione dell’imputato. Omette volontariamente tutto il discorso e sottopone la questione al giudice. Poi starà alla controparte dimostrare il reale senso di quelle parole, portando all’attenzione del giudice tutto il contesto.
Questo tipo di bufale sono molto difficili da scoprire, proprio perché è tutto vero: non c’è una singola virgola inventata.
A questo punto potrebbe venire in mente la seguente domanda: allora le bufale artefatte non si possono assolutamente smascherare? Fortunatamente le cose non stanno in questi termini. Infatti esiste il metodo (giornalistico) delle 5 W: Who, Why, What, When, Where (in italiano è: Chi, Perché, Cosa, Quando, Dove). Questo metodo, anche se non infallibile, permette da solo di poter trovare circa l’80% delle bufale. Oltre a questo esistono anche altri metodi per scovare le varie bufale (https://curiosity100.blogspot.com/2018/04/bufale-come-riconoscerle.html). Però chi pensa di poterle scovare tutte non si faccia illusioni: non è possibile farlo, però è possibile smontare le più eclatanti e fermarne la diffusione, quindi, si potrebbe arrivare a smascherare anche il 95% delle bufale.
Un consiglio: se venite a conoscenza di una bufala non cancellatela. Condividetela con più persone possibili scrivendo anche la smentita: fate bella figura voi e altre persone seguiranno il vostro esempio, contribuendo a far decrescere il numero di bufale...qualunque sia la categoria.
Concludendo esistono due tipi di bufale: quelle genuine e quelle artefatte. Le seconde sono le più difficili da riconoscere, ma grazie al metodo delle 5 W e ad altri metodi, si possono riconoscere abbastanza facilmente anche fino al 95% dei casi.
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